Aldo Chaparro – It was fun for a while
La Galleria Spazio Nuovo è lieta di presentare la seconda mostra personale di Aldo Chaparro dal
titolo It was fun for a while, a cura di Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouriz.
Comunicato stampa
La Galleria Spazio Nuovo è lieta di presentare la seconda mostra personale di Aldo Chaparro dal
titolo It was fun for a while, a cura di Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouriz. Si tratta di una
selezione di dodici opere che vuole mettere in comunicazione le sculture in acciaio e in legno con la
produzione più recente dell'artista caratterizzata da dipinti a olio su lino.
Le sculture di Aldo Chaparro, realizzate in acciaio inossidabile piegato a mano, sono il risultato della
sua continua ricerca basata sul rapporto esistente tra uomo e materia. L’acciaio esiste fin
dall’antichità. Sebbene l’acciaio sia un materiale antico Chaparro oggi utilizza delle lamiere realizzate
grazie all’ingegno industriale che rende il materiale particolarmente duttile, sottile, nitido e
riflettente. La natura stessa di questi fogli metallici crea così un grande contrasto con il risultato
finale dell’opera raggiunto grazie ai calci, ai salti e alla forza corporea dell’artista nella sua interezza.
La scultura che nasce da questo confronto corpo a corpo con la materia non è altro che il ritratto
del processo artistico che ha trasformato una semplice lamina di metallo in oggetto artistico. Grazie
a questo tipo di azione fisico-artistica le pieghe d’acciaio possono essere interpretate come
molteplici autoritratti che hanno saputo catturare l’energia rilasciata dall’artista in una data e ora
specifica. Mentre i riflessi sulle superfici d’acciaio deformano accuratamente la realtà, le sculture ci
permettono di vivere momenti di vita paralleli che attivano il nostro senso di esplorazione in modo
che la vista possa trasformarsi in conoscenza, utilizzando la superficie delle sculture come un tramite
teatrale. Il senso della vista trionfa così sul tatto con un potere tale da trasformare il corpo in una
versione alternativa e intoccabile di noi stessi.
Nei suoi totem, il legno conserva le qualità estetiche del materiale, che per l’artista è esso stesso
un’opera d’arte. Utilizzando i mezzi più semplici possibili, la natura intrinseca dell’oggetto artistico
cambia. Le porzioni di materia sottratta rispecchiano i concetti Zen relativi allo spazio definendo gli
oggetti artistici attraverso la loro capacità di contenere o essere completati.
Grazie a questi concetti il lavoro di Chaparro risulta una ricerca continua basata sulla connessione
che si stabilisce tra l’artista e i suoi materiali d’elezione ridotti a forme astratte. Sulla base di questa
estetica le sue opere identificano un percorso verso pensieri profondi che esistono solo occupando
lo spazio e che ci danno la sensazione di essere sospesi nel tempo, proprio come il teatro Noh del
periodo Muromachi.
Aldo Chaparro è un artista messicano nato nel 1965. Il suo lavoro si basa sull’interazione tra diversi
materiali e discipline; dalla curatela, al cinema, all’arte pubblica, all’architettura, al design
industriale ed editoriale. (Editorial Celeste, Messico, 2000 – 2014), alla musica, alla scultura, alla
pittura, all’installazione e così via. Questa tendenza a passare da un “linguaggio” all’ altro ha
generato in lui una costante preoccupazione per i diversi processi nell’arte e per le connessioni che
queste discipline hanno con aree più ampie della società. In questo modo le sue opere diventano
testimonianze di vari processi, scartando in qualche modo l’idea che il valore dell’opera sia
nell’oggetto risultante e nel suo stretto rapporto con il mondo dell’arte. Il suo lavoro fa ormai parte
di importanti collezioni in tutto il mondo. Chaparro ha attualmente studi in Messico (Città del
Messico, Valle de Bravo e Monterrey), Perù (Lima), Spagna (Madrid) e Stati Uniti (Los Angeles). Tra
loro distribuisce il suo tempo, cercando di generare un legame sempre più intimo e profondo con le
città dove sviluppa i progetti. Di non meno importanza anche il suo progetto Window Displays, un
percorso che viene portato avanti in ciascuno dei suoi studi ed è diventato gradualmente
un’importante piattaforma di riferimento per i giovani artisti di tutte queste città