Fabrizio Prevedello (Padova, 1972) è un viandante, un messaggero silenzioso, che assembla materiali naturali in forme ancestrali. Predilige la scultura appesa al muro, come un quadro. Le sue opere spesso entrano fisicamente nella parete e le parti strutturali che tengono la scultura ancorata sono incluse nel lavoro, fanno parte dell’opera. Talvolta le forme sembrano in bilico, precarie, sul punto di rompersi.
Oggi, l’artista, che ha scelto di vivere sulle Alpi Apuane, sembra spingersi, si potrebbe dire, verso la prosa. Verde è una mostra di pochi pezzi, essenziali e terreni: strutture che alludono a opere architettoniche abbandonate o non finite, forme di cui la natura si impossessa.
Ultimo lavoro in mostra, che chiude il percorso: la sagoma del Monte Sagro, una delle vette delle Apuane che dall’alto domina il bacino di Colonnata, sopra Carrara. Qui è l’uomo ad appropriarsi della natura, ribaltando il rapporto. L’escavazione del marmo consuma la montagna e cancella velocemente il tempo lungo dell’orogenesi.
Verde, torna in mente il titolo della mostra, una parola che, conoscendo Prevedello, non poteva essere pensata in chiave semplicemente ecologista. La curatrice suggerisce in proposito un’attribuzione legata all’idea delle stagioni, che scorrendo testimoniano tanto il passare di quel tempo che abbiamo detto essere protagonista quanto della natura che ci sopravvive. “Verde”, dice l’artista, “è un colore che mi piace”. Forse una speranza, un invito?
A noi sembra che quel verde non domini affatto i toni cromatici di ciò che vediamo. La sua assenza, suggerita da uno sparuto cactus che cresce timidamente tra il cemento, sembra essere la vera protagonista di questa riflessione per immagini.
Federica Forti
Sarzana // fino al 24 novembre 2012
Fabrizio Prevedello – Verde
a cura di Ilaria Mariotti
GALLERIA CARDELLI&FONTANA
Via Torrione Stella Nord 5
0187 626374
[email protected]
www.cardelliefontana.com
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