Giovanni Gusmeroli – Paesaggi ritrovati
Il progetto artistico Paesaggi ritrovati – ideato da Giovanni Gusmeroli con il poeta Alberto Pellegatta – segna il ritorno dell’artista morbegnese alla galleria Manifesto Blanco in Milano, dopo la sua personale del 2019, Hydrophobia.
Comunicato stampa
Il progetto artistico Paesaggi ritrovati - ideato da Giovanni Gusmeroli con il poeta Alberto Pellegatta - segna il ritorno dell’artista morbegnese alla galleria Manifesto Blanco in Milano, dopo la sua personale del 2019, Hydrophobia.
In questa seconda esposizione milanese, Gusmeroli e Pellegatta riflettono e si confrontano sulle molteplici sensazioni che si vorrebbero suscitare proponendo i paesaggi immaginifici dipinti da Giovanni entro una sequenza illogica ma eloquente, dove “…ogni tavola va considerata autonomamente, benché inserita in una successione musicale”, come suggeriscono le sillogi poetiche di Alberto che accompagnano e interpretano ognuna delle opere pittoriche esposte. Tutti insieme, questi dipinti costituiscono la “cartografia di un ritorno allo stupore imparziale”, dove la descrizione dei luoghi generati dalla fantasia di Giovanni è affidata alla prosa di Alberto, che ne traccia i confini, ne descrive la geografia, la fauna e la flora; gli usi e costumi degli abitanti; la storia passata, il presente e la preconizzazione di eventi futuri.
Nelle 9 carte esposte, tra cui alcune intelate, Gusmeroli prosegue quel percorso liquido, segnico e onirico intrapreso nella sua prima personale del 2019, ma facendo muovere le forme evocate in una sorta di paesaggio mentale, cangiante e in continuo divenire. “Sono mappe della memoria”: cosi, in modo laconico, le definisce l’autore.
La mostra è accompagnata da un prezioso libro-catalogo, con testo introduttivo a cura di Marcello Abbiati, che è quasi un “baedeker” fornito al visitatore per aiutarlo ad orientarsi in questi territori vergini e selvaggi.
Giovanni Gusmeroli (1985) vive e lavora a Morbegno. Si avvicina nella pittura nel 2009, appassionandosi fin da subito alla carta e alle sue molteplici potenzialità. Frequenta negli anni successivi i laboratori di alcuni tra i più importanti corniciai e intelatori. Nel 2019 ha esordito a Manifiesto Blanco con la personale “Hydrophobia”, partecipando alla 15a giornata del contemporaneo, promossa da AMACI. Nel 2021 è stato inserito nell’ Annuario di arte contemporanea Cina-Italia, edito da A60 Contemporary art. Nel 2022 partecipa alla collettiva “Skyline2”, inserita nella 18° giornata del contemporaneo e promossa da AMACI, con catalogo a cura di A60 International art, galleria A60 Contemporary Space – Milano Villa Venino – Novate Milanese.
Alberto Pellegatta è nato a Milano nel 1978. Laureato in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, ha esordito con “Mattinata larga” (LietoColle 2001), per poi pubblicare “Ipotesi di felicità” (2017, Premio Fogazzaro e Premio Luzi) e “L’ombra della salute” (2011, Premio Meda) nella collezione dello Specchio Mondadori. Ha vinto la prima edizione del Premio Biennale Cetona e il Premio Amici di Milano.
Scrive d’arte (“L’artista, il poeta”, Skira 2010 ecc.) e collabora come critico con quotidiani e riviste. È direttore editoriale di Taut Editori Milano. Ha fatto parte della giuria del Premio d’arte San Fedele e del Premio Maccagno, concentrando la propria ricerca sui giovani artisti. È stato corrispondente dalla Spagna della rivista svizzera «Galatea». Dal 2018 è giurato del Premio Cetona.