Rita Sabo – Sacred planet
Il “pianeta sacro” di Rita Sabo“ sbarca” in Piazza S. Marco a Venezia nelle sale della Biblioteca Marciana.
Comunicato stampa
Il “pianeta sacro” della giovane artista Rita Sabo – che espone per la prima volta in Italia - sbarca in Piazza San Marco, a Venezia, nei sontuosi spazi della Biblioteca Nazionale Marciana.
In concomitanza con la “18a Biennale di architettura”, da sabato 24 giugno fino al 23 luglio 2023 Venezia ospita le opere dell’artista Rita Sabo, di origine caucasica, ma ormai viennese d’adozione.
Le storiche Sale Monumentali della Biblioteca accoglieranno Sacred Planet, la mostra curata da Manfred Möller e promossa e organizzata dall’Associazione l’Arte in Pubblico di Dirk Geuer, che propone una straordinaria selezione di 11 dipinti di grande formato, ai quali si aggiunge una suggestiva scultura che rappresenta il “pianeta” che dà il titolo all’intera esposizione.
In tutte le sue opere esposte, Sabo “orbita” intorno alla tematica della sostenibilità, al centro della quale la Terra rappresenta un pianeta sacro e come tale intoccabile; non a caso, infatti, la mostra riprende il titolo di un celebre documentario realizzato 20 anni dalla Walt Disney e che nella versione originale si avvaleva della narrazione di Robert Redford.
Le opere caleidoscopiche e dai colori vivaci di Rita Sabo possono essere interpretate come un appello artistico al rispetto verso il nostro pianeta in quanto habitat e verso la sua protezione contro lo sfruttamento e l’inquinamento.
Le opere dell’artista s’intrecciano con un’altra sacralità, quella espressa dalla Sede della Biblioteca Nazionale Marciana, formando un ambiente enigmatico e misterioso ricco di colori vibranti, di pathos, di dimensioni che si sovrappongono.
Con questa personale, l’artista invita tutti i visitatori a immergersi nel suo mondo e a far ruotare i propri pensieri intorno al Sacred Planet. Allo stesso tempo le opere di Rita Sabo entrano in prolifico e privilegiato dialogo con opere prestigiose del Rinascimento veneto, che hanno per autori veri e propri maestri come Tiziano, Tintoretto, Veronese e altri.
Da segnalare che tra i dipinti di Rita Sabo in mostra alla Marciana, ve ne sarà uno, esclusivo e inedito, che rappresenta l’omaggio dell’artista a Venezia, secondo la sua originale interpretazione.
L’Artista
Nata nella regione del Caucaso settentrionale, Rita Sabo è cresciuta multilingue a Gerusalemme (Israele) e successivamente in Svizzera. Ha vissuto a Zurigo e Basilea dove ha frequentato le scuole d’arte locali, prima di trasferirsi alla scuola d’arte Invers a Olten (CH).
Con una forte attenzione alla pittura, ha anche continuato i suoi studi in design di gioeilli presso il prestigioso Central Saint Martins College of Art and Design di Londra Attualmente vive con il marito e la figlia a Vienna.
Tecnica e filosofia
L’uso dei colori e del soggetto astratto di Rita Sabo non è impressionismo onirico della realtà; con una miscela di pennellate e forme composte con precisione sceglie invece di tuffarsi nelle camere oscure della nostra immaginazione e incoraggia l’esplorazione all’interno del territorio tortuoso della nostra mente.
Il risultato della sua arte risulta così caleidoscopico, imbaldanzito e iperpigmentato, ma allo stesso tempo ordinato e infinito.
La ripetizione di colori, simboli e forme consentono allo spettatore di vedere dal punto di vista del subconscio, piuttosto che con l’occhio stesso. Questo rende Rita Saboparte di una nuova generazione di artiste donna che sono alla ricerca di un’esperienza spirituale e di impegno. La sua arte è un invito ad entrare in dialogo con il subconscio.
