Totonomine a Torino. Vincere facile non facilita la composizione della Giunta. La Ciluffo sarà o no assessore alla cultura?
Che Piero Fassino vincesse al primo turno con una buonissima percentuale di voti dei torinesi non era così scontato, specie per quella candidatura “di peso” calata dall’alto (sì vabbè, le primarie ci sono state, ma che si trattasse di una gara vera, beh…). E invece ha vinto in scioltezza, e se n’è andato a festeggiare […]
Che Piero Fassino vincesse al primo turno con una buonissima percentuale di voti dei torinesi non era così scontato, specie per quella candidatura “di peso” calata dall’alto (sì vabbè, le primarie ci sono state, ma che si trattasse di una gara vera, beh…). E invece ha vinto in scioltezza, e se n’è andato a festeggiare in Parlamento. Ecco la prima questione: terrà due “cadreghe”, magari con la scusa che così può portare direttamente alla Camera le istanze della “sua” città, oppure sceglierà di dedicarsi a tempo pieno a Torino? E poi viene il rebus della Giunta, dove i fattori da mettere in conto sono i seguenti: continuità almeno parziale con la gestione Chiamparino (con 3 assessori invariati); bilancino per accontentare tutti, quindi anche e soprattutto Sel e Idv, oltre ovviamente al Pd; garantire un’equità di genere, e le dichiarazioni in tal senso sono addirittura di un 50 e 50% di quote rosa; e infine miscelare politici di professione con personaggi della “società civile”. Bel tetris, non c’è che dire. E i nomi: sono ancora tanti, tantissimi. Ma le voci più “pesanti” spingono su due nomi più uno: all’Urbanistica Anna Prat (architetto con un ruolo importante in FinPiemonte), alla Cultura il notaio Francesca Ciluffo (responsabile del dipartimento cultura per il Partito Democratico in Piemonte), con un secondo nome ad appena un’incollatura, quello di Evelina Christillin (presidente del Teatro Stabile e pasionaria delle storiche Olimpiadi 2006).
La Ciluffo, in particolare, vive una situazione di sospensione. Nel caso Fassino decidesse di rinunziare allo scranno di Montecitorio potrebbe diventare lei deputato, essendo la prima dei non eletti nella circoscrizione. Con il marito, anch’esso notaio, Angelo Chianale, Francesca Ciluffo è anche una appassionata collezionista d’arte contemporanea.
– Marco Enrico Giacomelli
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