A Roma torna il Fotonica Festival, con alcuni degli artisti più influenti dell’audio-video
Torna per la settima edizione la kermesse della capitale dedicata alle performance, alle arti digitali e alla musica elettronica. Tra Acquario Romano, Accademia d’Ungheria e Cieloterra
Cos’è un fotone? È una particella minuscola e invisibile, apparentemente insignificante eppure infinitamente potente: è ciò che dà vita ad ogni forma di luce. Ed è proprio alla luce e al fotone che guarda da ormai ben sette edizioni il Fotonica Festival, kermesse romana dedicata al videomapping, alle arti visive e digitali e performance audiovisive (A/V). Quest’anno torna in tre sedi – all’Acquario Romano, all’Accademia d’Ungheria in Roma e al Cieloterra – dal 1° al 10 dicembre. Ben 10 giorni durante i quali la capitale diventa il punto d’incontro e scambio nevralgico per alcuni degli artisti più influenti legati alle arti audio-video e digitali, tra spettacoli dal vivo, residenze artistiche, talk e conferenze.
La 7ma edizione del Fotonica Festival a Roma
Si parte il 1° dicembre dall’Accademia d’Ungheria in Roma dove verranno svelate le installazioni luminose di Victor Vasarely e Péter Botos, co-curate dal Light Art Museum (LAM) di Budapest. La scultura di luce Virtual lighting di Victor Vasarely si basa su un epsrimento ottico che, attraverso il contrasto tra nero e bianco creato dalle luci e dalle ombre che attraversano le sue sculture di plexiglass, riesce a restituire all’osservatore l’illusione di movimento. Hommage á Eliasson di Botos è invece una scultura geometrica barocca in vetro ottico ispirata all’arte minimale.
Più avanti nel percorso, l’installazione A/V di Andrea Sztojánovits riflette sul sul nido come simbolo della complessità della vita, utilizzando una composizione audiovisiva in 3D che prende forma in augmented reality; mentre l’installazione modulare audiovisiva Cosmosonic di Elektro Moon Vision (in collaborazione del sound artist iraniano Ali Phi e sempre in AR) utilizza i dati scientifici forniti dalla NASA per dare vita ai suoi dello Spazio che circonda la Terra, la Luna e il Sole.
Il programma del Fotonica Festival 2023
La manifestazione entra però nel vivo l’8 dicembre, quando all’Acquario Romano – la cui facciata sarà ridisegnata dai videomapping di Kanaka e Dániel Besnyő co-curati da Inota Festival – prenderanno piede le installazioni immersive di V3rbo; della canadese Sabrina Rattè che presenta Inflorescences; e dell’artista Edohard con AbitAZIONE. Spazio poi alle performance A/V: The Alias Sessions, con le opere composte dal produttore messicano Murcof affiancate dalle visuals di Sergi Palau utilizzando i filmati delle esibizioni dal vivo della compagnia di danza Alias; ma anche Caterina Palazzi, bassista romana di fama internazionale e talento indiscusso del jazz, che insieme al visual artist Kanaka presenta Aneurysm, un viaggio surreale nel cervello umano.
Il 9 dicembre la rassegna prosegue con i grandi nomi internazionali: le otto tracce inedite di Boundary Object di Gábor Lázár, ipnotiche e quasi simboliche; e ancora la sound designer italo-olandese Grand River (al secolo Aimée Portioli), che in Tuning the Wind rielabora le frequenze e del vento, facendolo diventare un vero e proprio strumento strumento.
Workshop, performance A/V e ospiti internazionali al Fotonica Festival
Si chiude in bellezza il 10 dicembre, giornata che si apre con il workshop di Andrea Sztojánovits sull’arte performativa audiovisiva progressiva; prosegue con l’A/V performance del collettivo Metainferno che rielabora il film muto L’inferno del 1911 attraverso immagini immagini generate in tempo reale dall’AI; e si conclude infine con White Balance di Schnitt, il progetto della musicista sperimentale tedesca Amelie Duchow e del media artist italiano Marco Monfardini: attraversando l’arte minimale delle “immagini bianche” di Robert Ryman il duo esamina i potenziali effetti di ricezione e percezione del “non” colore per eccellenza.
Laura Ciocciolillo
https://fotonicafestival.com/en/
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