Dal suo lavoro emerge una nuova biblioteca di simboli che reca l’inconfondibile firma artistica di Rita Sabo e si ritrova anche nei suoi ultimi disegni a china. Sa trasformare i segni mistici del passato nella propria interpretazione del presente. La scienza gioca un ruolo altrettanto importante in questo perché l’insegnamento della geometria sacra e dei suoi elementi ripetitivi sono al centro del lavoro di Rita Sabo. Le manifestazioni frattali stabiliscono il legame con la natura. Entrambe ispirazioni cruciali che accompagnano l’artista fin dalla sua giovinezza.
Il fulcro dell’opera di Rita Sabo è Sacred Planet, il “pianeta sacro”. Questo unifica le forze: quelle della geometria e quelle della natura. Il “pianeta sacro” non può solo essere ritrovato nei suoi dipinti e disegni, ma si erge anche come oggetto imponente dell’opera scultorea di Rita.
Esso raffigura un seducente ibrido tra una stella e un pianeta, spesso associato a oggetti celesti e alla navigazione; un potente simbolo della connessione e dell’armonia di tutte le cose nell’universo e sul pianeta terra.
Ai dipinti, ai disegni e alle opere scultoree di Rita Sabo si affianca anche una nuova serie di opere grafiche; una progressione sistematica delle forme geometriche, dei formati quadrati e degli strati altamente complessi. Crea stampe e animazioni con l’ausilio di tecniche di riproduzione analogica e digitale. La moltiplicazione dei suoi dipinti originali crea una sinfonia visiva, catturando lo sguardo dello spettatore e guidandolo attraverso un multiverso di forme, colori e prospettive, dove il tangibile e l’intangibile si incontrano apparentemente.
La Biblioteca Nazionale Marciana
Fondata nel 1468 a Venezia, la Biblioteca Nazionale Marciana è considerata una delle biblioteche più importanti d’Italia. Il suo patrimonio comprende importanti raccolte di manoscritti greci, latini e orientali. Nell’insieme la fonte della conoscenza racchiude oltre un milione di oggetti fra cui incunaboli, stampe, mappe e circa 13mila manoscritti. Gli innumerevoli tesori e le preziosità della Biblioteca includono il testamento del celebre avventuriero e esploratore veneziano Marco Polo e due illustri edizioni dell’Iliade di Omero dell’XI e XII secolo. Inoltre, la Biblioteca comprende magnifiche Sale Monumentali con dipinti murali e sul soffitto, opere di artisti rinascimentali veneti del calibro di Tiziano, Veronese e Tintoretto. Un tempo luogo di studio e di meditazione, utilizzato anche da grandi studiosi, brillanti strateghi e reali, oggi questi spazi ospitano mostre di grande prestigio alle quali si può accedere tramite il Museo Correr.
Associazione l’Arte in pubblico
L’Associazione l’Arte in pubblico persegue solo progetti non-profit e a scopi caritatevoli, promuovendo arte e cultura in Germania e nel mondo. Supporta lo sviluppo di iniziative di spirito internazionale, favorisce tolleranza in tutte le aree culturali e sostiene l’idea di una conoscenza internazionale. L’obiettivo dell’associazione è creare uno strumento per la promozione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), che il 25 settembre 2015 furono ratificati dai 193 governi al Summit delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Sotto la direzione del fondatore Dirk Geuer, l’associazione è anche dedita alla promozione di importanti lavori di restauro di opere d’arte, la cui esistenza sarebbe messa a repentaglio senza tali cure.
«Rendere illustri artisti e le loro arti visibili nei musei rinomati – dice Dirk Geuer, responsabile dell’Associazione l’Arte in pubblico e del progetto espositivo - è la mia ambizione e la mia passione più profonda. In tutto ciò per me il contatto personale e fiducioso con gli artisti è il prerequisito più importante».