L’incendio divampato alle 5.30 ha inghiottito l’enorme Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, inaugurata qualche settimana fa a Piazza del Municipio in occasione di Napoli Contemporanea, a cura del consigliere culturale del primo cittadino, Vincenzo Trione. Le fiamme hanno causato una densa colonna di fumo nero visibile da diversi punti della città, sciogliendo la statua e riducendo in un mucchio di cenere la montagna di vestiti. Ad arrivare prontamente sul posto sono stati i vigili del fuoco e la polizia municipale, ma ancora non è chiaro cosa abbia generato il rogo e “non si esclude, quindi, la natura dolosa” si legge su Napoli Today anche viste le proteste e le polemiche che c’erano state durante l’inaugurazione. Ma c’è anche il fattore del grandissimo caldo di questi giorni, con i tessuti totalmente arsi dal sole e facilmente soggetti all’innesco anche di una semplice sigaretta. Si aspetta qualche risposta dalla videosorveglianza.
In serata è stato fermato dalla polizia un individuo senza fissa dimora di 32 anni, possibile autore del rogo, con le accuse di incendio e distruzione di beni culturali.
L’enorme Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto in fiamme
L’arrivo della monumentale Venere aveva generato non poche polemiche nell’opinione pubblica, come quella del Presidente Angpf, Giuseppe Aviti, che chiamava in causa il Sindaco per chiedere spiegazioni “sul significato della statua e a che titolo fosse stata posizionata in piazza”. Intanto il vicepresidente della Camera di Commercio di Napoli Fabrizio Luongo ha rimarcato l’inopportunità dell’installazione, quasi a dare un quadro di spiegazione all’eventuale atto teppistico. Insomma a una larga parte della città l’opera non era stata giù e il suo messaggio era stato largamente travisato.
L’opera (realizzata nel 1967 e attualmente in mostra a Roma, al Chiostro del Bramante) rappresenta il legame che unisce l’antico con il moderno, in una chiave che induce a riflettere sul consumismo del produrre, dell’acquistare, usare e gettare in un loop continuo. Collocare un’installazione del genere in una delle piazze simbolo di Napoli assume un significato culturale e sociale profondo, invitando tutta la comunità (nonché i visitatori) a vivere la piazza come luogo di relazione e confronto quotidiano.
Tre panchine di Michelangelo Pistoletto alle Terme di Caracalla
La Fondazione Pistoletto Cittadellarte di Biella, nell’ambito del progetto 100 panchine per Roma, ha donato al Teatro dell’Opera di Roma tre panchine del maestro. In accordo con la Soprintendenza speciale di Roma, a seguito dei fatti avvenuti a Napoli che hanno comportato la distruzione dell’installazione della sua Venere degli Stracci, verranno installate alle Terme di Caracalla, a disposizione del pubblico che sta frequentando il Caracalla Festival 2023. Al termine del Festival le tre panchine troveranno la loro sede definitiva presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera.
“Dopo aver commissionato l’illustrazione della prossima stagione a Giulio Paolini, in collaborazione con il MAXXI accogliamo con gioia il dono di un altro grandissimo esponente dell’arte povera: Michelangelo Pistoletto”, ha commentato il sovrintendente dell’Opera di Roma Francesco Giambrone. “Accogliere l’arte in tutte le sue forme, anche l’arte figurativa contemporanea è una delle nostre missioni. E in un’epoca in cui l’ignoranza e il degrado arrivano a bruciare le opere d’arte nei luoghi pubblici, come successo a Napoli proprio con un lavoro di Pistoletto, per noi che ci occupiamo di musica e teatro diventa ancora più importante sostenere il dialogo e il confronto tra tutti i linguaggi artistici“.
Valentina Muzi
Articolo aggiornato.
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