Gli interventi artistici sopra la voragine di via del Mandrione a Roma. Le immagini
Di fronte a un’area urbana resa precaria dall’immobilismo politico locale, 10 artisti si riuniscono per un’azione collettiva poetica. Celebrando una strada di importante valore culturale e ponendo l’attenzione sulla necessità di tutelarla.
Si è svolto in un solo pomeriggio (quello del 6 settembre) Amore e Rivoluzione, l’insieme di dimostrazioni artistiche curate da Fulvio Chimento che hanno occupato via del Mandrione, di fronte alla Stazione Casilina di Roma. Una scelta non casuale: il progetto ha avuto luogo nei 750 metri di strada che il Comune ha chiuso al traffico dal 2018, ora percorribili solo a piedi. Questo tratto, di poco spessore, cela sotto di sé una voragine di oltre 20 metri, creatasi in seguito allo sgrottamento di due cavità sotterranee. Una situazione di degrado urbano su cui questa azione vuole intervenire in modo poetico e traendo il titolo – Amore e Rivoluzione – dal graffito che campeggia su un muro attiguo all’area.
AMORE E RIVOLUZIONE: VIA DEL MANDRIONE DI ROMA
Questa strada oggi tanto instabile, che collega la periferia sud-est di Roma al cuore della città, porta dietro di sé una lunga storia: a partire dal suo nome, collegato al pascolo delle mandrie di animali che nei secoli passavano di qui. La sua vicenda è anche legata all’Acquedotto Felice (226 d. C.) di costruzione romana: dopo il suo restauro, avvenuto grazie a Sisto V alla fine del XVI secolo, si crearono i primi insediamenti abitativi. Via del Mandrione è anche stata anche citata dai più grandi autori del cinema e della letteratura, come Federico Fellini, Alberto Sordi, Bernardo Bertolucci e Pier Paolo Pasolini. Ispirato dal valore intrinseco di questo luogo e dalle dichiarazioni sulla libertà di espressione scritte in passato da Alfredo Pirri su Artribune, Fulvio Chimento ha deciso di cogliere l’occasione per elaborare un progetto di denuncia contro l’immobilismo delle politiche culturali romane che dopo oltre un anno non si decidono ad agire con un provvedimento risolutivo per una strada che merita di essere tutelata. All’appello, sono stati chiamati gli artisti Fabrizio Basso, Sara Basta, Elena Bellantoni, Silvia Cini, Stefania Galegati, Grossi Maglioni, Alfredo Pirri, Alessandro Sarra, Stalker e Jacopo Tomassini.
AMORE E RIVOLUZIONE: GLI INTENTI
La mostra non è stata autorizzata, né è stato richiesto il Patrocinio del Comune. Si è svolta, invece, come azione spontanea, da parte degli artisti e del team che ne ha seguito la realizzazione. “L’intento del gruppo di lavoro riunito per Amore e Rivoluzione è quello di porre l’attenzione su un luogo carico di significati per la storia italiana e, in particolare, per la città di Roma”, spiega Fulvio Chimento, “il senso profondo della mostra è rappresentato dall’opportunità di creare aggregazione attraverso l’arte, di ‘stare insieme’ sospesi idealmente nel vuoto, necessità che si è palesata concretamente soprattutto nei giorni dell’allestimento del 4 e 5 settembre. La sensazione che abbiamo cercato di trasferire al visitatore è quella di un generale senso di spaesamento determinato dall’unità tra il luogo fisico e gli interventi artistici, senza necessariamente innescare un meccanismo immediato di riconoscimento delle opere d’arte in quanto tali. Più che una mostra abbiamo in mente un accadimento, un segno performativo tracciato nel tempo, che attiva una relazione tra il visitatore e l’intervento nella sua interezza. Il gruppo di lavoro operativo intorno ad Amore e Rivoluzione ha creato uno spazio fisico di discussione e di incontro per eventuali esperienze future aperte anche ad altri artisti, ed esula da qualsiasi volontà di riqualificazione della zona. Siamo intervenuti per porre attenzione e vivificarne la fragile bellezza”. Ecco le immagini dell’intervento.
-Giulia Ronchi
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