Alessandro Grimoldieu – Persona Personae
Fabbrica Eos Gallery di Milano (Viale Pasubio, angolo via Bonnet) è lieta di presentare la prima mostra in galleria di Alessandro Grimoldieu, intitolata PERSONA, PERSONAE, a cura di Chiara Canali.
Comunicato stampa
Fabbrica Eos Gallery di Milano (Viale Pasubio, angolo via Bonnet) è lieta di presentare la prima mostra in galleria di Alessandro Grimoldieu, intitolata PERSONA, PERSONAE, a cura di Chiara Canali.
Profondamente influenzato dalle teorie e dall’arte Post Human, Alessandro Grimoldieu (Milano, 1990) è sostenitore della grande rivoluzione tecno-biologica che, portando all’abbattimento della barriera umano/non umano, possa permettere l’incremento delle capacità fisiche e cognitive e la progettazione di un uomo aumentato, il cyborg o uomo bionico.
Artista e artigiano orafo, da circa una decina d’anni si dedica all’arte orafa, creando collezioni di anelli di design disegnati a mano e fusi con la tecnica della cera persa, come l’esemplare ad artiglio della collezione “Architettura ossea” – realizzata per la tesi di laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera – anello che nella struttura ricorda una protesi ossea che si ramifica come una pianta calciforme, spesso indossato dall’artista come una seconda pelle. Questi gioielli sono metafora di un’arte post-organica che mette in mostra il substrato della nostra configurazione ossea e che assume un'aura di forte intimità.
Recentemente Grimoldieu è passato dalla scala micro dell’arte orafa a quella macro, e a dimensioni reali, della scultura contemporanea. “La sua nuova poetica – spiega Chiara Canali – si concentra sul tema della “maschera” come riflessione sulla condizione umana, sul rovesciamento del rapporto tra essere e apparire e sulla conseguente duplicità che caratterizza l’essere umano. Fin dalle origini, la storia umana è fondata sulla simulazione e la dissimulazione e le maschere che gli uomini hanno posto sui loro volti sono destinate a cadere soltanto al momento della morte”.
Il titolo di questo ciclo di opere PERSONA, PERSONAE deriva, infatti, dal latino “persona”, voce probabilmente di origine etrusca che propriamente significava “maschera teatrale” e poi prese il valore di “individuo di sesso non specificato”, “corpo”, e fu usata come termine grammaticale e teologico.
Alessandro Grimoldieu, appropriandosi di questa accezione antica del termine “persona”, ha creato una serie di “maschere” scultoree che, se indossate, gli permettono (o ci permettono) di scegliere quale individuo essere e come apparire agli altri a partire da una identità specifica alla quale assomigliare.
La mostra è costituita da una ventina di maschere cave scolpite a mano utilizzando diversi materiali tra cui: ABS, PLA, PET e cera, con l’ausilio di un innovativo macchinario manuale per la modellazione 3D e successivamente fuse seguendo l’antica tecnica della fusione a cera persa tipica dell’arte orafa. La lavorazione in 3D consente il mantenimento, anche con la fusione, di quell’aspetto a trama reticolare che richiama il tessuto connettivo osseo ma anche le strutture frattali della natura o ancora i mandala dinamici dell’era digitale.
“I soggetti – continua Chiara Canali – sono vari e molteplici: alcuni hanno derivazione storica o mitologica come Baccanale (Persona satyr), Atlantideo (Persona atlantis), Apollo (Persona Solis Deus); altri fanno riferimento alla letteratura di Pirandello Uno, Nessuno e Due (Persona multa cranium) o al romanzo fantasy di Pinocchio come Vera Bugia (Persona mendacia veritas). Altri ancora prendono a modello un artista del Novecento come Dalì in Sogno Causato Da (Persona oneirica), un personaggio del fumetto o del cinema come nel caso della maschera di Guy Fawkes per V per Vendetta di Alan Moor (Remember Remember, The Fifth of November) o una icona della musica contemporanea come David Bowie in You Can Be Hero (Persona lucenti fulgor).
Infine altre maschere creano identità nuove, alcune delle quali a immagine e somiglianza dell’artista, altre aliene e futuristiche, caratterizzate da diverse tipologie di texture, intrecci e modularità. Queste strutture sono modellate sempre a mano creando micro-reticoli che di volta in volta assumono aspetti e sequenze diverse: alcune a trame più ramificate e irregolari, altre secondo sviluppi ordinati e di forma sferica”.
Il risultato finale è una protesi antropomorfa, a dimensioni reali, che può essere anche indossata a determinare una nuova personalità antropologica, un’alterità demiurgica in grado di inaugurare modi differenti di essere e di vivere sé stessi.
La ricerca artistica di Alessandro Grimoldieu è radicata nella concezione del Transumanesimo che si affida a una radicale e ottimistica rivoluzione della condizione umana nel segno del progresso scientifico e dell’integrazione di corpo umano e tecnologia, in un’ottica di miglioramento e di potenziamento delle possibilità fisiche e cognitive dell’uomo. Sintetizzando questo concetto, l’artista spesso afferma da parte sua che “il corpo umano ormai è una macchina di carne obsoleta”.
Grimoldieu contribuisce all’arte del futuro, plasmando il proprio corpo attraverso la chirurgia plastica e creando maschere forgiate sul proprio volto, oppure a immagine di icone della classicità e della modernità, o ancora inedite e aliene, che possano modellare in modo nuovo il corpo e il volto dello spettatore.
Alessandro Grimoldieu
Alessandro Grimoldieu è nato a Milano nel 1990, dove vive e lavora.
Nel 2013 si laurea al Corso di “Comunicazione, Media e Pubblicità” presso lo IULM mentre nel 2018 consegue un Diploma Accademico di secondo livello all’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi intitolata “Inside Posthuman” per cui ha realizzato anche una collezione di gioielli intitolata “Architettura ossea”.
Negli anni seguenti ha preso parte a diverse performance di Samantha Stella dei Corpicrudi presso lo spazio Nonostante Marras di Milano.
Artista e artigiano orafo, si è dedicato all’arte orafa, disegnando e creando collezioni di anelli di design realizzati a mano e fusi con la tecnica della cera persa. Nel 2015 disegna per Tom Rebl fw 2015 collection una limited edition di anelli in argento intitolati DIEUxTOMREBL. Nel 2016 ha ideato per Fuksas il progetto ADMater, una collezione di dieci gioielli unici declinati in oro rosa, argento e bronzo, che, attraverso il simbolo del triangolo, raccontano la passione, la perfezione e i suoi contrasti.
Dal 2020 realizza sculture a dimensione reale utilizzando diversi materiali tra cui: ABS, PLA, PET e cera, con l’ausilio di alcuni innovativi macchinari manuali per la modellazione 3D e, successivamente, le fonde utilizzando l’antica tecnica della fusione a cera persa tipica dell’arte orafa.
Nel 2023 è tra gli artisti invitati alla II^ Biennale 2023 Omaggio Al Maestro Giuseppe Scalvini che si svolge presso il Museo Giuseppe Scalvini, ubicato nella prestigiosa Villa Cusani Tittoni Traversi di Desio.