Torna a Bologna Live Arts Week. Gli appuntamenti da non perdere
Dal 4 al 13 aprile torna a Bologna Live Arts Week, la settimana della performance ideata da Xing, con un fitto programma di appuntamenti. Tra immagine, suono ed espressione corporea
Bologna torna ad essere capitale della performance con l’ottava edizione di Live Arts Week: un ricco programma di eventi sparsi in tante location differenti, alcune molto note, altre sconosciute e tutte da scoprire. Si parte con un prologo, che va da giovedì 4 a domenica 7 aprile, per poi riprendere giovedì 11 e proseguire fino a sabato 13. Organizzata da Xing, la kermesse resta uno dei rari appuntamenti in Italia totalmente dedicati alle live arts e anche quest’anno il calendario – che include performance, situazioni, ambienti e concerti, molti dei quali inediti – si presenta di grande interesse. Artribune ha selezionato 6 appuntamenti per voi.
MICHELE RIZZO, SPACEWALK
Michele Rizzo, coreografo di origine italiana che vive ad Amsterdam, presenta il progetto Spacewalk presso la galleria P420. In questo lavoro, messo in scena da due performer, Rizzo esplora il tema del confine tra spazio reale e virtuale, invitando gli spettatori a immergersi in “una struttura astratta di possibilità, lasciandosi cadere in luoghi in cui il movimento continua dietro le palpebre abbassate”.
Galleria P420, 4-5 aprile ore 19
DORO BENGALA, FONTANA DI FUOCO
La Fontana del Parco della Montagnola si trasformerà in Fontana di Fuoco grazie alla performance sonora della formazione italiana Doro Bengala (Francesco Cavaliere, Simone Trabucchi ed Enrico Malatesta). L’opera reinterpreta l’antico genere dello spettacolo pirotecnico usando “le esplosioni come se fossero suoni e i suoni come se fossero esplosioni di colori”. Una performance che si ispira a una pratica bengalese fondata da Subhash Chandra Doro nel lontano 1895.
Fontana Parco della Montagnola, 4 aprile ore 22
ELLEN ARKBRO / MARCUS PAL, CHORDS
Un concerto per organo e computer nei suggestivi spazi della Chiesa Evangelica Metodista. Gli autori sono i sound artist e compositori svedesi Ellen Arkbro e Marcus Pal, che metteranno in scena uno spettacolo in cui l’ascolto diventa un processo attivo e non un semplice atto di ricezione sensoriale. Chords è un’opera incentrata sulla sovrapposizione di intervalli e accordi, che tratta i suoi come fili di una tessitura, “rivelando le sottili sfaccettature della complessità spazio-armonica che rimarrebbero altrimenti nascoste”.
Chiesa Evangelica Metodista, 5 aprile ore 21.30 e 6 aprile ore 17
CATHERINE CHRISTER HENNIX, SOLITON(E) STAR / ZERO-TIME
La svedese Catherine Christer Hennix è una figura pioneristica nel campo della computer music e non solo. La sua ricerca si esprime attraverso una complessa unione tra matematica, meditazione, neuro-fisiologia, teorie quantistiche, filosofia e sistemi di intonazione. Il progetto che porta a Bologna, Soliton(e) Star / Zero-Time è una stanza aperta giorno e notte, un ambiente percettivo monocromatico che ricorda la mitica Dream House di New York, aperta nel 1993 da La Monte Young e Marian Zazeela.
Palazzo Volpe, 5 aprile – opening ore 22
6-7 aprile – aperto tutto il giorno 24 ore su 24
12-13-14 aprile – opening ore 22 e poi aperto tutto il giorno 24 ore su 24
SIMON VINCENZI, FROM THE DEAD AIR ORGY: THE SONG OF SILENUS
La nuova opera di Simon Vincenzi, regista, coreografo e designer di base a Londra, è un percorso oscuro ed evocativo. Il progetto è composto da un’installazione, una performance notturna e un canale streaming trasmesso on line e all’interno dell’edificio. “Attraverso l’esplorazione di memoria e oblio, coscienza e dissociazione del sé, tutte manifestazioni che agiscono nell’inconscio, Vincenzi accompagna lo spettatore in un paesaggio sconosciuto”. I protagonisti della performance rielaborano l’Egloga VI di Virgilio nello scenario offerto da un vecchio palazzo, nelle stanze nascoste sopra un negozio specializzato di enologia e processi di vinificazione.
Palazzo Pezzoli, 11-12-13 aprile ore 19.30 > 23.30 + ore 00.00
BAROKTHEGREAT, GHOST
Barokthegreat è un duo composto dalla coreografa e danzatrice Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, con la collaborazione di Simon Vincenzi. La loro nuova opera si ispira al footwork, un particolare genere di street dance nato a Chicago alla fine degli Anni Novanta nel contesto delle sottoculture urbane. Nella performance bolognese, Sonia Brunelli, che studia da tempo questo movimento espressivo, cercherò di “far emergere l’aspetto più fantasmatico di gambe e piedi in un corpo danzante, membra che sembrano prendere vita da sole uscendo dal corpo”.
Pinacoteca di Bologna – Salone degli Incamminati, 11 e 12 aprile ore 21
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