Le proteste delle donne iraniane finiscono in una performance al Metropolitan di New York
La Woman Life Freedom NYC è un’organizzazione indipendente che lotta per i diritti delle donne e tiene informati sulle proteste nel territorio della città di New York. È proprio grazie a questa organizzazione che prende vita la performance di rivoluzione al Met Museum di New York.
“Oggi abbiamo portato la rivoluzione al Met di New York.” È così che esordisce sui social la community di Woman Life Freedom NYC, frase che viene poi ripresa e ripetuta sui suoi canali da un’artista contemporanea emblematica in questo ambito: Shirin Neshat (Iran, 1957). Una frazione della brutalità spietata della Repubblica islamica è stata messa in mostra al Met Museum e non è qualcosa che va ignorato.
LA PERFORMANCE SULL’IRAN AL MET
Si tratta di più di una dozzina di attivisti che nella prima domenica di dicembre hanno partecipato all’azione di “morte” presso l’Assyrian Sculpture Court del Met. L’obiettivo della performance in cui gli attivisti hanno vestito i panni delle vittime delle proteste iraniane, uccise con i cartelli di protesta ancora in mano, è quello di amplificare le voci di coloro che sono in Iran. Questa vuole essere una vera e propria rivoluzione, non solo una singola protesta. Sono più di 80 giorni che il popolo iraniano viene arrestato, picchiato e assassinato e la richiesta di Woman Life Freedom NYC è quella di non dimenticarsene. “Vi chiediamo di aiutare ad amplificare le loro voci”, scrivono sui canali social, seguito dall’ormai noto slogan: Donna. Vita. Libertà.
Dal mese di settembre, quando è avvenuto l’omicidio della 22enne curdo-iraniana Mahsa (Jina) Amini per mano della “polizia morale” iraniana, le proteste in difesa dei diritti delle donne hanno preso sempre più piede non solo in Iran ma in tutto il mondo. Gli attivisti che fanno parte di Woman Life Freedom NYC hanno deciso così di realizzare questa performance: l’azione si è svolta la mattina di domenica 4 dicembre intorno alle 10:30, ed è durata circa mezz’ora. La documentazione del “morire” mostra gli attivisti distesi sui pavimenti del Met, che indossano magliette bianche macchiate di sangue finto e tengono cartelli fatti a mano che citano i vari motivi per cui il regime iraniano ha arrestato o ucciso i manifestanti del Paese.
LA WOMAN LIFE FREEDOM NYC
Sugli account social del gruppo Woman Life Freedom NYC c’è un video-racconto della performance, accompagnato dalla canzone del 2021 del rapper dissidente iraniano Toomaj. Il cantante è detenuto, torturato e tenuto in isolamento dalle autorità iraniane dal 30 ottobre per i suoi testi critici e socialmente impegnati. Toomaj potrebbe trovarsi destinato alla pena di morte, come centinaia di altri manifestanti in custodia. Inoltre il gruppo di Woman Life Freedom NYC ha citato sui suoi canali i dati dell’agenzia di stampa per gli attivisti per i diritti umani secondo i quali dall’inizio delle proteste il regime iraniano ha arrestato ad oggi più di 18.000 manifestanti e ne ha uccisi 470, tra cui 64 bambini. A causa della mancanza di permessi e di molte altre limitazioni logistiche, la performance non è stata aperta al pubblico ma l’intento di diffusione è stato raggiunto.
Gloria Vergani
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