Giovanni Carta – Gessi
Comunicato stampa
SEGRETI rassegna d'arte contemporanea
in collaborazione con Sentieri Contemporanei e il contributo di Fondazione di Sardegna
GESSI
personale di Giovanni Carta testo di Mariolina Cosseddu
dal 07 al 23 luglio 2023
opening venerdì 07 luglio ore 19.00
orari mostra: dal venerdì alla domenica dalle 19.00 alle 22.00 gli altri giorni su appuntamento
galleria Bonaire Contemporanea
via Principe Umberto, 39 - Alghero
info.+39 3478953813 e-mail bonaire39@gmail.com
Venerdì 07 luglio alle ore 19.00 la galleria Bonaire Contemporanea in via Principe Umberto, 39 ad Alghero inaugura il terzo appuntamento della rassegna d'arte contemporanea Segreti con Gessi, personale di Giovanni Carta.
“Sono nata a pochi passi da qui, nello studio del mio autore, con le ultime arrivate ho trovato posto dove ne restava tra colle, libri, squadre, polveri di terre, pentolini, le sorelle Pause, Frequenze, Terre, Arie...
Ora non nascondo l’emozione, sono qui con voi, nella Galleria Bonaire, alla nostra prima esposizione”.
Un gesso su tela
A parlare, come si legge nella firma, è l’opera stessa, alla quale i figli dell'artista affidano il ruolo introduttivo, seguendo il leit motive della triade di maestri, Nicola Marotta, Salvatore Esposito, Giovanni Carta, ideata da Gianni Nieddu e ospitata nella sua bellissima galleria.
Il gioco, bisogna ammetterlo, poteva apparire inconsueto quanto intrigante: figli che presentano i propri padri e che rivestono, per un momento, il ruolo di critici d’arte per parlare, da una angolazione affettiva, delle opere di genitori illustri. In realtà bisogna anche ammettere che, in tutti i casi, i figli in questione appartengono a mondi limitari a quello squisitamente pittorico: architetti come Antonello Marotta, Vittorio e Nicola Carta, e street artist del ricamo come Coquelicot Mafille. Dunque il loro sguardo, in qualche modo più vicino e implicato nella vicenda paterna, ha offerto motivi e aspetti insoliti alla comprensione dei lavori in mostra.
A trovare posto sulle pareti della galleria sono dunque le ultime opere che Giovanni Carta ha realizzato in due anni di lavoro, dal 2022 al 2023. Il titolo, GESSI, mette l’accento sulla tecnica e sulla manualità che ha dato vita a un corpus di lavori coerente e, come consuetudine nel lavoro di Carta, aperto a infinite possibilità.
Gessi appare come un’altra sfida, un ulteriore prova di resistenza e approfondimento di una modalità operativa esercitata caparbiamente negli anni e sempre sorprendente perché rivela, nell’essenzialità del dettato pittorico, la maestria di un linguaggio tanto rigoroso quanto lirico e seduttivo.
Terreno di sperimentazione è la materia gessosa che entra in relazione con la tela di lino in un connubio continuamente variato nella configurazione e nei toni. La riflessione sulla materia e sulle sue risposte è tema investigato nel tempo da Giovanni Carta, appassionatamente scandagliato nelle differenti fasi operative della sua lunga attività, sottoposto a soluzioni rare e preziose, strettamente connesso al colore come luogo simbolico dell’esistente. Anche in queste composizioni la bicromia si offre con esasperato rigore e lucida analisi delle parti in tensione reciproca, in una partita che, come nella vita reale, sprigiona energie da contenere e controllare. Tanto più poi se la materia è quella naturale della roccia sedimentaria come il gesso e della elastica fibra di lino, sostanze che portano con se la memoria del loro passato e la storia delle proprie trasformazioni. Impegnate, qui, a definire ciascuna il proprio ruolo senza interventi esterni, senza manipolazioni artificiose, semmai date nella nudità di una condizione primigenia che chiede riflessione sullo stato di natura delle cose.
Protagonista rimane lo spazio, quello spazio che Giovanni Carta costringe ad assumere andamenti geometrici o, se si vuole, è l’intervento della strutturazione geometrica a dare forma alla superficie. Il rapporto dialogico diventa così un fatto visivo, una dialettica di equilibri e asimmetrie, di squarci e fenditure, di negazioni e richiami. Ciò che conta è il senso di armonia, la bilanciata percezione delle parti, il punto di non ritorno delle cose. Che, in questo caso, sono le componenti cromatiche e materiche inalterabili nella singolarità compositiva, costruzioni mentali di un mondo alla ricerca di un ordine superiore.
Mariolina Cosseddu
Giovanni Carta nasce a Ota (Francia) nel 1938. Corso per nascita ma sardo di adozione, trascorre gli anni della formazione a Sassari, dove frequenta l’istituto Statale d’Arte sotto la guida di Stanis Dessy e Filippo Figari. Nel 1962 si trasferisce ad Alghero, dove vive e lavora.
Ha partecipato a numerose mostre a livello nazionale e internazionale. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.