L’orecchio sensibile del Grande Fratello
Posso fotografare un estraneo senza che se ne accorga. E posso fare di quello scatto un’opera d’arte. Ma non posso registrare la sua voce: sarebbe reato. Mai banali le riflessioni sull’etica che trovano casa da Placentia Arte. Come quella sulle intercettazioni, fino all’11 novembre.
Sembra fare di tutto per finire in galera, Lino Baldini. E siccome non c’è riuscito sostenendo la pubblicità della mafia di Davide Valenti, ora ci riprova prestando orecchio alle Intercettazioni di Paola Dallavalle e Fulvio Guerrieri, coppia che viene da un profondo percorso nella fotografia. Battute a parte, la sua Placentia Arte torna a essere terreno dove misurare i limiti ultimi dell’etica, casa per progetti che prendono di mira il concetto stesso di (il)legalità. Conversazioni innocue, banali ma non casuali: sono quelle registrate di nascosto al bar, sul treno o per strada; in un censimento vocale che tocca italiani e stranieri, giovani e vecchi, uomini e donne. Nessuno può dire a chi appartengano quelle parole rubate: drammatica e ironica dimostrazione della labilità di un diritto alla privacy sbandierato come inalienabile. Ma in realtà costantemente e furbescamente violato, in tutte le forme possibili e immaginabili.
Francesco Sala
Piacenza // fino all’11 novembre 2012
Paola Dallavalle & Fulvio Guerrieri – Intercettazioni
PLACENTIA ARTE
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