Sgarbi: “Berlusconi aveva 24mila opere d’arte”

Il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ricorda il Cavaliere Silvio Berlusconi in occasione del Premio Cultura+Impresa, parlando della sua ricca quadreria: una collezione di 24.000 pezzi che il leader di Forza Italia ha accumulato nel corso degli anni

Il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è da sempre legato politicamente – è stato Deputato di Forza Italia – ma anche nel privato, come da lui affermato, alla figura di Silvio Berlusconi.

SILVIO BERLUSCONI COME ENZO TORTORA

Sgarbi ha accolto la notizia della morte del Cavaliere con una serie di post social che ne hanno celebrato la strenua resistenza nei confronti della magistratura, tanto da paragonarlo a Enzo Tortora: “È stato un eroe della resistenza alla magistratura” ha scritto il Sottosegretario, “Io ero suo amico nel privato, sul piano politico non ho potuto che condividere sue posizioni. L’amicizia è un legame fondamentale ma nessuno, dopo Tortora, è stato al centro di un’indagine giudiziaria così ingiusta. Ha sacrificato la sua vita personale per un’attività per cui non era neanche tanto portato, ma ha resistito alle indagini della magistratura che hanno distrutto tutti i partiti. Per questo è un eroe della resistenza alla magistratura”. Per aggiungere un laconico: “Siamo ancora insieme. Siamo ancora vivi. Mi dispiace che Silvio non possa vedere la festa di popolo del suo funerale che lo corona Presidente della Repubblica.

LA QUADRERIA DI BERLUSCONI COMPOSTA DA 24.000 OPERE D’ARTE

In occasione del Premio Cultura + Impresa, che il 12 giugno ha premiato i migliori progetti del 2022 del Sistema Cultura e Sistema Impresa italiano, Vittorio Sgarbi ha inoltre commentato in diretta la dipartita del leader di Forza Italia: “Raccogliere opere d’arte in una grande caccia di scenografia, per Berlusconi è stato un divertimento che segue quello per le donne. Se potessimo vedere in un museo le opere raccolte in questi grandi magazzini dove ha messo 24.000 opere, per la gente che capisce poco d’arte sarebbe un divertimento. In realtà sarebbe stato meglio averne 2.400 buone che 24.000 così e così”. Il critico ha infatti posto l’accento sul desiderio di possesso da parte di Berlusconi di opere d’arte, paragonate alla sua rinomata passione per le donne: “Berlusconi aveva paura del mio giudizio, mi chiedeva pareri su ogni cosa. Però quello che colpiva di lui era la capacità di capire per intuizione: una volta presentai una mostra di Caravaggio al Museo Diocesano di Milano e lui venne a inaugurarla. Dopo il mio discorso, ne fece uno lui e sembrò uno storico d’arte, aveva capito tutto. Era veloce, rapido, intuitivo. Quindi credo che la sua pinacoteca, la sua galleria, fosse il sostituto dell’amore per le donne. Visto che non poteva avere 24.000 donne – o baci – aveva 24.000 quadri. Per un conquistatore non importa la qualità dell’oggetto, importa averlo”.

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Redazione

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