Ecco com’è andato il festival d’arti performative indipendenti di Milano
La seconda edizione di Milano Re-Mapped Summer Festival a Pirelli HangarBicocca ha proposto molte performance. Le tematiche affrontate? Queer, antispecismo e il rapporto fra corpo e linguaggio
Un’anziana donna distesa sul muretto in sonno apparente, di fronte alla grande installazione di Fausto Melotti: così si apre la seconda edizione di Milano Re-Mapped Summer Festival, tenutosi negli spazi di Pirelli HangarBicocca durante le serate del 12 e del 13 luglio 2023. Quella ideata dall’artista, designer e coreografa svizzera Moni Wespi, più che una performance, è un’installazione coreografico-visiva, i cui attori esplorano la lentezza del movimento come atto di gentile ribellione alla frenesia contemporanea. L’azione, intitolata Slowed Landscapes (The Courage to Stand Still), è accompagnata dai cinque video-ritratti allestiti nella reading room dello spazio espositivo milanese.
Le arti performative indipendenti a Milano Re-Mapped Summer Festival
In linea con la missione di Milano Re-Mapped, il progetto di Pirelli HangarBicocca realizzato in collaborazione con l’Università Milano-Bicocca che promuove una ricerca sul sistema dell’arte indipendente a Milano, la curatela delle due serate è stata affidata a ZONA K, spazioSERRA e Fritto FM. Le tre realtà indipendenti meneghine sono state selezionate proprio per la loro attività in prima linea nella valorizzazione delle arti performative e “underground” (anche in senso letterale: la sede espositiva di spazioSERRA si trova nella stazione sotterranea di Milano Lancetti). La community radio Fritto FM, da sempre attenta a valorizzare talenti emergenti e sottorappresentati, ha curato i djset che hanno chiuso entrambe le serate.
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Gli artisti della seconda edizione di Milano Re-Mapped Summer Festival
“Per noi era importante presentare una proposta diversificata, che esplorasse le molte sfaccettature delle arti performative”, ci spiega Massimiliano Fantò del team di spazioSERRA. E in effetti, ad animare gli spazi di Pirelli HangarBicocca sono state pièce teatrali e poetiche (tra cui Medea di GianMarco Porru), happening, performance di sound art, presentazioni editoriali (come quella di Mulieris Magazine) e addirittura un drag show con protagonista la performer La Trape. Una menzione speciale va all’opera Muscles di Sara Leghissa: per decine di minuti, l’artista ha affisso manifesti contenenti frasi tratte dal testo Against ordinary language, the language of the body di Kathy Acker. I manifesti si sovrappongono, così come le parole, producendo un cambiamento continuo del significato della frase che vanno a costruire. Il corpo e il suo linguaggio sono stati al centro anche delle performance Oroimen e Home di Akira Yoshida, mentre la performer turca Selin Davasse rende protagonisti (per la seconda volta a Pirelli HangarBicocca dopo l’installazione di Maurizio Cattelan del 2021) i piccioni, elevandoli dalla loro posizione marginale e impostando una mordace critica all’antropocentrismo.
Alberto Villa
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Alberto Villa
Nato in provincia di Milano sul finire del 2000, si occupa di critica e curatela d'arte contemporanea. Si laurea in Economia e Management per l'Arte all'Università Bocconi con una tesi sulle produzioni in vetro di Josef Albers e attualmente frequenta…