Nasce Bel Paese, il nuovo progetto per promuovere l’arte contemporanea italiana
Il progetto prevede di invitare per tre anni in Italia grandi professionisti museali di tutto il mondo. Per fargli scoprire i nostri talenti. Si parte a luglio 2023 a Napoli, poi Torino a settembre
“È il momento di costruire il passato del futuro“: così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano benedice il nuovo programma triennale per la promozione dell’arte contemporanea italiana Bel Paese. Promoting Italian Art Around the World. Promosso dal Ministero della Cultura (tramite la Direzione Generale Creatività Contemporanea) insieme al Comitato Fondazioni Arte Contemporanea – in una rinnovata alleanza tra pubblico e privato – il nuovo programma punta a creare sei incontri, due all’anno per tre anni, in cui far incontrare ogni volta 10 artisti italiani e 5 curatori e direttori museali di tutto il mondo. Prima tappa 2023, dal 10 al 12 luglio, è Napoli, a cui seguirà dal 20 settembre quella di Torino.
Il nuovo progetto per l’arte contemporanea, Bel Paese
“A 20 anni dalla prima istituzione della Direzione Generale per l’Arte, e oggi della Creatività, il ruolo del Ministero della Cultura è centrale nel complesso sistema dell’arte contemporanea, attraverso un’azione di promozione, valorizzazione e sostegno“, ha commentato Mario Turetta, segretario generale del MiC. “Da quando nel 2001 fu istituito il PAC, che permette tra le altre cose l’acquisizione di opere contemporanee, sono stati attivati numerosi progetti che hanno visto la Direzione Generale andare oltre un semplice ruolo di “ufficio volto a elargire risorse per le opere” ma diventare uno strumento di incoraggiamento e buone pratiche, come i concorsi volti a premiare progetti e stimolare istituzioni e territori nella creazione di reti culturali. In quest’ottica, l’internazionalizzazione della creatività italiana è al primo posto nei nostri obiettivi strategici, lavorando insieme alla Diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri, che coordina gli Istituti Italiani di Cultura, veri e propri avamposti del Made in Italy, e con il Comitato Fondazioni Arte Contemporanea entro il protocollo firmato nel 2021 volto a unire pubblico e privato per la perfetta riuscita di progetti ambiziosi“.
Il progetto, uno dei 12 sostenuti dal Fondo per il potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana all’estero per il triennio 2022-2024, nasce proprio grazie a questa partnership pubblico-privato: “Siamo allineati sulle medesime finalità“, ricorda Fabio De Chirico, dirigente del Servizio II – Arte Contemporanea della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. “Questo proficuo dialogo con il Comitato, che si era interrotto durante il Covid, è ricominciato: Bel Paese non è solo un auspicio ma esprime proprio la volontà di mettere in campo una rete di sinergie, know how e relazioni strategiche“. Il progetto ha già riscosso molto successo: “Non ce lo immaginavamo. Abbiamo appena concluso Italian Council, premiando 63 progetti con oltre 2 milioni di euro a sostegno di curatori, artisti, critici, pubblicazioni, il Grand Tour, una fucina fondamentale per artisti diventati ormai notissimi, come Diego Marcon. Ora Bel Paese eredita quegli scambi e collaborazioni invitando fondazioni e istituzioni estere molto importanti“.
Per la prima tappa a Napoli, che si appoggerà alla Fondazione Morra Greco, gli artisti selezionati sono Francesco Arena, Stefano Arienti, Betty Bee, Jacopo Benassi, Giulia Crispiani, Caterina De Nicola, Adji Dieye, Raffaella Naldi Rossano, Lina Pallotta, e Giulia Piscitelli, che presenteranno i propri lavori e portfoli alle curatrici e i curatori internazionali Michelle Cotton (del Mudam di Lussemburgo), Joao Laia (del KIASMA di Helsinki), Claudia Segura (del MACBA di Barcellona), Fabian Schöneich (del CCA di Berlino), Milan Ther (del Kunstverein di Amburgo). I nomi di Torino non sono ancora certi, né lo sono le prossime città, ma secondo De Chirico sarà garantita “l’alternanza tra città del Sud e del Centro – Nord sulla base di un grande lavoro scientifico del comitato curatoriale composto da Anna Mattirolo e Stefano Collicelli Cagol“.
La promozione dell’arte contemporanea in Italia, tra pubblico e privato
“A nome delle 17 fondazioni del Comitato comunico una grande soddisfazione nel vedere concretizzarsi un progetto che rafforza il rapporto tra MiC e istituzioni private, dà a tutti noi nuova energia per lavorare a sostegno dell’arte e di una partnership tra pubblico-privato, che è il nostro primo obiettivo dalla nascita nel 2014“, ha commentato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea. Le fondazioni (consultabili a questo link) sono presenti su tutto il territorio e collaborano appunto per far sì che l’arte “abbia un ruolo strategico nell’identità nazionale, che dobbiamo accrescere. L’arte contemporanea richiede alle fondazioni una grande responsabilità”. Questo anche grazie a fondi come quello procurato dalla Transizione digitale organismi culturali e creativi, che permetterà di “costruire una piattaforma digitale per dare visibilità agli artisti coinvolti in questo nuovo progetto, gratuitamente accessibile in tutto il mondo“.
“Sono profondamente convinto del valore dell’arte contemporanea“, ha commentato il ministro Sangiuliano. “Noi dobbiamo costruire il passato del futuro: l’arte non deve essere mai statica. Nel nostro lavoro quotidiano siamo impegnati su progetti importantissimi su archeologia – daremo presto nuovi fondi a Pompei, abbiamo inaugurato l’ascensore del terzo anello del Colosseo, siamo impegnati nella riqualificazione dell’area archeologica imperiale e raddoppieremo il Museo Archeologico di Napoli – e sul Rinascimento – per esempio nel caso degli Uffizi Diffusi – ma pensiamo anche al contemporaneo“. Per farlo, ha detto il ministro, “dobbiamo essere un po’ eretici, e prefigurare l’arte del futuro dando ai giovani la possibilità di misurarsi con il nuovo e liberare le proprie idee: fra cent’anni sarà visto nella loro opera il senso storico di oggi“. Con un’anticipazione: “Voglio presentare il provvedimento per costituire una “capitale italiana dell’arte contemporanea” , che sarà scelta ogni anno tra le candidate medio-piccole e che ospiterà residenze per artisti da tutto il mondo (che magari lasceranno le proprie opere in loco“.
La collaborazione del Ministero degli Esteri per la promozione dell’arte contemporanea
“La promozione dell’arte e della cultura italiane è tra missioni più importanti del Ministero degli Affari Esteri, e questo progetto è in perfetta linea con i nostri obiettivi perché crea uno strumento di contatto tra artisti italiani e prestigiose istituzioni estere sul territorio“, ha commentato Alessandro De Pedys, direttore generale per la Diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Il ragionamento del progetto è simile a quello che ci aveva portato a invitare qui direttori e direttrici degli Istituti di Cultura, sempre sul territorio e sempre a partire da Napoli, con Capodimonte, Mann ma anche il teatro di Secondigliano Nest, che si è esibito a Praga. È una convergenza tra ministeri, partner indispensabili per conoscenze e patrimonio da una parte e rete estera dall’altra. Esempio ne è Mattarella che in questi giorni presenta in Cile la mostra ‘Racconto della bellezza’ o, parlando del contemporaneo, la grande Collezione Farnesina con 700 pezzi e le collaborazioni per portare l’arte italiana in Usa, Asia, Israele. C’è insomma una collaborazione feconda per portare all’estero la voce dell’Italia di oggi“.
Giulia Giaume
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