Camilla Marinoni – Intus
Traffic Gallery è felice di ospitare nei propri spazi, e all’interno della mostra personale del pittore Juan Carlos Ceci, l’installazione site specific dell’artista bergamasca CAMILLA MARINONI (1979) intitolata Intus, appositamente concepita per gli spazi delle due vetrine su strada della galleria.
Comunicato stampa
Traffic Gallery è felice di ospitare nei propri spazi, e all’interno della mostra personale del pittore Juan Carlos Ceci, l’installazione site specific dell’artista bergamasca CAMILLA MARINONI (1979) intitolata Intus, appositamente concepita per gli spazi delle due vetrine su strada della galleria.
Nell’Anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura l’opera installativa di Camilla Marinoni crea un ponte tra le due città lombarde. Parte dell’opera che sarà installata a Bergamo è stata infatti da poco presentata anche sul territorio bresciano all’interno del Centro per le Nuove Culture MO.CA come atto conclusivo dei laboratori del Corso di Laurea in Discipline delle Arti, dei Media e dello Spettacolo sotto la supervisione del Professore, Critico e Curatore Daniele Perra.
Intus, che in latino significa dentro, non è solamente il titolo di questa mostra showcase ma è anche specificatamente il titolo dell’installazione più voluminosa che comparirà in una delle due vetrine. Una installazione dal forte impatto visivo e scenografico composta da nylon, poliestere, ceramica, vino, trucco, legno, cotone e tulle, che prende forma dal calco dello stomaco di un bovino.
Nell’altra vetrina invece saranno presentate in anteprima una serie di sculture in ceramica e materiali vari di medio-piccolo formato concepite dall’artista Camilla
Marinoni a partire da una riflessione sulla natura, sul corpo e il ruolo di quest’ultimo in relazione al mondo. Ispirandosi alle tematiche care al Filosofo e Biologo Telmo Pievani, Camilla Marinoni immagina forme viventi di specie non ancora scoperte, come gli organismi che popolano gli abissi marini.
Come afferma la stessa artista “Osservando alcuni pesci degli abissi marini, la struttura ossea del corpo umano e i quadri di Francis Bacon ho creato una mescolanza di queste forme: un mondo ancora sconosciuto, abitato da organismi viventi non ancora scoperti. Potrebbe essere un mondo terreno, fantascientifico oppure un mondo di animali che provengono dal futuro.”
E ancora come scrive Telmo Pievani nel Libro Serendipità - l’inatteso nella Scienza “… includendo le creature degli abissi oceanici e in generale tutti i microrganismi e gli invertebrati ancora da battezzare con un nome linneano si potrebbe arrivare a dieci milioni, il che vorrebbe dire che la nostra ignoranza circa le specie viventi sulla Terra è quattro volte più grande della conoscenza. E fa grande tristezza pensare che nel frattempo noi stiamo estinguendo […] quella cornucopia di forme di vita che ancora non abbiamo nemmeno scoperto e studiato.”
L’artista analizza l’organicità dell’individuo guardando cosa succede al di là della pelle, per portare alla luce la profondità delle viscere e il processo di nutrimento di una macchina complessa come il corpo.
Alcune sculture sono realizzate solo in ceramica, mentre altre combinano l’uso di materiali tessili quali il nylon, il poliestere, il cotone, il tulle con materiali lignei, metallici, ceramici, e materiali organici come il vino, e infine il trucco, a richiamare la fisicità e visceralità delle opere.
Le parole chiave di questa ricerca artistica iniziata circa due anni fa possono essere individuate intorno a parole quali : interiorità, ibrido, alieno, organico.
“Sono viscere che vivono di una vita propria, ibridi pensanti che stanno iniziando ad occupare il (mio) mondo” Camilla Marinoni