La versione di Anita: il film in cui l’amata di Garibaldi si racconta in prima persona

Metà fiction e metà ricostruzione storica, al cinema c’è un film che racconta di Anita Garibaldi e del compagno della sua vita. Un documentario girato tra Italia e Sud America. Ecco il trailer

La storia di Anita Garibaldi in un film costruito tra fiction e materiale d’archivio. Al cinema dal 1 giugno c’è La versione di Anita diretto da Luca Criscenti, un film raccontato in prima persona dal personaggio di Anita Garibaldi a duecento anni dalla sua nascita. “Una storia in cui la giovane eroina brasiliana, Ana Maria de Jesus Ribero da Silva, racconta la sua vita di donna, di combattente, di moglie e di madre”, dice il regista. “Parla alla radio, in una lunga intervista condotta da Marino Sinibaldi, interprete di sé stesso; parla al compagno della sua vita, Giuseppe Garibaldi, in incontri in cui si chiariscono meglio alcuni aspetti della loro relazione; parla agli storici che accompagnano la narrazione, sottoponendo ad analisi critica le “verità” di cui è stata fatta oggetto e mettendo in discussione le fonti; parla a se stessa, rievocando i momenti più intensi di una vita breve ma avventurosa. Ma, soprattutto, Anita parla al pubblico, che finalmente può ascoltare quella storia dalla viva voce della protagonista. Lo fa in modo diretto, senza sconti, senza censure, guardando fisso dentro l’obiettivo”.

LA TRAMA UFFICIALE

Anita. Il coraggio di una donna che combatte per la libertà. Nata in Brasile nel 1821 e morta in Italia a soli 28 anni, quattro volte madre, Anita Garibaldi ha vissuto una vita avventurosa e ha combattuto battaglie cruciali per la libertà dei popoli brasiliano e italiano. Eppure, nell’immaginario di molti è sempre stata solo la moglie fedele dell’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi. E invece, scavando nella sua biografia, con un’analisi rigorosa, alla luce delle più recenti ricerche, scopriamo una donna autonoma, indipendente, capace di scelte difficili e spesso scomode. L’edizione integrale de La versione di Anita ci porta, con una chiave inedita e un linguaggio di straordinaria modernità, a rileggere una vicenda storica che ancora oggi deve essere rivelata. Raccontandone la vita a 200 anni dalla nascita, ripercorriamo la sua biografia da una prospettiva nuova, con la sua voce, con i suoi occhi e dal suo personalissimo punto di vista. Anita è tornata. Per raccontare la sua storia.

LE LOCATION ITALIANE DEL FILM

Il film La versione di Anita è stato girato tra Italia e Sud America, nei luoghi veri della vita della protagonista. In Italia è stata ripercorsa la traiettoria dei suoi viaggi tra Roma, Genova, Rieti, Bologna, Milano, l’Appennino tosco emiliano e la Romagna. A Roma i luoghi privilegiati sono quelli della Repubblica Romana, la zona del Gianicolo in particolare, dove sorgono i monumenti dedicati a Garibaldi e ad Anita, ma anche Villa Spada, il Casino dei Quattro Venti, la villa del Vascello. A Ravenna, dove si conserva il primo monumento italiano dedicato ad Anita, sono state girate alcune scene del film. Uno dei suoi incontri con Garibaldi è ambientato nel Capanno Garibaldi, il luogo in cui l’eroe si rifugiò subito dopo la morte di Anita. Nella provincia, sono state girate invece tutte le scene in costume. Lo sbarco sulle coste dell’Adriatico è stato realizzato nel Parco Delta del Po, alle foci del Bevano. Altre scene in costume sono state girate nella pineta del litorale ravennate e nelle Valli di Comacchio, in particolare nell’Oasi di Boscoforte e nelle località di Chiavica Bedoni e del Bardello. Le scene che rievocano gli ultimi momenti della vita di Anita sono state realizzate nel luogo in cui Anita è davvero morta: la Fattoria Guiccioli di Mandriole, nei pressi di Sant’Alberto. A Cesenatico è stata girata la scena in cui si rievoca l’imbarco di quanto rimaneva della Legione garibaldina che cercava di raggiungere Venezia. A Bologna, Anita attraversa Piazza Maggiore per raggiungere l’Archivio di Stato, per consultare il documento relativo al ritrovamento del suo corpo, in cui Garibaldi viene accusato di averla uccisa. L’intervista allo storico Roberto Balzani è stata girata nella Biblioteca di Palazzo Poggi, che è parte dell’Università degli Studi. A Genova abbiamo girato nel centro storico, dove Anita ha vissuto, al Teatro Carlo Felice, dove è stata invitata ad assistere all’opera e a Nervi, sulla Passeggiata Anita Garibaldi, di fronte al mare, ad evocare il suo arrivo e la sua partenza da quella città. A Milano, Anita entra nel Museo del Risorgimento, dove può osservare alcune tele che la raffigurano nei momenti più drammatici, prima della morte. A Rieti, città italiana in cui Anita e Garibaldi hanno trascorso più tempo insieme, la principale location è stata quella di Palazzo Colelli, il luogo che l’eroe dei due mondi aveva scelto come base per la sua Legione. Ma si è anche girato all’interno del Cinema Moderno. A rievocare il percorso della fuga da Roma, dopo la caduta della Repubblica Romana, le riprese sono state realizzate a Cetona, lungo la strada che si inerpica sull’Appennino, a Sant’Angelo in Vado e a San Marino. Infine, a Torino, nella sede del primo Parlamento Subalpino, è stata realizzata l’intervista alla storica Silvia Cavicchioli.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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