Restrizioni: il settore dello spettacolo è per ora salvo. Il sollievo degli assessori alla cultura
Un appello firmato dagli assessori alla cultura di dieci città italiane chiedeva al Governo di risparmiare il settore dello spettacolo da ulteriori restrizioni anti-Covid. Ora che le richieste sono state accolte si proseguono i lavori per il rilancio di cinema, teatri e auditorium.
È chiaro ormai a tutti che il pericolo della pandemia non sia affatto cessato, ripresentandosi anzi in questi giorni con alti picchi di contagi. Ma è altrettanto vero che se molte delle attività lavorative del Paese stanno faticando per rimettersi in carreggiata dopo i pesanti mesi del lockdown, un’altra chiusura potrebbe rivelarsi fatale. Una questione di cui l’ultimo Dpcm, firmato nella notte tra il 12 e il 13 ottobre dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Roberto Speranza, deve aver tenuto conto mantenendo invariate le misure anti-Covid per cinema, teatri, spettacoli dal vivo, fiere e congressi. Un sollievo per tanti lavoratori del settore che sabato 10 ottobre 2020 avevano manifestato le proprie preoccupazioni in una protesta pacifica e “distanziata”, occupando con 500 bauli (quelli che servono per contenere e trasportare le attrezzature di scena) Piazza Duomo a Milano. A congratularsi con le disposizioni emanate dal nuovo decreto sono stati anche gli assessori alla cultura dei principali capoluoghi italiani i quali la settimana scorsa avevano inviato un appello al Governo.
COVID E MONDO DELLO SPETTACOLO: IL COMMENTO DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA DI FIRENZE
“Teatri, auditorium, cinema, rappresentano oggi un modello di efficacia nell’applicazione delle misure di contenimento dell’epidemia da COVID-19. Il rigore con cui il mondo dello spettacolo rispetta le indicazioni medico-sanitarie garantisce la massima sicurezza per lavoratori del settore e pubblico, come dimostrano i dati statistici raccolti da AGIS”, scrive sulla sua pagina Facebook l’assessore alla cultura di Firenze Tommaso Sacchi. “Siamo quindi molto soddisfatti delle misure assunte nell’ultimo DPCM che hanno fatte salve le ordinanze regionali che modulano con criteri di proporzionalità il contingentamento degli spettatori sulla base delle effettive capienze e dimensioni delle sale da spettacolo, accogliendo così l’appello che abbiamo lanciato la settimana scorsa. Ci auguriamo che questo sforzo a tutelare un comparto che ha dimostrato un così grande senso di responsabilità in questi mesi sia condiviso e sostenuto dagli stessi Presidenti di Regione, mantenendo le deroghe in vigore o introducendone di nuove, senza attuare provvedimenti di natura restrittiva”. Come sottolinea l’assessore, il rigore con cui sono state seguite le norme ha contribuito alla sopravvivenza di spettacoli, proiezioni ed esibizioni, che hanno potuto trovare la strada per una nuova “normalità”, venendo a patti con la difficile situazione.
L’APPELLO DEGLI ASSESSORI ALLA CULTURA ITALIANI AL GOVERNO
“Prendiamo spunto dalle Parole del Commissario Europeo Paolo Gentiloni che sottolinea la necessità di dare priorità alla sfida costituita dalla ‘rinascita culturale’ e dalla sua centralità ‘per società inclusive, resilienti e sostenibili’, per chiedere al Governo e alle autorità sanitarie di ponderare con grande equilibrio eventuali nuove restrizioni destinate alle iniziative culturali e spettacolari che si svolgono al chiuso”, così comincia l’appello degli assessori alla cultura delle principali città italiane, indirizzato al Governo prima della delibera del nuovo dpcm, Il testo è firmato da Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale di Roma; Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura di Milano; Eleonora de Majo, Assessora alla Cultura e al Turismo di Napoli; Barbara Grosso, Assessora alle Politiche Culturali, dell’Istruzione, per i Giovani di Genova; Francesca Paola Leon, Assessora alla Cultura di Torino; Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura di Firenze; Matteo Lepore, Assessore alla Cultura e al Turismo di Bologna; Paolo Marasca, Assessore alla Cultura di Ancona; Ines Pierucci, Assessora alle Politiche Culturali e Turistiche di Bari; Paola Piroddi, Assessore alla cultura di Cagliari. E prosegue: “ricordiamo che nei mesi scorsi in molte regioni si è pervenuti a stabilire le restrizioni alle capienze di teatri, cinema, auditorium e sale di spettacolo in modo proporzionato alla dimensione dei luoghi e alla possibilità di assicurare le condizioni di sicurezza sia nei flussi di affluenza che nella permanenza, superando la norma iniziale che stabiliva un limite fisso a duecento presenze contemporanee, incompatibile con moltissime attività anche dal punto di vista della sostenibilità economica di tante istituzioni culturali. Nel momento in cui il Governo si appresta ad adottare nuove e stringenti misure per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, chiediamo che queste siano adottate mantenendo l’attuale principio di proporzionalità: il settore culturale ha dato dimostrazione di grandissima attenzione e ha adottato ogni misura indicata, anche con ingenti investimenti di risorse economiche, per consentire uno svolgimento delle proprie attività nel pieno rispetto di distanziamento fisico e contingentamento delle presenze. Questo va riconosciuto e considerato con attenzione in questo frangente, dove il riavvicinamento sociale promosso dalla condivisione di esperienze culturali è il legame più importante per mantenere unite le comunità delle nostre città, la comunità del nostro Paese”.
– Giulia Ronchi
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