Al Mattatoio di Roma le installazioni di Luke Jerram e Voldemārs Johansons. Le immagini e il video
Continua la programmazione di eventi del Mattatoio all’interno del palinsesto culturale Romarama, con al centro il recupero dello spazio pubblico e la relazione con la comunità, tra incontri e laboratori di artisti e pensatori
Dopo l’apertura della mostra La sottigliezza delle cose elevate di Andrea Galvani a cura di Angel Moya Garcìa – primo appuntamento del progetto triennale Dispositivi Visibili-, il Mattatoio è tornato ad animarsi con le opere di Luke Jerram (dal 29 luglio al 3 agosto 2020) e Voldemārs Johansons (dal 31 luglio fino al 16 agosto 2020) a cura di Ilaria Mancia. L’installazione all’aperto che raffigura un grande pianeta sospeso intitolata Gaia firmata dal britannico Jerram ha consentito a tutti, dopo anni, di riappropriarsi fisicamente e visivamente del viale centrale del compound che collega il Lungotevere e il Ponte Testaccio con Piazza Orazio Giustiniani. Con Gaia si è attivato uno spazio di espressione, con e per artisti, grazie ad una serie di eventi gratuiti che alternano momenti performativi a incontri su tematiche ambientali e mitologiche, concerti e laboratori per bambini. Tra gli ospiti che si sono susseguiti il musicista Davide “Boosta” Dileo, il coreografo Alessandro Sciarroni, la scrittrice e giornalista Loredana Lipperini, la formazione artistica Kinkaleri, il filosofo Leonardo Caffo, la dj e producer Deena Abdelwahed, i ricercatori Sara Gainsforth e Giacomo Maria Salerno, infine la cantante Ginevra di Marco e il filosofo Emanuele Coccia.
C’è stato spazio anche per i più piccoli, con una serie di attività condotte dal Laboratorio d’arte di Palazzo delle Esposizioni e allo spettacolo per bambini della Compagnia I Sacchi di Sabbia/Teatro delle Briciole. Si passa poi alla video-installazione di un mare in tempesta dal titolo Thirstdell’artista lettone Voldemārs Johansons che guarda ai sublimi lavori di William Turner, allestita all’interno di uno dei teatri de La Pelanda e ancora visibile al pubblico. Qui la potenza della natura torna nella sua duplice visione, quella contemplativa e fascinosa a cui si contrappone la paura di una sua potenziale esperienza diretta. Le immagini.
-Valentina Muzi
https://www.mattatoioroma.it/programma
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