Carla Iacono – Sulla spietatezza dei colori
VisionQuesT 4rosso e’ lieta di presentare la mostra che chiude la stagione espositiva SULLA SPIETATEZZA DEI COLORI – Pasolini e la fotografia di Carla Iacono.
Comunicato stampa
VisionQuesT 4rosso e' lieta di presentare la mostra che chiude la stagione espositiva SULLA SPIETATEZZA DEI COLORI - Pasolini e la fotografia di Carla Iacono
Nel settembre 1970 Pier Paolo Pasolini, durante un'intervista per la rivista Progresso Fotografico, parlò dell’uso della fotografia nel suo cinema: inizialmente in b/n, per lui particolarmente poetica, fino ad “Uccellacci e Uccellini,” e poi a colori, per lui deludente nel constatare la difficoltà di riprodurli fedelmente nelle fasi di sviluppo e stampa delle pellicole.
Svelò che da allora i luoghi e i paesaggi scelti per i propri film erano spesso già cromaticamente selezionati, a volte con pochi colori dominanti, consapevole della differenza tra la prestazione della macchina da presa, in grado di cogliere spietatamente tutti i colori possibili, e l’effettiva percezione umana, più limitata. Realizzava così una sorta di impostazione della costruzione formale, inclusi cromia e luce, per potenziare la carica espressiva dell’immagine attivando meccanismi psico-percettivi.
Nei dittici della mostra Sulla spietatezza deI colorI, dedicata al rapporto di Pasolini con la fotografia, Carla Iacono analizza proprio tale approccio, declinando alcuni still cinematografici Pasoliniani in altrettanti dittici che comprendono un’immagine cromaticamente alterata associata ad un’immagine in b/n.
Sono immagini evocative che cercano di penetrare al di là della superficie, con richiami al Pasolini pittore e studioso di storia dell’arte, aspetti forse meno conosciuti ma altrettanto importanti per comprendere il cinema pasoliniano.
Oltre a tre dittici dedicati a Teorema, già esposti in Olanda e Italia in occasione del 100° anniversario della nascita di Pasolini, vi sono quattro dittici inediti, realizzati appositamente per la mostra, dedicati alla Trilogia della Vita (Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte) e a Medea.
Le immagini utilizzate ritraggono unicamente personaggi femminili, proponendoci altresì una riflessione sull’importanza delle figure femminili nell’opera di Pasolini; oltre alle alterazioni cromatiche sono presenti, in linea con i più recenti lavori di Iacono, elementi a collage che richiamano la forte simbologia utilizzata da Pasolini nei propri capolavori.
Completa la mostra un’installazione ispirata alla poesia di Pasolini "Marilyn".