In Maremma il monumentale Fontanile in ceramica dell’artista Giuseppe Ducrot
Pensata per il festival Hypermaremma, la grande scultura realizzata insieme alla famosa Bottega Gatti di Faenza (quela colpita dall'alluvione) è una “opera assoluta” ispirata agli abbeveratoi degli anni Trenta. Che ci ricorda di un’Italia agricola
Quindici metri di lunghezza e quattro di altezza per il colossale Fontanile, inedita opera site-specific dell’artista Giuseppe Ducrot (Roma, 1966) presentata per la quinta edizione della manifestazione diffusa Hypermaremma presso la strada di Macchiatonda, a Capalbio. Il festival è curato e organizzato da Giorgio Galotti, Carlo Pratis e Matteo d’Aloja insieme alla Organizational Manager Beatrice Benella, ed è dedicato per questa edizione al tema dell’impatto sociale.
Il Fontanile di Giuseppe Ducrot a Capalbio
La monumenatle scultura di ceramica – che reinterpreta il vicino passato agricolo italiano ed europeo – è stata realizzata dalla celebre Bottega Gatti di Faenza, attiva nonostante gli ingenti danni dell’alluvione, a partire dalla struttura preesistente di un abbeveratoio degli anni Trenta destinato alle vacche maremmane. Questo era stato recentemente ristrutturato da Terre di Sacra, tenuta e società di turismo slow che si occupa di conservazione del territorio maremmano, inclusa l’istituzione dell’Oasi del Lago di Burano, prima Riserva Naturale del WWF in Italia.
Ducrot – sin dal 2013 accademico della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi e salito agli onori di cronaca per interventi come quelli al Museo Borghese, al Duomo di Norcia e alla Fondazione Rovati di Milano – ha realizzato quest’ultimo intervento al termine un lungo studio del territorio e dei suoi linguaggi. La scultura, infatti, è sì in linea con i suoi interventi precedenti per via dei forti contrasti di colore, e in particolare la tipica cromia gialla, ma si sgancia dalla stretta connessione architettonica delle opere del suo percorso artistico, entrando in contatto più diretto con il territorio: il Fontanile è un’opera assoluta che, per l’artista, “basta a sé stessa“.
Giulia Giaume
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati