Musica e natura a Limbo Festival in Toscana. Il piccolo Burning Man nella verde Garfagnana
Si è chiusa con successo la seconda edizione di questo “boutique festival”, dove la musica è il collante che tiene unite arte, sport e spiritualità in un luogo da sogno come la tenuta Il Ciocco, il primo resort italiano nato negli Anni Sessanta
Massima libertà espressiva in tutti i campi, da quello musicale a quello enogastronomico, contatto con la natura e celebrazione della vita: sono gli ingredienti di Limbo Festival che si è appena concluso a Barga, in provincia di Lucca, contando 850 persone in tre giorni (7-8-9 luglio). Non male per la dimensione del “boutique” che non mira a fare grandi numeri, piuttosto a far vivere un’esperienza di qualità e sostenibile per il territorio, creando spazi di condivisione con i partecipanti all’evento. La musica è il collante che tiene insieme discipline artistiche e sportive, nonché una forte dose di spiritualità in un luogo da sogno come la tenuta Il Ciocco, il primo resort italiano nato negli anni ‘60. Un Burning Man in miniatura, un piccolo raduno di appassionati di elettronica (in tutte le sue declinazioni) si sono dati appuntamento nella verde Garfagnana.
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La tenuta Il Ciocco a Barga di Lucca
“Siamo alla seconda edizione, anche se sarebbe la terza perché la prima è stata un esperimento tra amici”, ci confida Alessandro Stefani Marcucci, co-direttore del festival insieme al dj e producer toscano Luca Bacchetti (con un’esperienza performativa proprio al Burning Man) e a Stefano Astore, direttore artistico dei Magazzini Generali di Milano. “Quest’anno è andata molto bene, ma il nostro obiettivo è quello di rimanere entro le 1000 persone per non snaturarci e di esportare questo format: una richiesta ci è arrivata da Tulum in Messico”. Intanto, ora si svolge all’interno dei 600 ettari di parco naturale di questo complesso alberghiero di sua proprietà: le radici risalgono agli anni Quaranta, quando Luigi Marcucci, emigrato negli Stati Uniti, torna nelle terre di origine per inseguire un sogno. “Il babbo di mio nonno era partito in terza classe ed era tornato in prima classe con l’idea di restituire la sua fortuna al territorio perché nessuno soffrisse più come aveva sofferto lui”. Quel sogno si è trasformato in un polo turistico alberghiero con servizi e formule che ai tempi hanno rivoluzionato il mercato delle vacanze, offrendo svago, sport e benessere in un’unica soluzione. E continua, ancora oggi, con la discendenza di famiglia, sia con questo festival che ricalca un po’ la tipologia di offerta turistica del resort che la struttura vera e propria. “Abbiamo in mente un progetto di sviluppo immobiliare turistico-residenziale su queste montagne, sicuramente sostenibile per il territorio”.
La seconda edizione del Limbo Festival
Il festival si è, infatti, svolto in due aree ben precise: il Limbo Camp (650m s.l.m.), presso cui si sono svolte la camminata con gli alpaca (provenienti dall’allevamento presso la Residenza Amola di Clara Pelliccioni Marazzini, una bella casa vacanze aperta da più di venti anni a San Romano, nei pressi di Barga), hiking, biking e yoga; e il NEST (1100 metri d’altitudine), dove, fin dalla mattina, si sono svolte tutte le attività ricreative, di meditazione, talks e breathing works. Un servizio gratuito di navette è rimasto attivo per tutta la durata dell’evento, a completa disposizione per spostare i partecipanti ogni mezz’ora lungo i 44 km di strada ad anello della tenuta, dal parcheggio situato presso il Limbo Camp o dai vari hotel, glamping e chalet dislocati lungo il percorso, al NEST, dove, a partire dalle ore 18.00, iniziava la parte musicale del festival, in un crescendo di suoni e performance, culminanti ogni giorno con le notti danzanti sotto le stelle fino al mattino. Il tutto con la collaborazione di SACBE CAMP, community messicana, co-fondata da María Sánchez, che da dieci anni organizza eventi in luoghi magici lontani dal caos della vita urbana e che qui al Limbo Festival ha portato la cerimonia del cacao, “medicina per l’anima”, per condurre, attraverso rituali, arte, musica, danza, a una connessione profonda con sé stessi e la madre Terra. Appuntamento al prossimo anno, il 5-6-7 luglio 2024.
Claudia Giraud
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