Bauli in Piazza: le immagini della protesta dei lavoratori dello spettacolo a Milano

Ha il sapore della performance la protesta che i lavoratori dello spettacolo hanno inscenato scaricando 500 bauli, di quelli che servono per contenere e trasportare le attrezzature di scena, in Piazza Duomo a Milano. Il mood è mortuario, come dimostrano le bellissime foto di Andrea Cherchi che accompagnano l’articolo, con quelle casse nere che assomigliano un […]

Ha il sapore della performance la protesta che i lavoratori dello spettacolo hanno inscenato scaricando 500 bauli, di quelli che servono per contenere e trasportare le attrezzature di scena, in Piazza Duomo a Milano. Il mood è mortuario, come dimostrano le bellissime foto di Andrea Cherchi che accompagnano l’articolo, con quelle casse nere che assomigliano un po’ a bare e che vogliono rappresentare il collasso dell’industria dello spettacolo dal vivo, un settore indebolito dalla crisi causata dalla pandemia. Anche l’abbigliamento scuro dei contestanti conferma l’atmosfera luttuosa volutamente richiamata dalle 1300 persone manifestanti in rappresentanza dei 570 mila lavoratori del settore rimasti fermi o comunque gravemente danneggiati, senza distinzioni di categoria.

UN UNICO SETTORE, UN UNICO FUTURO

Un unico settore, un unico futuro è il grido d’allarme non troppo silenzioso rivolto al Governo dagli operatori: attrezzisti, tecnici, artisti, tutti uniti per chiedere nuove regole che favoriscano la ripartenza degli eventi ed evitare nuove restrizioni per non mettere il comparto ulteriormente in ginocchio.

I BAULI IN PIAZZA

I bauli in piazza”, così sono stati chiamati i protagonisti della protesta hanno sottolineato i disagi e i danni economici, conseguenze del lockdown e dei mesi successivi (la cosiddetta Fase 2, con le aperture e gli orari ridotti, gli accessi contingentati, le costose norme di sanificazione e così via), ma anche i rischi e i disastrosi effetti di una possibile nuova chiusura. “Bauli In Piazza”, spiegano sulla pagina Facebook omonima i promotori della contestazione pacifica,  “chiede nuove regole per l’organizzazione degli eventi che ne rendano possibile la sostenibilità economica. Bauli in Piazza nasce come un movimento orizzontale. Lo è, lo sarà finché resterà attivo. Abbiamo aperto a tutti e tutti hanno risposto nell’interesse della sopravvivenza del nostro settore”. Nel video che vi mostriamo ecco chi ci ha messo la faccia.

INTERVENTI A SOSTEGNO DEI BAULI IN PIAZZA

Sono tanti però i personaggi pubblici e politici che sono intervenuti a supporto del movimento. “Tutta la mia solidarietà ai lavoratori dello spettacolo che manifestano in silenzio con moltissimi bauli, per la drammatica situazione lavorativa che in questi lunghi mesi, a causa del Covid, ha colpito pesantemente anche l’intero settore dello spettacolo”, scrive Roby Facchinetti. Gli fa eco sempre a mezzo Facebook Pierfrancesco Maran, Assessore Urbanistica del Comune di Milano: “L’immagine dei Bauli In Piazza Duomo è forte come la crisi che ha colpito il settore dello spettacolo, che è cultura, intrattenimento, industria e lavoro. Sappiamo bene che i limiti degli scorsi mesi sono stati indispensabili e che probabilmente le cose non miglioreranno a breve, ma queste lavoratrici e questi lavoratori non possono essere lasciati soli perché la musica, lo spettacolo e gli eventi sono parte essenziale della nostra vita. Spero che il Governo faccia di tutto per aiutare il settore a resistere così come noi in Comune, con il grande impegno dell’assessore Filippo Del Corno, stiamo cercando di fare tutto quello che è in nostro potere”.

Ma i cinema e i teatri sarebbero davvero luoghi così rischiosi per la salute del cittadino qualora i contagi dovessero salire ulteriormente? Un’indagine dell’ufficio studi e programmazione Agis dimostrerebbe proprio il contrario.
Su 347.262 spettatori, si legge su un post condiviso dal Teatro Pubblico Pugliese,  “in 2.782 spettacoli monitorati tra lirica, prosa, danza e concerti, con una media di 130 presenze per ciascun evento, nel periodo che va dal 15 giugno (giorno della riapertura dopo il lockdown) ad inizio ottobre, si registra un solo caso di contagio da Covid 19 sulla base delle segnalazioni pervenute dalle ASL territoriali. Una percentuale, questa, pari allo zero e assolutamente irrilevante, che testimonia quanto i luoghi che continuano ad ospitare lo spettacolo siano assolutamente sicuri”. E mentre a Roma chiudono il Salone dell’Angelo e il Teatro Margherita, vittime della crisi, i Bauli in piazza annunciano nuove manifestazioni a sostegno della propria protesta.

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Redazione

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