Nel Segno della Libertà

Informazioni Evento

Luogo
MURATE ART DISTRICT
Piazza delle Murate, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle 14:30 alle 19:30
Chiuso la domenica e il lunedì

Vernissage
14/06/2023
Biglietti

ingresso libero

Generi
arte contemporanea

Mostra dedicata alla libertà vista dal carcere e alla luce dell’arte.

Comunicato stampa

Nel Segno della Libertà. “Occupo un piccolo spazio di mondo, ma non l’ho delimitato.” (Altiero Spinelli), al MAD Murate Art District dal 14 giugno al 23 luglio 2023 è la mostra dedicata alla libertà vista dal carcere e alla luce dell’arte. L’iniziativa nasce per dare voce attraverso l’arte ai sogni di giovani detenuti minorenni collegando i loro pensieri alle riflessioni sulla libertà e sulla dignità della pena dei padri fondatori dell’Europa, Altiero Spinelli in primis.
Il progetto artistico – che è già stato ospitato presso l’Istituto Centrale di Restauro di Roma - nasce dalle intenzioni dell’onorevole Silvia Costa, Commissario straordinario di Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico sull’isola di Santo Stefano a Ventotene. Organizzato assieme ad alcuni degli Istituti di Cultura dei Paesi europei in Italia (EUNIC-Cluster Roma) quali il Centro Ceco, l’Istituto Bulgaro di Cultura, l’Istituto Polacco, l’Istituto Slovacco, l’Istituto Yunus Emre Centro Culturale Turco, la Rappresentanza Generale della Comunità fiamminga e della Regione delle Fiandre, ha ricevuto la collaborazione dell’Archivio storico dell’Unione Europea di Firenze e del Ministero della Giustizia e viene accolto da MAD Murate Art District, il centro di arte contemporanea del Comune di Firenze gestito da MUS.E coinvolgendo giovani artisti e curatrici dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
L’eterogeneo percorso della mostra, curato nella sua sede fiorentina da Dispositivi Comunicanti e Mind the GAP, raccoglie le opere di Stefano Bellanova, Giorgia Errera, Sadra Ghahari, Weronika Guenther, Martin Jurik, Katerina Kutchova, Federico Niccolai, Marianna Panagiotoudi, Karina Popova, Ilaria Restivo, Zoya Shokooi, Maria Giovanna Sodero, Valerio Tirapani e Laura Zawada.
Gli artisti coinvolti, chiamati a partecipare dalle istituzioni promotrici, li hanno esortati a interpretare con le loro opere artistiche alcuni dei concetti a fondamento dell’Unione Europea: libertà, unità, memoria, comunità e parità. E proprio partendo dalla parola libertà sono stati evocati desideri, sogni e aspirazioni da parte di alcuni giovani reclusi nel Carcere minorile di Casal del Marmo a Roma coinvolti in un laboratorio di scrittura creativa dall’attore Salvatore Striano, realizzato in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia minorile del Ministero della Giustizia. I testi prodotti sono stati poi affidati tramite gli Istituti di Cultura ai diplomandi delle Accademie di Belle Arti dei sei Paesi europei (Bulgaria, Repubblica Ceca, Fiandre, Polonia, Slovacchia, Turchia) che hanno realizzato, partendo dalla reinterpretazione, delle opere artistiche di grande valore, collegate tra loro da un elemento simbolico: la dimensione delle celle del carcere.
“Una scelta significativa e non casuale quella di ospitare nell’ex carcere delle Murate un progetto fortemente incentrato sui concetti di libertà e dignità alla base della nascita dell’Unione europea - ha detto l’assessore ai Lavori pubblici, Università e ricerca del Comune di Firenze Titta Meucci -. Un carcere che da luogo di reclusione si è trasformato in spazio di apertura, inclusione e integrazione diventando un simbolo di libertà ritrovata, non solo a livello di recupero urbano ma anche ospitando con MAD esperienze d’avanguardia in grado di dar voce ai bisogni dell’essere umano attraverso l’arte. In questo caso lo fa con un progetto importante che vuole portare alla luce lo sguardo e i pensieri di detenuti minorenni reinterpretati da giovani artisti di diversi paesi europei”.
