Tutti a Parigi? Sì, ma passando da (Art)Verona

È la settimana di Parigi, negarlo sarebbe patetico. Ma ciò non significa che le fiere “minori” debbano passare sotto silenzio. Soprattutto se, come nel caso di ArtVerona, si tratta di appuntamenti ancora vivaci e con qualcosa di dire. All’Italia, al suo sistema dell’arte, alla cultura in generale. E allora, prima o dopo esser stati nella ville lumière…

La settimana scorsa c’era Frieze, questa settimana inaugura la FIAC. Poi ci sono 15 giorni interlocutori, con la “grana” del ponte dei Santi (o dei Morti, se si vede il bicchiere mezzo vuoto), e la settimana successiva va in scena Artissima, l’unica fiera degna di nota nel panorama internazionale se si parla di “contemporaneo spinto”. Perché certo ci sono MiArt e Arte Fiera e Roma Contemporary, ma hanno tutte le loro beghe, e sono almeno a spanne beghe più grosse di quelle che deve affrontare Torino.
In questo scacchiere a dir poco oberato si piazza ArtVerona – creatura di Danilo Vignati e Massimo Simonetti – che, complice il suddetto ponte, si trova a dover pestare i piedi proprio alla kermesse parigina, che è quella tendenzialmente più in salute, visto che ancora sta su quella cresta d’onda che ha saputo creare dopo lunghi anni di bonaccia.
E dire che otto anni fa, quando nasceva, la fiera scaligera si era presentata con un progetto e un obiettivo ben definiti e un certo appeal. Qualcuno aveva tremato, almeno nel nostro Paese. Ma la crisi è stata poco tenera, e soprattutto si fa sentire su chi ha le spalle meno larghe, anche solo in ragione della sua giovane età.

SoundArtVerona Comizi DAmore DJ SET di Stefano Ghittoni Tutti a Parigi? Sì, ma passando da (Art)Verona

SoundArtVerona – Comizi D’Amore, dj set di Stefano Ghittoni

Son questi altrettanti motivi per andare controcorrente e per farla, una visita ad ArtVerona. Perché comunque resta un appuntamento fresco e vivace, che l’anno scorso ha attirato qualcosa come 20mila visitatori. Perché? Prendiamo ad esempio ArtVeronaEasyArea: si rivolge a collezionisti che vogliono spendere non più di 6mila euro per un’opera e che hanno pure piacere di vederla, quell’opera, prima, con calma, sul proprio computer. E lo possono fare, utilizzando la piattaforma StartingCollection.com. Altra sezione rilevante, Indipendents3, dedicata a “editoria minore e blog d’arte”, che se ce ne fossero (di più) in Italia,di blog,  male non farebbero sicuramente al nostro malandato “sistema”.
Nutrita la serie di iniziative curate, fra le quali si segnalano Andrea Bruciati con I benandanti (titolo che quest’anno assume On Stage) riflette proprio sulla curatela, mentre Cecilia Freschini offre un Playtime incentrato sulla videoarte. E da non tacere anche l’attenzione rivolta ai più piccoli con ArtVeronaYoung, ovvero i laboratori creativi e i percorsi espositivi pensati da Aster per bambini dai 3 ai 14 anni.
Infine, il Concorso Icona, anch’esso curioso: l’opera vincitrice diventa l’immagine della campagna di comunicazione dell’edizione successiva della fiera.

VideoArtVr 08 Natalia Saurin Happily even after 2008 Tutti a Parigi? Sì, ma passando da (Art)Verona

VideoArtVerona – Natalia Saurin – Happily even after – 2008

Ma insomma, chi partecipa ad ArtVerona? L’elenco delle gallerie è lungo e nutrito, tutte provengono dall’Italia e trattano moderno e contemporaneo. E non perché ci siano state defezioni dall’estero, ma proprio perché questo è stato il format di ArtVerona sin dalla fondazione. Dal territorio circostante la risposta è assai buona, ma ciò non significa che si tratti di una fiera “regionale”. Smentiscono un’ipotesi del genere Astuni e Bagnai, Rizzi & Ritter e Bonelli, Ca’ di Fra’ e Cardelli & Fontana, Poleschi e Colombo, Forni e Jannone, Luger e Mazzoli, Otto e Rui. Per intenderci: non ci sono i top gallerist impegnati a Londra e/o Parigi, ma il livello comunque è alto. E probabilmente per fare qualche buon acquisto, di questi tempi, conviene – anche con l’IVA al 21% – frequentare fiere che fanno bene senza strafare.

Marco Enrico Giacomelli

www.artverona.it

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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