Davvero il British Museum non si farà più sponsorizzare dai petrolieri?

L'interruzione annunciata dal Guardian arriverebbe dopo 27 anni di sponsorizzazioni della BP sulla scia di altre grandissime istituzioni come Tate e National Portrait Gallery. Eppure dal museo dicono tutt'altro

È la fine dei soldi del petrolio nella cultura inglese? Stando al Guardian, il British Museum non si farà più sponsorizzare dalla petrolifera BP, quella British Petroleum responsabile (tra le altre) del famigerato “oil spill” di 49 tonnellate di greggio nel Golfo del Messico nel 2010. La decisione sarebbe stata intercettata dal gruppo ecologista Culture Unstained attraverso le “richieste di informazioni trasparenti” permesse dal Freedom of Information Act (FOIA) per poi essere ripresa dal prestigioso quotidiano britannico. Il messaggio che sembra emergere è che, dopo l’esposizione Hieroglyphs: Unlocking Ancient Egypt, nessuna ulteriore mostra o attività verrà sponsorizzata da BP, e che non ci sono altri contratti o accordi in vigore tra il museo e il colosso energetico che si estendano oltre la fine del 2023. Nonostante le maggiori testate del mondo abbiamo dato per assodata la notizia, però, stando al museo la decisione non è affatto presa.

Una protesta del gruppo BP or Not BP? al British Museum. Photo Ron Fassbender

Una recente protesta del gruppo BP or Not BP? al British Museum. Photo Ron Fassbender

LA RISPOSTA DEL BRITISH ALLA MUSEUM ASSOCIATION

Alcuni giorni dopo la fuoriuscita della notizia, un portavoce del British Museum ha rilasciato al Museums Journal – la rivista della non profit Museum Association – una dichiarazione secondo cui i rapporti che confermano la fine dell’accordo erano imprecisi e che “non è stata presa alcuna decisione sul futuro della partnership”. “In tempi di finanziamenti pubblici ridotti, sponsor aziendali come BP ci consentono di adempiere alla nostra missione di offrire esperienze di apprendimento uniche ai nostri visitatori […] Non abbiamo concluso la nostra partnership con BP. BP è un apprezzato sostenitore a lungo termine del museo e la nostra attuale partnership durerà fino a quest’anno”, avrebbero specificato dal museo. Al che un portavoce di Culture Unstained ha ribattuto che il British sembrerebbe essere in una imbarazzata “fase di gestione della sua uscita”, e che comunque questa riluttanza a confermare la fine dell’accordo è “un’opportunità persa per il museo di mostrare finalmente una leadership orientata al clima”.

Una protesta del 2015 al British Museum per tagliare i legami con la BP. Photo Anna Branthwaite

Una protesta del 2015 al British Museum per tagliare i legami con la BP. Photo Anna Branthwaite

FINE DEI FINANZIAMENTI DELLA BP AL BRITISH MUSEUM?

E dire che l’eventuale sviluppo era stato additato dagli ambientalisti (che da un decennio spingono il museo verso questa scelta) come epocale, considerato che la British Petroleum finanzia l’istituzione dal ’96 e che la decisione spingerebbe ancora di più il gigante fossile fuori dal mondo della cultura inglese: negli ultimi anni, infatti, la Tate, la National Portrait Gallery, la Royal Shakespeare Company, lo Scottish Ballet e la Royal Opera House hanno a loro volta concluso le storiche partnership di finanziamento con il gigante energetico (a differenza di altri, che, come il Museo della Scienza, si fanno ancora promuovere dei progetti da loro). Non solo: la notizia della possibile fine del rapporto era stata accolta con favore anche dai professionisti del museo e del patrimonio, presenti e passati: esempio ne è il romanziere anglo-egiziano Ahdaf Soueif, dimessosi da amministratore del museo nel 2019 anche in forma di protesta contro l’accordo con la BP, che ha detto che “è importante che istituzioni come il British Museum non diano alle Big Oil l’opportunità di apparire come “una forza per il bene” nella società”.

Giulia Giaume

www.britishmuseum.org

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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