All’ombra delle colonne. Una residenza nella Valle dei Templi
Domenico Sciajno e Sergio Zavattieri sono i protagonisti di “Divinazioni/Divinations”. Ovvero della prima residenza d'artista alla Valle dei Templi di Agrigento. Quando l’Italia riesce a far tesoro del proprio passato, per costruire il futuro.
Divinazioni/Divinations è un programma di residenze d’artista ideato da Giusi Diana e prodotto dal parco della Valle dei Templi di Agrigento. Domenico Sciajno (Torino, 1965) e Sergio Zavattieri (Palermo, 1970) sono stati invitati dalla curatrice palermitana a risiedere nella ottocentesca Villa Aurea per tre settimane. È la prima volta che il sito archeologico della Valle dei Templi di Agrigento – dichiarato patrimonio Unesco – si propone come luogo di produzione di arte contemporanea e lo fa con la formula del public studio visiting, soluzione che durante la residenza ha dato modo al pubblico di poter accedere agli atelier degli artisti e interagire con il loro lavoro.
Lo scenario che i due artisti hanno avuto davanti nei ventuno giorni di permanenza è così caratteristico e unico da rappresentare un forte condizionamento culturale/estetico a cui non è facile sottrarsi. Nel sito, nello stesso periodo, sono presenti le nove torri/installazioni di Fabrizio Plessi che, nonostante l’esperienza e il talento, non riesce totalmente a discostarsi dall’influenza del luogo e rischia di apparire didascalico.
Zavattieri e Sciajno si immergono completamente nella storia e nell’atmosfera del parco, ne vivono giorno e notte i ritmi e la luce, si aggirano, fotografando e registrando suoni, fra templi e culti sospesi nel tempo. Nascono, così, due opere assai diverse per stile, mezzi e ispirazione: Continuum e Morphedia.
La prima, opera del fotografo palermitano, porta in mostra la luce, la storia e lo sguardo di sir Alexander Hardcastle, capitano della Royal Navy che di Villa Aurea fece la sua dimora. Ispirandosi alle gesta del condottiero inglese, che finanziò numerosi scavi, produce una serie di scatti che richiamano alla memoria la fotografia archeologica del XIX secolo. Una fotografia in pellicola analogica che Zavattieri modifica in post-produzione con filtri dai toni seppia, rendendo attuale e antico, allo stesso tempo, lo sguardo malinconico dell’illustre capitano.Sir Hardcastle, dopo un fallimento finanziario, morì nel manicomio della città, ed è ad Agrigento che ancor oggi è seppellito; alcune immagini di Continuum mostrano la sua tomba, scelta iconografica che ha creato nei giorni afosi dell’estate siciliana uno straordinario pellegrinaggio di matrice romantica al tumulo del britannico capitano.
Tutt’altra atmosfera si respira nella stanza adiacente, dove Domenico Sciajno, sound artist torinese di nascita e palermitano d’adozione, ci accoglie in una dark room con la sua installazione site specific. Quattro strutture metalliche formano Morphedia, spazializzazione video/sonora attraversabile, il cui perimetro ricorda quello della sezione aurea; i suoni emanati dai subwoofer sono stati raccolti dall’artista durante le passeggiate sonore svolte nei giorni di residenza. L’opera è immersiva e la fruizione dello spazio nel buio risulta deformata dalla suggestiva combinazione di proiezioni e suoni.
Il direttore del Parco, Giuseppe Parrello, è entusiasta del progetto: “Quello che per noi è importante”, dichiara ad Artribune, “è riuscire a dare un’immagine viva del parco della Valle dei Templi, una nuova identità che non coincida solo con quella stereotipata della cartolina turistica”. Quanto alla curatrice Giusi Diana: “Il progetto nasce a partire da un luogo denso di memorie e suggestioni come pochi, che necessita però di una riscrittura in chiave attuale. Si tratta di riallacciare un filo interrotto agli inizi del Novecento, quando artisti-viaggiatori provenienti da tutto il mondo traevano dal rapporto con quel paesaggio ‘classico’ infiniti motivi di ispirazione per reinterpretarlo alla luce della sensibilità contemporanea. Poi vennero le avanguardie storiche e la loro iconoclastia, un furore ben rappresentato dalle parole dei futuristi. Ma ritengo che il rapporto tra passato e presente sia uno dei nodi centrali nella ridefinizione di un processo identitario che nel nostro Paese ha subito per troppo tempo una sudditanza da certi modelli importati dalla cultura americana. È proprio in un momento di crisi identitaria come quello che stiamo attraversando che ripartire dalla nostra storia per trarne nuova linfa diventa atto etico, prima ancora che estetico”.
Katiuscia Pompili
Agrigento // fino all’11 gennaio 2013
Divinazioni/Divinations – Sergio Zavattieri / Domenico Sciajno
a cura di Giusi Diana
VILLA AUREA
Via Panoramica dei Templi
0922 621611
[email protected]
www.parcovalledeitempli.it
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