Elisabetta Bottura – I was waiting for art to come
Prima personale dell’artista emergente Elisabetta Bottura (Brescia, 1997), in esposizione una serie di opere più recenti si relaziona a lavori realizzati in passato, riflettendo sul ruolo dell’arte come un luogo attraverso cui mettersi in discussione.
Comunicato stampa
È possibile considerare l’arte un luogo aperto e orizzontale, capace di far convivere forze opposte, privilegiando il dibattito alla verticalità di una prospettiva impositiva e lineare? In occasione della mostra Elisabetta Bottura si interroga sul ruolo dell’arte e sulle responsabilità della propria pratica, considerando la figura dell’artista non come eccezione bensì parte integrante della società. Iperspazio ospiterà dal 22 al 28 giugno 2023 I was waiting for art to come prima personale dell’artista emergente Elisabetta Bottura (Brescia, 1997), in esposizione una serie di opere più recenti si relaziona a lavori realizzati in passato, riflettendo sul ruolo dell’arte come un luogo attraverso cui mettersi in discussione.
Nel breve momento del crepuscolo le ultime luci del giorno si mescolano alle ombre, i cambiamenti di colore si susseguono nella penombra passando attraverso gli strati bassi dell’atmosfera. Storicamente è il passaggio che scinde la separazione tra il tempo del lavoro ed il tempo del riposo e dello svago, in cui la freneticità evapora nella quiete. Nella serie di dipinti ad olio Crepuscolar Notes (2023) l’artista mette in campo alcune citazioni estratte da testi di artist* e autric* incentrati sul ruolo dell’arte: le parole di Franz Fanon, Francis Alys, Adrian Piper, George Santayana. Versi incompleti e anonimi contaminano le nuvole dipinte, costellando lo spazio espositivo di parole mancanti, mettendo in discussione la neutralità dell’arte nel gioco dell’appropriazione. Altra inversione dei sensi è presente nel secondo lavoro esposto il cortometraggio My daddy’s Golem (2019). L’artista documenta il padre immerso nella realtà virtuale del videogame online Eve, sospeso nelle riprese tra il viaggio e la perdita di orientamento guida negli infiniti mondi la sua navicella Golem. Le riprese immersive spingono la riflessione sulla tendenza a rifugiarsi nella dimensione virtuale, nell’illusione di potersi estraniare dal mondo circostante. Affrontare paradossi e contraddizioni, aprirsi ad un dialogo continuo sono elementi centrali nel lavoro dell’artista.
Elisabetta Bottura (Brescia, 1997) vive e studia a Milano. Laureata nel 2020 alla NABA in Pittura e Arti Visive, attualmente frequenta il Biennio specialistico di Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA. L’interesse per la memoria e la costruzione dell’identità̀ sono temi centrali nel suo lavoro, prediligendo la ricerca come strumento di produzione. La sua opera si compone di lavori dal carattere eterogeneo: spaziando dal video, alla performance fino al medium pittorico, ogni opera nasce dall’esigenza di restituire in forma visiva una traccia del vissuto e del percorso compiuto dall’artista per arrivare alla sua formalizzazione.
Mostre collettive
2023
Vocing the Archive / da un’idea di Andris Brinkmanis e di Marco Scotini, con gli studenti del Dipartimento di Arti Visive di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti/Triennale Milano, Milano
Leafing Through Humanities / a cura di Giulia Bianchi, Alessia D’introno, Irene Follador, Diego Giannettoni, Collettivo N410 e Sara Verde / Scalo Lambrate, Milano
2022
Residenza presso Via FARINI, Milano
(Im)possible ecologies / a cura di Vasco Forloni, Andris Brinkmanis e Marco Scotini / Giardino Botanico, Roma
2019
Proiezione su 8 BALL TV / a cura di Yuri Ancarani / Spazio NFQ, Milano
2018
Marcello Maloberti. È il corpo che decide / Furla Series / Museo del Novecento, Milano
Zonablu
Zona Blu è un’associazione culturale nata nel febbraio 2020 fondata da Nicola Tineo e Viola Lo Monaco contando il contributo di numerosi creativi, eclettici e operatori culturali che hanno aiutato a diventare ciò che è oggi. Con una specializzazione in arteterapia Zona Blu ha aperto le porte al pubblico divenendo uno spazio fluido e residenza artistica continua, con l’obiettivo di fare rete con altre realtà che trattano di arte a 360°.
Iperspazio
La mostra fa parte di una programmazione in collaborazione con Iperspazio, luogo di supporto alle arti interessandosi verso progetti artistici sperimentali, lontani dall’idea di profitto, con l’occasione di ampliare i confini verso pratiche artistiche di vario tipo.