Cracking Danilo Rea​. Al Romaeuropa Festival duetto tra un pianista e un’Intelligenza Artificiale

Il pianista jazz Danilo Rea, Alex Braga, artista capace di spaziare dalla musica all’arte concettuale, e una macchina in un’inedita performance al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ne abbiamo parlato con i protagonisti.

Sabato 2 dicembre al Palazzo delle Esposizioni di Roma – in occasione della giornata conclusiva del Romaeuropa Festival e nell’ambito dell’esposizione Digitalife 2017 – avrà luogo un evento all’insegna del rapporto uomo-macchina, con un doppio appuntamento dal valore strategico per la Fondazione Romaeuropa, che sta avviando infatti il suo dipartimento di ricerca sul futuro, incentrato proprio su questa relazione. Dopo l’incontro alle ore 17 tra l’australiano Stelarc – performer e artista tra i più estremi della scena internazionale, professore onorario di arte e robotica alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, vincitore dell’Ars Electronica Hybrid Arts Prize – e il professor Massimo Bergamasco della Scuola Sant’Anna di Pisa per la conferenza Where are we now? Riferimenti contemporanei per l’esplorazione del futuro, sarà il turno alle 21 di un live spettacolare. Quello che vedrà interagire un’Intelligenza Artificiale con il poliedrico artista Alex Braga Danilo Rea – il pianista celebre anche per le sue improvvisazioni che dal jazz arrivano alla classica e al contemporaneo – grazie all’evento Cracking Danilo Rea.

Cracking Danilo Rea - Backstage

Cracking Danilo Rea – Backstage

ARTE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

“L’Intelligenza Artificiale è un argomento che spaventa, perché non abbiamo fiducia nel genere umano e non sappiamo che utilizzo potrà farne”, racconta ad Artribune Alex Braga. “Dal mio punto di vista, non sono mai stato un pessimista, piuttosto un Nerd che ha sempre usato la tecnologia e ne ha tratto vantaggio e beneficio, per esplorare quei territori artistici che altrimenti sarebbero stati impossibili da raggiungere. E poi, le macchine da sole non creano nulla, le macchine “fanno” e basta. Quindi sono inermi”. Un progetto musicale inedito questo Cracking Danilo Rea perché, per la prima volta al mondo, un’Intelligenza Artificiale interverrà durante una performance e, captando i suoni del pianista, proverà anche ad anticiparli, per poi inviarli sotto forma di impulsi a un virtual ensemble di Braga, che ne provvederà all’orchestrazione, il tutto in tempo reale.  “Finalmente, per la prima volta, noi italiani siamo all’avanguardia rispetto al resto del mondo. Ad oggi, non esiste nessuna Intelligenza Artificiale in grado di fare quello che abbiamo sviluppato con il contributo fondamentale de​l Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma3. Un’eccellenza tutta italiana”, interviene Danilo Rea. “S​uonando questa performance, che per definizione, essendo sempre completamente improvvisata, non è mai uguale a sé stessa, ci siamo resi conto di essere diventati un nuovo strumento musicale. Io, ​Alex e l’Intelligenza Artificiale. Un modo, uno stile, un suono che prima non c’era.​ ‘Cracking Danilo Rea’ mette in scena per la prima volta una musica elettronica profondamente sofisticata e futuristica ma al tempo stesso fragile e drammaticamente umana. La musica si libera dalla ‘griglia’, dal ‘pattern’, dal ‘bpm’ e acquisisce un’anima sua. Soffiata nelle macchine da me e ​da Alex Braga”.

Cracking Danilo Rea - Backstage

Cracking Danilo Rea – Backstage

LA PERFORMANCE DI BRAGA E REA

Ma cosa succederà esattamente sul palco ce lo spiega lo stesso Braga: “dal punto di vista artistico, ho cercato di immaginare il futuro della musica elettronica, e me lo sono immaginato così: il miglior improvvisatore pianistico vivente, Danilo Rea, che suona liberamente. Un’Intelligenza Artificiale che in tempo reale decodifica lo stile di Danilo e mi invia fino a 15 impulsi differenti di previsioni di improvvisazioni che si adattano perfettamente alla melodia e al ritmo di Danilo, dandomi la possibilità di creare infinite orchestrazioni in real time per costruire un’architettura sonora diversa e unica”. Dove non mancherà l’elemento visual: “a completamento dello spettacolo, abbiamo creato insieme al videoartist Paolo Scoppola anche un software di grafica generativa che risponde all’I.A., che a sua volte risponde a noi”, aggiunge Rea. “Èuna sorta di catena di Sant’Antonio verso il futuro”. Sarà questa continua interazione uomo-macchina la chiave di lettura di tutta la nuova creazione contemporanea? “Le forme artistiche ed espressive nuove ed inesplorate dovrebbero essere la base di ogni ricerca artistica”, conclude Braga. “Troppo spesso però si indulge nell’estetica, che indubbiamente ha una sua valenza, ma alla fine non assolve ad uno dei grandi compiti dell’arte: indicare la via. L’estetica è troppo spesso un vicolo cieco”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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