Il dipinto di Picasso che nasconde un cagnolino. La nuova scoperta grazie ai raggi X
La tecnologia ha rivelato che in un dipinto di Picasso al Guggenheim di New York si nasconde un simpatico cagnolino. Pare che il maestro volesse coprire l’animale dipingendoci sopra ma la fluorescenza a raggi X non lascia dubbi
Continuano le scoperte in ambito artistico grazie alle tecnologie di ultima generazione, capace di svelare significati nascosti e immagini segrete all’interno di grandi capolavori. Dopo la notizia dell’uomo misterioso che si celava all’interno di un dipinto di Vermeer (1632, Paesi Bassi-1675, Paesi Bassi), di cui vi abbiamo parlato qui, oggi è la volta di Pablo Picasso (1881, Malaga – 1973, Mougins). L’opera in questione è Le Moulin de la Galette (1900), oggi al Guggenheim di New York per la mostra Young Picasso in Paris, che da maggio ad agosto 2023 celebra il cinquantesimo anniversario dalla morte del pittore spagnolo portando alla ribalta le opere della sua gioventù. Il Guggenheim ha deciso di raccontare la produzione artistica del giovane Picasso, che si traferì a Parigi all’età di diciannove anni, con un’esposizione intima con 10 dipinti e alcune opere su carta, e per l’occasione il team di ricercatori del museo ha sottoposto Le Moulin de la Galette ad un’analisi con la fluorescenza a raggi X. Il risultato è una simpatica scoperta: il dipinto svela un dettaglio inaspettato, una forma di colore marrone scuro, nell’angolo inferiore sinistro dell’opera, in realtà copre quello che è un cagnolino dipinto con un fiocco rosso legato intorno al collo.
L’OPERA DI UN GIOVANE PICASSO CHE RACCONTA LA VITA PARIGINA
Il dipinto in questione ritrae un momento di festa e d’incontro tipico della Parigi bohémienne di quegli anni. Ci troviamo nella sala da ballo del Moulin de la Galette di Montmartre, un mulino a vento aperto come cabaret per la vita notturna del 18° arrondissement. I partecipanti vengono ritratti da Picasso con abiti colorati, vistosi cappelli, rossetti accesi che saltano all’occhio e contrastano l’atmosfera vibrante e soffusa della pista da ballo. È un dipinto dinamico e coinvolgente che sicuramente ci racconta della vita del giovane pittore, eccitato ed entusiasta di far parte della scena artistica e culturale della città.
L’IPOTESI DEI RICERCATORI SUL DETTAGLIO NEL QUADRO DI PICASSO
“Non è raro trovare figure singolari che guardano lo spettatore, apparentemente riconoscendo la loro presenza. Nella composizione precedente per Le Moulin de la Galette, il cagnolino in primo piano avrebbe avuto questo ruolo. Eliminandolo, Picasso concentra maggiormente l’attenzione sulle figure e sullo spazio”, racconta Megan Fontanella, curatrice della mostra al Guggenheim. Che sia questa la giusta lettura del motivo per cui il pittore ha scelto di coprire l’immagine del cane?
C’è da dire che questa pratica non era una novità per Picasso: molti dei dipinti dell’artista sono stati esaminati e sottoposti ai raggi X e hanno rivelato figure nascoste o composizioni rinnovate, ne è un esempio l’iconico The Blue Room (1901), che nascondeva un lavoro diverso. Secondo alcuni esperti, l’artista avrebbe dipinto sopra le sue vecchie opere a causa della scarsità di denaro per nuove tele, altri sostengono che Picasso abbia bruciato le sue opere più acerbe per riscaldarsi durante i periodi di estrema povertà nei primi anni del Novecento.
Gloria Vergani
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