Experimentum Crucis 2023

Informazioni Evento

Luogo
EX-CASERMA CASSONELLO
Via Giuseppe Garibaldi 1, Noto, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
25/06/2023

ore 18

Curatori
Rosa Anna Musumeci
Generi
arte contemporanea, collettiva

Rassegna Experimentum Crucis 2023.

Comunicato stampa

ARTE CONTEMPORANEA MULTIMEDIALE
TITOLO EXPERIMENTUM CRUCIS 2023
CURATORE Rosa Anna Musumeci
ARTISTI Matteo Attruia, Younes Baba-Ali, Roberta Baldaro, Francesco Balsamo, Angelo
Barone, Maura Biava, Giovanna Brogna, Gianluca Capozzi, Mauro Cappotto
Carmen Cardillo, Tiziana Contino, Alessandro Costanzo, Michel Couturier, Venia
Dimitrakopoulou, Pietro Fortuna, Eva Frapiccini, Lior Gal, Alice Grassi, Francesca
Grilli, Anna Guillot, Gianluca Lombardo, Loredana Longo, Andrea Mangione
Gabriele Massaro, Elena Mazzi, Meletios Meletiou, Ruben Montini, Carmelo Nicosia
Mattia Ozzy B., Valentina Perazzini, Alessandro Piangiamore, Anna Raimondo
Cosimo Veneziano, Sasha Vinci, Serena Vittorini, Francesco Voltolina
INAUGURAZIONE Domenica 25.06.2023 18 > 23
SEDE EX-CASERMA CASSONELLO
Via Giuseppe Garibaldi 1 Noto (SR)
DURATA 25 Giugno > 31 Dicembre 2023
ORE D’APERTURA Giugno-Agosto Merc-Dom 10.00 >13 .00 o su appuntamento +39 3471358448
Settembre-Ottobre Giov-Dom 11.00 >13 .00 o su appuntamento +39 3471358448
Novembre-Dicembre ________________________ su appuntamento +39 3471358448
ORGANIZZAZIONE ARTECONTEMPORANEA associazione culturale
COLLABORAZIONI aA29 Project Room Milano | Collica & Partners Gallery Catania | Galleria Umberto Di
Marino Napoli | Graci Collection Mantova | Mauro Crachi Noto | Afrodite Oikonomidou
RINGRAZIAMENTI Assessorato alle Pari Opportunità Comune di RE | Associazione Nondasola RE
Alfredo D’urso-Luci Barbagallo | Gaetana Gagliano | Giuseppe Grassi-Cristina
Arena Vasta | Giovanna Monceaux Pirronello | Felicia-Rosanna-Silvana Musumeci
Filippo Pappalardo | Alessandra Tamburro
INFO Rosa Anna Musumeci +39 3471358448
www.artecontemporaneavaldinoto.com
[email protected]
Ufficio Stampa Comune di Noto
Paolo Interlando +39 3667348419
REGIONE SICILIANA
Experimentum Crucis, secondo atto, una continuità discontinua. Rispetto al 2022, molte new entries, ma non
cambiano natura e scopo della ricerca visiva, l’interrogativo che il soggetto pone all’oggetto, al mondo. O il mondo al
soggetto? Poco importa, perché l’artista è per natura da entrambe le parti, rappresenta se stesso nel mondo, nei
suoi oggetti, è padrone di sé e dell’altro da sé, fa tutt’uno del concetto e dell’oggetto, anzi materializza l’uno
nell’altro. In questo modo, opera sempre e soltanto entro l’universo del significato, della cultura, e alla cultura riporta
la natura, anzi riconosce la natura come un elemento della cultura, e ne trae logiche conseguenze. La prima è
l’infusione dell’universale nel particolare, l’espressione in ogni oggetto specifico e concreto di un concetto generale
e astratto. Secondo, se l’oggetto rappresentato è qui e ora, ma incorporando il generale e l’astratto anche ovunque
e per sempre, l’opera d’arte ha una pretesa di verità, rivendica molto più di una superficiale apparenza estetica e
bellezza, e si costituisce come un’essenza, permanente e ubiqua. In questa mostra, insomma, vediamo, udiamo,
tocchiamo, colori, forme, suoni, immagini, tessuti e tele dipinti o stampati, foto, video, installazioni di effetti personali
o pani di cemento, sfere metalliche, insegne al neon, ceramiche, vesti di carta o cartoline, che sono quello che sono
e tutt’altro: linguaggio, pensiero, in quanto tali realtà extrasensoriali, nelle quali si materializza la verità proclamata o
denunciata dall’artista.
Ma se ogni artista rivendica la sua verità, non si torna al plurale, al molteplice, al confronto, e eventualmente allo
scontro, fra voci che esprimono solo individualità? E non si rinuncia quindi a soddisfare il criterio che “la verità è il
tutto” (Hegel)? Sì, perché gli artisti sono uomini, e l’uomo ha una dimensione ontica, fenomenica, idiosincratica,
effimera. E no, perché l’ontico è l’involucro del fondo ontologico (Heidegger), di un’essenza universale e stabile, che
parla un unico linguaggio e permette di riconoscersi e riconoscere. Attraverso il riconoscimento, si costituisce
un’unità nella diversità, che ha la stessa struttura per tutti gli uomini, ma è declinata in maniera peculiare dagli artisti.
Essi sono uniti, e si esprimono e intendono, per metafore e allegorie, cioè trasformando l’oggetto, “il fenomeno, in
concetto, e il concetto in immagini” (Goethe). Immagini fruibili emotivamente o da interpretare razionalmente, ma che
comunque parlano del soggetto e attraverso lui vivono.
E’ così che l’artista accede (e ci fa accedere) a una realtà che non è che opera (e viceversa), e a una forma di
conoscenza che tralascia i processi causali e il dualismo uomo-mondo propri della scienza, ma come la scienza
produce generalizzazioni, o , o perlomeno detta regole comportamentali perfettamente riconoscibili. Queste
regole sono incorporate nel complesso di valori e disvalori umani che le metafore e le allegorie disseminate nel
percorso della mostra fanno trasparire e sollecitano a rispettare o esecrare: cooperazione o conflitto, compassione o
indifferenza, inclusione o esclusione, pace o guerra, odio o amore, violenza o tenerezza, tripudio o disperazione,
gratificazione o frustrazione, libertà o costrizione. L’invito è a estrarre queste verità invariabili dalle variabili
espressioni degli artisti esposti. E a divertirsi individuandole, nell’etimo tutt’altro che ludico del termine: de-vertere -
cambiare, e eventualmente rovesciare, direzione e sguardo.