“Siamo lieti che ancora una volta il nostro presidio del contemporaneo sia segno di rigenerazione urbana, di creazione di cittadinanza, di coinvolgimento dei giovani artisti e curatori che molto spesso lavorano presso di noi, anche al fianco di artisti senior internazionali – ha spiegato Valentina Gensini, direttore artistico di MAD Murate Art District -. Che i valori europei di comunità, unione, collaborazione, libertà e cittadinanza cui hanno guardato i lavori artistici siano di ispirazione a tutta la comunità (locale ed internazionale) a cui questa mostra si rivolge, e in particolar modo ai giovani, a cui questo progetto guarda ed è dedicato”.
“Il messaggio di questa mostra declina molte fragilità sociali e la rete dei nostri Istituti Europei desidera incoraggiare il dialogo interculturale, dando voce a quelle che sono le libertà individuali e collettive – spiega Petra Březáčková, Direttore del Centro ceco di Roma - Questa mostra è l'inizio di quello che potrebbe essere un progetto di sviluppo e di inclusione per gli istituti penitenziari e per i talenti artistici all’inizio della loro vita professionale. Tutti occupiamo un piccolo spazio in questo mondo, e allo stesso tempo lo condividiamo, lo determiniamo e ne siamo responsabili”.
“Gli Archivi Storici dell'Unione Europea sono molto felici di partecipare all'organizzazione della mostra ‘Nel segno della Libertà’ – dichiara Dieter Schlenker, Direttore degli Archivi Storici dell’Unione Europea di Firenze- L'eredità di Altiero Spinelli che risuona nei suoi scritti e nei discorsi di molti oppositori segregati durante il fascismo è che neppure i muri di una prigione sono in grado di impedire di pensare a un mondo unito libero e in pace”.
“Tra tutte le voci coinvolte la melodia del coro ha intonato una libertà intesa come collettiva e individuale, come ideologica e pratica, effettiva o mancata, non dimenticando di misurarne i confini ed esaminarne le difficoltà nel proposito di esprimere, attraverso i linguaggi dell’arte, quel senso di comunità e unione desiderata da Altiero Spinelli, occupando un piccolo pezzo di mondo, ma senza delimitarlo”, hanno spiegato i curatori.
La scelta degli spazi del Carcere Duro dell’ex complesso delle Murate per la tappa fiorentina di questo percorso non è casuale, ma deriva dall’importante storia di questo luogo. Dal 1424 al 1808 la struttura ha ospitato il Convento della Congregazione delle Suore Murate; tra il 1848 e il 1983 fu convertito in carcere maschile, con un’ala adibita a carcere duro nel periodo del Ventennio fascista, destinato a anarchici, socialisti ed antifascisti. Tra i numerosi detenuti di alto profilo politico spiccano i nomi di Carlo Levi, Gaetano Salvemini, Nello Rosselli, Carlo Ludovico Ragghianti e Alcide De Gasperi; quest’ultimo, insieme ad Altiero Spinelli, tra i promotori dell’Unione Europea.
I progetti realizzati esplorano il concetto di libertà all’interno della cella carceraria, si interrogano non solo sulla natura, ma anche sulla forma che questa può assumere quando è vissuta, desiderata o immaginata all'interno di un luogo di detenzione. Le opere, impiegando media diversi, spaziano dalla scultura alla performance, alla proiezione di un mondo virtuale, trasformando le celle in varchi verso realtà sconosciute, esperienze condivise e luoghi di memoria.
Nelle opere presentate sono emersi pensieri personali, considerazioni sul presente, desideri per il futuro e cenni sulla storia recente. Degli artisti chiamati a realizzarle, una parte ha rappresentato l’Italia maturando i propri progetti con la lettura di fonti d'archivio, lettere e pensieri, scritti da alcuni dei precursori dell’Unione Europea in epoca di confino o post-prigionia tra i quali Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Simone Veil e Ursula Hirschmann. L’altra invece, un artista per ogni istituto di cultura europeo partecipante, ha consultato i testi realizzati da altrettanti detenuti del Carcere minorile di Casal del Marmo eseguiti durante il workshop di scrittura coordinato dell’attore ed ex-detenuto Salvatore Striano, realizzato in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia minorile del Ministero della Giustizia.