Annalisa Macagnino – Bla Bla Bla
Camera Frigo presenta Annalisa Macagnino. Bla, Bla, Bla.
Comunicato stampa
Da sempre Annalisa Macagnino disegna e il disegno è il suo medium. A penna, a matita, ad acquarello, con gli acrilici, ricamati o coi pastelli a cera. Disegna ciò che ha visto e sentito. E ciò che pensa. E qualunque sia il punto di messa a fuoco, l'opera è sempre cristallina, elegante, brutale. Un disegnare che è l’espressione di un pensare e insieme l’articolazione di un corpo parlante che impregna un sapere sul godimento, e sul funzionamento del corpo e degli orifizi, la bocca, la pelle e la vagina, impossibili da imbrigliare. Eventualmente corpi desideranti.
Macagnino disegna testo e immagine per lasciare essere ciò che viene fuori in forme coesistenti di suoni e segni ed icone ricorrenti che risuonano più o meno liberamente nella testa di chi guarda.
L'action drawing di Macagnino rimedia il trauma e i traumi del linguaggio, iscritti nel corpo e nell’inconscio strutturato come un linguaggio, con i suoi gesti graffianti e minimali, rappresi nel blaterare dell’arte, dove l’astrazione e la figurazione, l’associazione libera e la condensazione, la parola e il godimento, sono le facce della stessa medaglia.
La sua forza impressionante sta nel mettere a segno e in opera i versi della vita quotidiana; la frenesia della carne, la voluttà del mondo, l’autoerotismo dell’arte, pop e concettuale, già scarnificata nelle intuizioni eccentriche di Cy Twombly, Louis Bourgeois e sopratutto Basquiat. Rock my religion scriveva Dan Graham.
Nel tratto inconfondibile di Annalisa Macagnino, con le sue cicatrici e le ferite aperte nell’estasi del disegno, c’è la traccia di un intenso piacere terreno, materiale, nominale e militante al tempo stesso. E il passaggio di un desiderio che nasce al linguaggio oltre il genere e la specie.
Benvenuta Annalisa a Camera Frigo.
E bla bla bla.
Ilari Valbonesi