Collezione Impermanente #4

Informazioni Evento

Luogo
GAMEC - GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Via San Tomaso 53 24121 , Bergamo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì: 15:00-19:00
Aperto al mattino per gruppi prenotati
Sabato e domenica: 10:00-19:00
Martedì chiuso

Vernissage
23/06/2023
Biglietti

Intero: € 6,00 Ridotto e Gruppi: € 4,00 Il biglietto consente di visitare anche la mostra Vivian Suter – Home

Uffici stampa
LARA FACCO P&C
Generi
arte contemporanea

Quarto progetto del ciclo nato per valorizzare la Collezione del museo.

Comunicato stampa

La Collezione Impermanente è una piattaforma di ricerca, espositiva e laboratoriale che dal 2018 mette in risalto la natura ibrida della Collezione della GAMeC, riflettendo sul suo carattere dinamico e a tratti contraddittorio. Dopo il primo capitolo della rassegna – che ha raccontato la storia delle raccolte del museo – e il secondo – che ha messo in dialogo la Collezione con un nucleo di opere confiscate in Lombardia e destinate alla Galleria – la terza mostra del ciclo è stata pensata come un display attivo in concomitanza con le celebrazioni dedicate ai trent’anni della GAMeC, e ha presentato al pubblico una ricca selezione di opere del patrimonio del museo realizzate da autori di generazioni diverse, dagli anni Novanta a oggi.

Nel 2022 La Collezione Impermanente #3.0 ha stimolato una riflessione sul ruolo del visitatore e sulla sua relazione con il museo, a partire da alcuni quesiti: che tipo di dialogo con il pubblico vuole costruire il museo intorno alle collezioni, intese come patrimonio comune? Quale esperienza offrire e secondo quali finalità? Quale ruolo attribuire ai visitatori nella presentazione e nella costruzione della collezione museale?

La mostra intendeva porre in evidenza il dialogo con i visitatori,chiamati a ricoprire un ruolo attivo attraverso la dichiarazione delle proprie preferenze in relazione alle opere esposte: quale opera avrebbero voluto rivedere in un successivo riallestimento, e perché. I materiali raccolti sono stati oggetto di un’attenta analisi da parte del museo, e in occasione de La Collezione Impermanente #4 sarà presentato un nuovo allestimento frutto del proficuo scambio attivato con il pubblico.

In particolare, questa progettazione partecipata del nuovo percorso museale presenterà 9 sale tematiche che ruotano, ciascuna, attorno a una delle opere oggetto delle preferenze dei visitatori. Le opere costruiranno dialoghi inediti con altri lavori selezionati dalle curatrici della mostra, al fine di mettere in evidenza diverse prospettive sull’opera e possibili nuove interpretazioni.

Nell’anno della Capitale Italiana della Cultura i lavori in mostra intendono anche omaggiare la città di Bergamo, nelle esperienze di artisti locali che hanno voluto rappresentarla e in quelle di autori internazionali che, attraverso la loro ricerca artistica, hanno instaurato una relazione con la città e con la GAMeC, o ancora grazie ad artisti che hanno studiato e insegnato presso l’Accademia di belle arti G. Carrara, restituendo l’immagine del vivace contesto culturale che da tempo caratterizza la città.

Artisti in mostra: Getulio Alviani, Giorgio Andreotta Calò, Meris Angioletti, Hans Jean Arp, Gabriele Basilico, Carlo Benvenuto, Pier Paolo Calzolari, Felice Casorati, Enrico Castellani, Piero Cattaneo, Sonia Ciscato, Italo Cremona, Mario Cresci, Berlinde De Bruyckere, Wim Delvoye, Ettore Favini, Gianfranco Ferroni, Mario Finazzi, Roland Fischer, Lucio Fontana, Anna Franceschini, Alberto Galmozzi, Arturo Ghergo, Oscar Giaconia, Daiga Grantina, Calisto Gritti, Christiane Lӧhr, Giacomo Manzù, Nicola Martini, Eva e Franco Mattes, Felipe Meres, Yan Pei-Ming, Ennio Morlotti, Anton Zoran Mušič, Ornaghi & Prestinari, Aitor Ortiz, Giuseppe Penone, Cesare Pietroiusti, Rinaldo Pigola, Pietro Privitera, Ottone Rosai, Pablo Reinoso, Giorgio Rigon, Sofia Riva, Alberto Savinio, Augusto Sciacca, Turi Simeti, Ettore Spalletti, Mark Tobey, Federico Tosi, Victor Vasarely, Vedovamazzei, Alberto Vitali, Luca Vitone, Alberto Zilocchi.