I nuovi bandi di Centrale Fies puntano ad ampliare il concetto di performance

I programmi del prestigioso centro di ricerca trentino vogliono ampliare il campo di indagine della performance contemporanea aldilà del corpo

Centrale Fies, centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee della provincia di Trento, ha annunciato la nuova edizione dei due bandi internazionali che vogliono ampliare il campo di indagine della performance aldilà del corpo. Live Works – Free School of Performance è ormai alla sua undicesima edizione, mentre quest’anno è la terza edizione di Agitu Ideo Gudeta Fellowship, per artiste e artisti razzializzati. Come sempre il programma prevede un sostegno economico ma anche, e soprattutto, un supporto di mentoring da parte del team curatoriale del progetto: Barbara Boninsegna e Simone Frangi per Live Works, a cui si aggiungono Mackda Ghebremariam Tesfaù (ricercatrice e collaboratrice di Razzismo Brutta Storia) e Justin Randolph Thompson (artista, co-fondatore del collettivo curatoriale BHMF) per Agitu Ideo Gudeta Fellowship. I sei vincitori di Live Works e l’unico vincitore di Agitu Ideo Gudeta Fellowship otterranno una fellowship annuale di tremila euro, la possibilità di partecipare al Kick Off Seminar nei mesi estivi durante il Live Works Summit 2023 presso Centrale Fies, una residenza individuale di 15 giorni nell’estate 2024 e una residenza collettiva insieme a tutti i progetti selezionati.

Open Call Centrale Fies

Open Call Centrale Fies

IL LAVORO DI CENTRALE FIES

Centrale Fies ci abitua da tempo a concepire la performance come un linguaggio fluido, fuori dagli schemi a cui la storia e la letteratura ci hanno abituati, i bandi sono infatti aperti a azioni performative di diversa natura, comprese anche sound and new media art, text-based performance, lecture performance, multimedia storytelling, pratiche coreografiche, pratiche relazionali e progetti workshop-based, e altri progetti che mettono in discussione l’idea di performance al di là del corpo. Guardare alla performance come “spazio di lavoro”, strumento ed esercizio culturale, sociale e politico, indagarne la sua intelligibilità pubblica, sono le linee guide che segnano il nuovo operare di Centrale Fies, che da qualche anno ormai ha deciso di porre fine al festival estivo per dedicarsi in modo diverso alla ricerca, all’accoglienza, al dialogo con artisti e curatori in formati ibridi e di maggiore impatto all’interno del panorama internazionale legato al performativo.

I BANDI DI CENTRALE FIES

Sono passati da Live Works, all’inizio della loro carriera, artisti come Alok Vaid Menon, Michele Rizzo, Caterina Andreau, Madison Bycroft, Jacopo Miliani, Ndayè Kouagou, Silvia Rosi (Agitu Fellowship) e tanti altri. Il bando, consultabile a questo indirizzo, scade il 30 marzo 2023, e sono ammessi solo progetti inediti o di lungo periodo sviluppati e/o conclusi e di cui la partecipazione all’open call rappresenta un capitolo importante o il capitolo finale. Per Agitu Fellowship sono ammessi progetti di artisti con un forte legame con l’Italia, appartenenti a minoranze etniche, soggetti razzializzati o con background migratorio. Le performance prodotte saranno presentate nell’estate 2024 a Centrale Fies, durante Live Works Summit. In questa occasione i progetti saranno visionati e discussi da un board di professionisti/e internazionali provenienti da festival, istituzioni, programmi di produzione e residenza e manifestazioni che sostengono e producono la ricerca in ambito performativo.

Chiara Pirri

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Chiara Pirri

Chiara Pirri

Chiara Pirri (Roma, 1989), residente a Parigi, è studiosa, giornalista e curatrice, attiva nel campo dei linguaggi coreografici contemporanei e delle pratiche performative, in dialogo con le arti visive e multimediali. È capo redattrice Arti Performative per Artribune e dal…

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