Critiche, polemiche e meme per il famoso “treno diretto Roma-Pompei” a cadenza mensile. Che diventa settimanale
Vista anche la colossale presa in giro sui social, il Ministero della Cultura ha corretto il tiro sul tanto annunciato collegamento rapido. Ecco i meme migliori
Un collegamento diretto e in alta velocità per portare i turisti dalla Capitale al sito archeologico di Pompei in sole due ore. La notizia, venduta dal Ministero della Cultura come un “miracolo del turismo culturale” lo scorso aprile, è stata ripresa in lungo e in largo come l’inizio di una nuova era per Pompei, a cui era possibile arrivare solo tramite un regionale e solo da Napoli. Più di un mese dopo l’annuncio, però, è arrivata la comunicazione ufficiale sulla frequenza del Frecciarossa: una volta al mese, da effettuarsi sempre in concomitanza con la terza domenica. Internet non ci ha visto più, e i meme sono caduti a pioggia.
Le reazioni al “diretto mensile” e i meme sui social media
L’idea del carro bestiame mensile, com’era intuibile, non ha riscosso lo stesso plauso dell’annuncio iniziale: la pagina Facebook e Instagram di Mo(n)stre ha pubblicato un meme con un treno indiano pieno fino al tetto ricordando a caratteri cubitali che il treno partiva da Roma “UNA VOLTA AL MESE”. E ancora, sugli account di Aggiornamenti quotidiani della terza repubblica si legge: “Quando c’era Lei i treni arrivavano una volta al mese”. Anche su TikTok gli utenti si sono sbizzarriti, tra perplessità e ironia, riprendendo le parole dei politici che si sono sbilanciati: “Veramente abbiamo perso il senso del ridicolo, in questo Paese” ha detto a onor di microfoni il governatore della Campania Vincenzo De Luca. “La cerimonia bisognava farla rapidamente, perché altrimenti qualcuno si accorgeva che il treno arrivava una volta al mese, e magari diventava imbarazzante anche per la premier…”.
Per parte loro, i lavoratori del mondo della cultura di Mi Riconosci? hanno risposto sui propri canali social con il famoso meme di Drake, con la faccia di Sangiuliano al posto di quella del cantante. Non solo: hanno anche commentato la presentazione del treno, lo scorso 16 luglio, sottolineando come “l’inaugurazione del Frecciarossa mensile Roma-Pompei s’è trasformata in un boomerang, nonostante la presenza della premier Giorgia Meloni. Ministra del Turismo assente senza preavviso, treno semivuoto nonostante la massa di autorità invitate: per sopperire sono stati caricati anche studenti e ricercatori di archeologia. I giornalisti, dopo essere stati invitati, tenuti a distanza e caricati in vagoni separati: forse per paura che qualcuno potesse chiedere perché tante celebrazioni per un treno mensile che impiega lo stesso tempo dei treni già esistenti. Alla fine, sui social e sui media è un profluvio di sfottò”.
L’annuncio correttivo del Ministero della Cultura
E così il Ministero ha corretto il tiro. “Il nuovo treno diretto Frecciarossa Roma-Pompei, nato dalla collaborazione tra il Ministero della Cultura e il Gruppo Ferrovie dello Stato e inaugurato domenica 16 luglio, ha riscosso una grandissima attenzione da parte dei cittadini e un ottimo riscontro in termini di utenza”, ha commentato il 18 luglio il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in una nota congiunta con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e l’Ad del Gruppo FS, Luigi Ferraris. “Come già preannunciato a margine del viaggio inaugurale alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, siamo particolarmente felici di comunicare che il nuovo collegamento sarà operativo con frequenza settimanale, ogni domenica, a partire dal 6 agosto. Questo ci consentirà di quadruplicare l’offerta e dare ulteriori opportunità per raggiungere dalla Capitale, con il treno di punta dell’alta velocità italiana, uno dei siti più famosi del mondo. Siamo certi che questo permetterà di aumentare i visitatori del Parco di Pompei e raggiungere nuovi primati. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta lavorando per potenziare la rete ferroviaria al Sud e in questa strategia rientra la piena raggiungibilità dei grandi siti archeologici”. Una risposta pronta o un salvataggio in extremis?
Giulia Giaume
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