Una rivista in scatola, anzi in Boîte. Fai-da-te per aggirare il sistema: presentazione bolognese ad Artelibro per le novità del progetto editoriale free
Editore? Non serve. Catena di distribuzione? Nemmeno. Prezzo delle copie? Nullo: se vuoi sostenere il progetto un contributo lo accettiamo, se suoi che ti arrivi a casa ti paghi le spese; altrimenti va via tutto gratis. Boîte, la “rivista in scatola” Milano based, si racconta per voce di Federica Boragina (ideatrice, insieme a Giulia Brivio, […]
Editore? Non serve. Catena di distribuzione? Nemmeno. Prezzo delle copie? Nullo: se vuoi sostenere il progetto un contributo lo accettiamo, se suoi che ti arrivi a casa ti paghi le spese; altrimenti va via tutto gratis. Boîte, la “rivista in scatola” Milano based, si racconta per voce di Federica Boragina (ideatrice, insieme a Giulia Brivio, del progetto) ad Artelibro.
Sotto l’ombra di Duchamp, che ha ispirato il packaging e qualche fake ben riuscito alla Darko Maver, Boîte è passione pura, investimento di tempo e denaro senza nessuno scopo che non sia la soddisfazione di un prodotto ben riuscito. Che a dispetto dell’apparente precarietà del format, non tira i remi in barca ma rilancia: in cantiere (uscita prevista per l’inverno) il numero monografico dedicato all’arte narrativa; in avanzata fase di elaborazione la pubblicazione, questa volta a cura di un editore, di un volume che indaga il fenomeno delle mostre in casa nel panorama italiano, dagli anni ’80 ad oggi. Nelle librerie, salvo contrattempi, a primavera.
– Francesco Sala
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