La prima edizione della Biennale d’arte di Malta sarà diretta dall’italiana Sofia Baldi Pighi
Mediterranea, ecco come sarà la prima Biennale d’arte di Malta per la giovane direttrice, approfondendo il concetto che ruota attorno all’ “isola”, intesa come spazio confinante che invita all’apprendimento e all’incontro
È la curatrice indipendente Sofia Baldi Pighi la direttrice artistica – nonché head curator – della prima edizione della Biennale d’arte di Malta, da marzo a maggio 2024. L’arte contemporanea animerà i luoghi più suggestivi dell’isola e della capitale La Valletta, patrimonio mondiale dell’UNESCO, i templi megalitici di Ġgantija a Gozo ed i palazzi maestosi nella città portuale di Birgu. Il titolo scelto per questa prima edizione è baħar abjad imsaġar taż-żebbuġ, gli ulivi del Mar Bianco, un concetto che invita gli artisti a ripensare alle concezioni globali su arte e società provenienti dal sud dell’Europa. Ad affiancare la direttrice italiana ci sarà l’architetto e artista Nigel Baldacchino che, data la conoscenza profonda degli spazi, darà un notevole supporto al progetto espositivo, la curatrice e consulente Elisa Carollo (co-direttrice della Swivel Gallery di Brooklyn e New York e componente del gruppo curatoriale ed editoriale della Fondazione Quadriennale di Roma) che farà da trait d’uniontra la Baldi Pighi e gli attori della scena dell’arte contemporanea internazionale, quali gallerie e artisti; infine, a dare eco all’intera rassegna ci sarà la giornalista e produttrice culturale, Emma Mattei.
La Biennale d’arte di Malta secondo Sofia Baldi Pighi
“La possibilità di un’isola è sempre la possibilità di un mondo” così introduce il programma della rassegna la neo direttrice. “la Biennale, in corso nel 2024, è concepita come una biennale mediterranea che intende indagare il pensiero insulare, capace di vedere l’isola non come un’utopia da cartolina ma come una delimitazione che produce apprendimento e incontri. Lungi dall’essere qualcosa di puro, l’isola è sempre un principio di composizione e invenzione. Situata al centro del Mediterraneo, l’isola di Malta è un osservatorio ideale per interrogarsi sull’attualità dell’area e immaginare nuovi possibili futuri accanto alla visione degli artisti. La posizione è l’identificatore immediato di qualsiasi massa di terra isolata. La tradizione marittima di Malta risale a secoli fa e il suo ruolo cruciale nel corso della storia è stato quello di crocevia strategico nel Mediterraneo. Malta è abile nella trasformazione, come incrocio di arrivi e partenze; come stato-nazione, l’identità maltese emerge da secoli di colonizzazione. Indelebilmente legati alle varie culture marinare che hanno dominato e declinato nella regione, i porti naturali di Malta hanno fornito rifugio e avamposti commerciali a tutti coloro che cercavano di stabilirsi, conquistare e regnare”. “La Biennale” conclude la Baldi Pighi “cerca di approfondire il concetto di identità in una dimensione molteplice e plurale, dove l’incontro e lo scambio con altre culture è il suo cardine, insieme a una doverosa e dolorosa presa di coscienza del trauma della colonizzazione. Lo spazio pubblico va indagato nella natura conflittuale della progettualità delle memorie sottese alle contingenze politiche che hanno attraversato il territorio geografico e sociale euro-mediterraneo, (…) coinvolgendo una fascia demografica eterogenea e rivendicando spazi pubblici con lo scopo di fornire al pubblico una chiave per scoprire il complesso di opere e discorsi”.
Valentina Muzi
https://maltabiennabaħar abjad imsaġar taż-żebbuġle.art
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