Flora, Fauna & Cemento: il paesaggio siciliano in mostra al Museo Civico di Noto
Oltre cento opere tra fotografie, pitture e installazioni, realizzate da 30 artisti si ispi-rano alle bellezze e alle problematiche di un ecosistema in pericolo
L’uomo e la natura si confrontano in Flora, Fauna & Cemento, la mostra a cura di Aldo Premoli, ospitata negli spazi del Museo Civico di Noto. Con oltre 100 opere realizzate da ben 30 artisti, il progetto intende evidenziare la doppia chiave di lettura che ruota attorno al concetto di paesaggio. Secondo alcuni, infatti, questo esiste grazie alle forme di rappresentazione letterarie o artistiche a lui legate; secondo altri, l’ambiente estetizzato è un feticcio culturale che pretende – inutilmente – di ibernare il presente, arrestando il costante scorrere degli eventi. A questi due piani, si aggiunge la figura umana parte in causa, non esente da cocenti responsabilità, degli sconvolgimenti dell’ecosistema nel quale vive.
Flora Fauna & Cemento. La mostra
Il tema prende forma nelle diverse opere esposte, come nella struttura in ferro riciclato e led di Alice Valenti e nella video-installazione di Ivan Terranova, che racconta di luoghi un tempo abitati dal Canis lupus cristaldii (lupo siciliano, il cui ultimo esemplare è stato abbattuto un secolo fa). Le sculture di Jano Sicura, invece, fioriscono sulla scalinata del museo che conduce al piano nobile, dove sono ospitati i migliori esempi di pittura contemporanea siciliana firmati da Alessandro Bazan, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Laboratorio Saccardi, Igor Scalisi Palminteri e Ignazio Cusimano Schifano, per citarne solo alcuni.
Un compendio di pitture, installazioni, fotografie e filmati si allineano in una esposizione articolata ed equilibrata, facendosi portavoce del nono articolo della Costituzione Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, sottolinea ad Artribune il curatore Premoli. Il percorso culmina con la complessa opera scultorea di Giovanni Galizia, ospitata nel Belvedere della biblioteca.
Valentina Muzi
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