Nicola Genco – Angeli. Un progetto per Castel Sant’Angelo
Attraverso sette installazioni di Angeli, in rete metallica o in ceramica, e di Gazze in ceramica su tralicci, Genco ricerca nelle sue opere la sintonia con il luogo, con la sua sacralità insieme laica e religiosa che è propria di uno dei monumenti più antichi di Roma.
Comunicato stampa
NICOLA GENCO. ANGELI
Un progetto per Castel Sant’Angelo
5 giugno – 1 ottobre 2023
Angeli. Un progetto per Castel Sant’Angelo è un allestimento site specific, che nasce nell’ambito di un accordo tra la Regione Puglia e la Direzione Musei statali della città di Roma entro cui si colloca la collaborazione tra i Poli Biblio - museali della Puglia e il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo. Un modo di valorizzare i contenitori culturali attraverso il tema che connota fortemente questi due luoghi, quello dell’Angelo. Da una parte l’Arcangelo Michele che sovrasta Castel Sant’Angelo dopo la sua salvifica apparizione alla fine del VI secolo d.C., in dialogo con gli angeli berniniani collocati sul ponte romano, dall’altra la basilica di Monte Sant’Angelo, meta di pellegrinaggio a partire dall’alto medioevo dove apparve, anche qui, San Michele Arcangelo.
Attraverso sette installazioni di Angeli, in rete metallica o in ceramica, e di Gazze in ceramica su tralicci, Genco ricerca nelle sue opere la sintonia con il luogo, con la sua sacralità insieme laica e religiosa che è propria di uno dei monumenti più antichi di Roma.
La mostra sarà inaugurata il 5 giugno alle ore 17.30 a Castel Sant’Angelo alla presenza della direttrice dei musei statali della città di Roma Mariastella Margozzi, della consigliera delegata alla Cultura della Regione Puglia Grazia di Bari, del sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo D’Arienzo e dell’artista Nicola Genco; sarà visitabile fino al 1° ottobre.
Nel corso della serata l’attrice Giusy Frallonardo leggerà alcune poesie di autori pugliesi.
L’allestimento di Genco si trasferirà quindi in Puglia dal 1° marzo al 1° luglio 2024, presso il Castello della città di Monte Sant’Angelo, che sarà capitale della cultura nella primavera del 2024.
Il lavoro dell’artista si è sviluppato partendo da questi luoghi densi di significato attraverso una serie di installazioni che giocano a suggerire segrete connessioni tra realtà e fantasia intessendo narrazioni fortemente simboliche con il paesaggio e la spazialità dei luoghi. Dotato di una speciale sensibilità e abilità nell’uso dei materiali, che proviene dalla sua prima formazione con il padre, noto cartapestaio di Putignano, l’artista struttura delle vere e proprie scenografie fantastiche. Sinuosi uccelli, con ferro e ceramica, sagome di grandi porte e figure in filo di ferro intrecciato che si stagliano tra il monumento e l’azzurro del cielo, dimostrano la grande duttilità dei materiali anche come risorsa metaforica. Gli Angeli in ceramica o rete metallica di Genco sono figure perdute, troppo umane, che si mostrano quasi sorprese a sostare nell’imponente architettura del Castello romano. Angeli tuttavia necessari a ricreare il legame tra terra e cielo, terreno e ultraterreno.
Angeli. Un progetto per Castel Sant’Angelo
C’è un legame stretto tra gli angeli del Castello e i suoi visitatori alati, padroni indiscussi del monumento romano, quasi reincarnazione di antichi abitanti ancora vigili e presenti.
Il tema delle “ali” accomuna le installazioni presenti lungo il percorso,
ali di santi e angeli, ma anche ali laiche, ali protettrici e ali diffidenti.
Pavoni, gazze, immobili ma vive raccontano di una storia recente e antica al tempo stesso con un linguaggio arcaico e suggestivo com’è l’uso del ferro, della ceramica, del vetro.
Nicola Genco, giugno 2023
Nelle opere di Nicola Genco si intrecciano spesso le eredità familiari e artistiche che emergono e si trasformano nel corso della sua ricerca in materiali e tecniche nuove e il suo atelier lo svela poeticamente in ogni angolo, mostrandosi come una fantasmatica wunderkammer colma di storia e di sperimentazioni. È qui che prendono vita le opere in carta, ferro, ceramica, legno, vetro o, come nel caso dei guerrieri in filo di ferro intrecciato, nervosi fili, proprio così come venivano realizzati i primi grandi pupi per il carnevale di Putignano negli anni ‘50.
I lavori creati da Genco sono fatti per essere installati nel paesaggio, senza invaderlo, invisibili ma presenti, non deturpando o modificando l’identità degli spazi, ma passando leggeri nei luoghi.
Castel Sant’Angelo ospiterà alcune installazioni dell’artista nei propri spazi all’aperto:
Sentinelle
Testimoni e custodi della Civiltà che rischia di perdersi nell’effimero e devastante passaggio dell’uomo.
Due grandi sagome angeliche sedute sulla sommità di piramidi trasparenti saranno allestite nel Cortile delle fucilazioni.
Gazze fuori dalle porte
Omaggio alla Puglia dei Poeti, a Vittorio Bodini, che in un suo componimento racconta di antiche usanze salentine nel chiudere le gazze in gabbia “per insegnarle qualche parola”.
Nessuno metterà la gazza nell’orcio
“Nulla nella natura ama la morte.
Neanche la gazza che i fanciulli chiudono
in un orcio, per insegnarle qualche parola
da insensatamente ripetere…” Vittorio Bodini
Le simboliche Porte sovrastate dalle Gazze in ceramica saranno installate nella terrazza della “marciaronda”; visibili, ma non attraversabili.
Eterno Pavone
Caro all’Imperatore Adriano, simbolo di immortalità, il Pavone era presente nella decorazione esterna del Mausoleo poi divenuto Castel Sant’Angelo. Quei pavoni erano in bronzo e uno è ancora esposto ai Musei Vaticani.
Pavone in rete metallica e scaglie di vetro e ceramica. Sarà allestito nella Sala delle Urne.
La tristezza dell’Angelo
L’essere celestiale è sempre stato il tramite tra l’uomo e il divino,
uno stretto legame che oggi sembra divenuto impossibile,
palesando una drammatica ed inquietante solitudine dell’esistenza.
Angelo in ceramica collocato sulla sommità di un traliccio. Sarà allestito nel Cortile di Leone X.