La Verità scopre la Menzogna di Vincenzo Mannozzi. Da Palazzo Pitti a Cerreto Guidi
Nel salone della Villa medicea di Cerreto Guidi della Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura, si inaugura la mostra “La Verità scopre la Menzogna di Vincenzo Mannozzi. Da Palazzo Pitti a Cerreto Guidi”, curata da Giulia Coco, Marco Mozzo e Riccardo Spinelli. L’esposizione, che durerà fino al 28 ottobre, è incentrata su una grande tela parte del percorso espositivo della Villa, opera di Vincenzo Mannozzi, affascinante e ancora poco noto pittore del Seicento fiorentino, molto legato alla famiglia Medici.
Comunicato stampa
Nel salone della Villa medicea di Cerreto Guidi della Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura, si inaugura la mostra “La Verità scopre la Menzogna di Vincenzo Mannozzi. Da Palazzo Pitti a Cerreto Guidi”, curata da Giulia Coco, Marco Mozzo e Riccardo Spinelli. L’esposizione, che durerà fino al 28 ottobre, è incentrata su una grande tela parte del percorso espositivo della Villa, opera di Vincenzo Mannozzi, affascinante e ancora poco noto pittore del Seicento fiorentino, molto legato alla famiglia Medici.
La presenteranno alla stampa e al pubblico, venerdì 30 giugno alle ore 17, Stefano Casciu, Direttore Regionale dei Musei della Toscana del MiC, Simona Rossetti, Sindaco di Cerreto Guidi, Andrea Vanni Desideri, Presidente dell’Associazione Amici della Villa medicea di Cerreto Guidi, Bruno Botticelli, Presidente Associazione Antiquari d’Italia, Marco Mozzo, Direttore della Villa medicea di Cerreto Guidi e curatore della mostra, Giulia Coco, Curatrice della Villa medicea di Cerreto Guidi e della mostra, Riccardo Spinelli, Curatore della mostra e del catalogo.
Al centro della mostra si trova la grande tela raffigurante “La Verità scopre la Menzogna”, un complesso soggetto allegorico che l’artista svolge con una sapiente impaginazione teatrale, pienamente barocca, ravvisabile negli ampi gesti scenografici dei personaggi raffigurati, che tradiscono sia un’ascendenza dalla sensuale pittura del pittore a lui coetaneo, Francesco Furini, sia degli aggiornamenti sulle novità dell’arte di Pietro da Cortona e del Volterrano. Dalle ricerche documentarie sappiamo che Vincenzo Mannozzi eseguì quest’opera intorno alla metà del secolo su commissione di Vittoria della Rovere, Granduchessa di Toscana; il dipinto, attestato nell’inventario di Palazzo Pitti nel 1690, venne alienato dalle raccolte medicee e fu successivamente comperato dal celebre antiquario Stefano Bardini o da suo figlio Ugo. La tela fu acquisita dallo Stato italiano nel 1996 e poi destinata alla Villa medicea di Cerreto Guidi, dove tutt’oggi si trova, insieme a molti altri importanti capolavori dell’eredità Bardini.
Accanto all’opera saranno esposte le riproduzioni di alcuni disegni preparatori e studi grafici, conservati presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, e uno splendido bozzetto dipinto, di proprietà dell’antiquario Giovanni Pratesi, così da poter capire al meglio con un confronto diretto il modus operandi del pittore.
Il catalogo che accompagna la mostra, curato da Riccardo Spinelli, raccoglie non soltanto le informazioni relative alle vicende storiche e conservative del dipinto, ma presenta anche la ricostruzione della produzione artistica oggi nota di Vincenzo Mannozzi.
Il progetto, realizzato anche grazie alla generosa disponibilità di Giovanni Pratesi, è sostenuto dal Comune di Cerreto Guidi, dall'Associazione Amici della Villa medicea di Cerreto Guidi, dall'Associazione Antiquari d'Italia, dalla Fondazione Leonardo 500 e da Magis s.p.a.