Morto Francesco Nuti. Artista romantico e pignolo

Attore popolare e amato, ha accolto il pubblico al cinema con storie brillanti di comicità e romanticismo. Lo ricordiamo con una lunga intervista custodita dall’Archivio Luce di Cinecittà

Quando muore un personaggio popolare, legato allo spettacolo, lascia sempre una grande malinconia. Ma la scomparsa di Francesco Nuti è travolgente. L’attore toscano, 68 anni, era malato da tempo, ma negli Anni ‘80 è stato campione di incassi. A lui si deve più di una pagina cinematografica fondamentale del nostro Paese. Chi è amante del cinema italiano di certo ricorda bene Il signor Quindicipalle (1998). Il suo era un talento naturale e comico, che ha dato vita a personaggi brillanti e storie surreali. A Francesco Nuti dobbiamo tanta qualità nella leggerezza e nella risata, non solo quella dolce ma anche quella amara. In questo video dell’Archivio Luce è lo stesso Francesco Nuti a raccontare il suo percorso e il suo modo d’essere: un artista molto pignolo come, appunto, rimarca.

FRANCESCO NUTI, UN COMICO ROMANTICO

Il percorso lavorativo di Francesco Nuti inizia alla fine degli Anni ’70, quando viene notato da Alessandro Benvenuti Athina Cenci – coppia già attiva nel cabaret con il nome di Giancattivi – e conquista il pubblico grazie a programmi tv come Non stop e Black Out. Il trio funziona e nel 1981 si concretizza il debutto cinematografico con Ad ovest di Paperino. L’anno successivo Nuti decide però di separarsi dai propri compagni e intraprendere un’altra strada, che gli porta subito grande fortuna. Diretto da Maurizio Ponzi arriva in sala con Madonna, che silenzio c’è stasera (1982), Son contento (1983) e Io, Chiara e lo Scuro (1983). In soli pochi anni, Francesco Nuti si afferma come attore di successo, amatissimo dal pubblico e dai colleghi, e nel 1985 decide di mettersi in gioco anche dietro la macchina da presa, con Casablanca, Casablanca, film in cui ammicca al mitico film di Bogart-Curtiz, riproponendo i personaggi di Io, Chiara e lo Scuro. Cosa ha da sempre contraddistinto Francesco Nuti? Il romanticismo. Sotto il segno di questa suggestione prendono vita: Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski di padre polacco (1988), Donne con le gonne (1991), Willi Signori e vengo da lontano (1989).

ANCHE GLI ARTISTI NON SONO INVINCIBILI

Francesco Nuti ha lavorato in modo serrato accettando sempre nuove sfide e mai tradendo i suoi valori. A farlo un po’ rallentare è stata la travagliata lavorazione di OcchioPinocchio (1995), film molto costoso ma di poco successo. Nel 1998 porta sul grande schermo Il signor Quindicipalle e vista la grande sincerità del film riesce subito a riconquistare il suo pubblico. Ma sono anni tormentati per Nuti che, dopo Io amo Andrea (1999) e Caruso, zero in condotta (2000), è scosso da una forte depressione e da problemi con l’alcol. Anni di grande dolore che culminano nel 2006, quando viene ricoverato al Policlinico di Roma, a causa di un ematoma cranico dovuto a un mai chiarito incidente domestico. L’attore finisce in coma e si risveglia nel novembre 2009. Poco dopo iniziano a girare rumor su nuove sceneggiature scritte da lui e nel 2010 il regista Mario Canale gli dedica un documentario che viene presentato al Festival di Roma: Francesco Nuti… E vengo da lontano. Nuti però è ormai assente, ha perso la voce ed è costretto in sedia a rotelle. Appare nel novembre 2010 in tv a I fatti vostri di Rai Due e nel 2011 si racconta nel diario Sono un bravo ragazzo (edito da Rizzoli). Non ha mai fatto un vero ritorno, e quindi dall’inizio degli Anni Duemila si sente la sua mancanza… Nel 2016 è colpito da un’emorragia cerebrale, che segna il suo stop fino alla scomparsa presso la clinica Villa Verde di Roma.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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