Il Festival Inequilibrio a Castiglioncello. Identità femminile nella mitica tenuta dei Macchiaioli
Dalle accabadore della Sardegna al taglio di capelli delle donne iraniane, dalle madri di Plaza De Mayo alle bambine in fondo al mare. Arte, teatro e danza si fondono per raccontare l’universo femminile nell’ex tenuta agricola dei Macchiaioli
Castiglioncello, antica necropoli Etrusca, poi villaggio di pescatori, è conosciuta per le sue pinete e le sue scogliere. Negli Anni ’60 è set di film come Il sorpasso, con Gassman e Trintignant, meta di attori famosi tra cui Mastroianni. Castiglioncello è soprattutto il luogo delle vedute paesaggistiche dei Macchiaioli, gruppo di artisti che nella seconda metà dell’800 si distacca dalle convenzioni dalle accademie d’arte, sostenendo che le aree di luce e ombra, o ‘macchie’, fossero le componenti principali di un’opera d’arte. I Macchiaioli si concentrano su paesaggi apparentemente meno appariscenti: uno scorcio di spiaggia, un vicolo assolato, una stradina di campagna, ma in grado di trasmettere un’emozione all’osservatore, in anticipo sulle ricerche del ‘paesaggio-stato d’animo’ che avrebbero caratterizzato la pittura europea dell’epoca.
Castiglioncello, il paesaggio dei Macchiaioli e il Festival Inequilibrio
Questi artisti si riuniscono nella grande tenuta agricola sul mare che Diego Martelli, critico di riferimento del gruppo, aveva ereditato dalla famiglia, dando vita alla Scuola di Castiglioncello. Molti pittori Macchiaioli combattono al fianco di Giuseppe Garibaldi a favore del Risorgimento e dei suoi ideali, sostenendo argomenti socio-politici, tra cui l’emancipazione delle donne, inclusa la difficile situazione delle vedove di guerra.
Una densa eredità che si può ritrovare nel Festival di Arte, Teatro, Danza Inequilibrio,realizzato dalla Fondazione Armuniaper il territorio tra Castiglioncello e le colline di Rosignano Marittimo.
La tenuta agricola del critico dei Macchiaioli Diego Martelli, trasformata agli inizi del ‘900 nel Castello Pasquini, con una fitta pineta, è sede della Fondazione. Qui si svolgono gran parte delle iniziative che coinvolgono oltre 150 artisti e 60 eventi. Un programma che spazia tra nuove produzioni e autori noti come Motus, Virgilio Sieni, Fanny&Alexandre a fianco delle sperimentazioni di compagnie più giovani come quotidianacom e Nerval Teatro.
L’edizione 2023 del Festival Inequilibrio
In questa edizione (che termina il 9 luglio 2023), con la direzione artistica di Angela Fumarola, il tema principale è centrato sul corpo e l’identità femminile, dal mito greco alle battaglie di oggi. Opere e performance che raccontano di figure mitologiche, streghe o maghe come Lilith, Ecuba, Cassandra, Elena di Troia, Circe. Un incontro con paesaggi femminili liberati dagli stereotipi e risorti dalle ceneri di narrazioni distorte per riunire tutte le donne senza più confini: dalle accabadore della Sardegna al taglio di capelli delle donne iraniane, dalle madri di Plaza De Mayo alle bambine in fondo al mare. Senza dimenticare mitologie contemporanee e incursioni digitali con la nuova rassegna video, che intreccia il linguaggio cinematografico con lo spettacolo dal vivo.
Paesaggio, escursioni e passeggiate nei boschi
A questi momenti artistici e performativi si affianca un programma di escursioni botaniche e passeggiate nei boschi. Studi scientifici evidenziano i benefici del verde urbano su salute e benessere psicofisico dei cittadini. Alla riduzione di rumore e inquinamento si deve la riduzione dell’ansia e dello stress, grazie all’emissione da parte degli alberi di sostanze volatili antidepressive. Qualsiasi attività si svolga nel parco è dunque un inno alla vita e alla rigenerazione, un muoversi lento tra gli spazi del corpo e della natura. Collegate ai temi del Festival le passeggiate di In-canti di donne e natura narrano di archetipi femminili, di fiori e di erbe curative, alla scoperta di un tempo in cui le donne erano guaritrici e fate. Queste escursioni naturalistiche sono improntate alla lettura dei linguaggi e della relazione con la natura attraverso un approccio scientifico, storico e mitologico. Offrono visite panoramiche, passeggiate per conoscere l’ecosistema, osservazioni notturne del cielo e delle stelle con l’obiettivo di agevolare riconnessioni tra l’essere umano e gli elementi, attraverso un approccio sensoriale e spirituale. Sono immersioni nella natura di luoghi significativi come Poggio Pelato, il monte più alto del comune, coi suoi resti delle miniere di magnesite; o il Parco dei Poggetti con la sua macchia mediterranea e le vedute dei Macchiaioli, dalle colline che si ‘gettano’ in mare. E ancora il microcosmo del Parco del Castello Pasquini, coi suoi grandi alberi, pini di Aleppo e pini Marittimi, prezioso bosco inserito nel contesto urbano.
Il Festival propone inoltre il binomio cultura e cibo, entrambe fonti di nutrimento e terreno di scoperta, attraverso la collaborazione con FITO. Nato dal recupero delle ex-serre dei giardini pubblici, FITO è un nuovo luogo di ristorazione vegana che abbraccia la filosofia della non violenza sugli animali, e si pone come strumento di integrazione sociale e di valorizzazione territoriale. Tutti i prodotti utilizzati nelle cucine arrivano da una filiera circolare, controllata e cortissima, coltivati nell’azienda agricola ai piedi del borgo di Lari. Inequilibrio è un progetto che si muove tra mappe della memoria, paesaggi naturali e luoghi da ricucire, con la forza di un catalizzatore culturale.
Claudia Zanfi
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