Alla Triennale di Milano vanno in scena le arti performative con il Festival FOG
Un l'appuntamento imperdibile per scoprire le nuove tendenze nel campo del teatro, della danza, della performance e della musica. E toccarne con mano la grande attualità
Esplorare i nuovi paesaggi disegnati dalle live art internazionali: questo l’obiettivo di FOG Triennale Performing Arts, rassegna pluridisciplinare giunta alla sua settima edizione e inserita nel palinsesto delle attività di Triennale Milano (tutto il programma qui). Un festival eterogeneo e articolato, sviluppato lungo quattro mesi – dall’8 febbraio al 7 maggio – e in vari luoghi del capoluogo lombardo, in virtù della solida rete di partner tessuto negli anni (miart, Institut français Milano, Radio Raheem, Institut Cervantes, Fondazione Nuovi Mecenati, Teatro Out Off, Casa degli Artisti e DiD Studio), a cui si sommano per questa edizione le collaborazioni con PAC | Padiglione d’Arte Contemporanea, Teatro Filodrammatici, Scomodo e PACTA dei Teatri.
Il festival FOG Triennale
Un cartellone che conta ben 36 appuntamenti, animati da 44 tra artisti singoli e compagnie, da 14 Paesi diversi. Teatro, danza, performance e musica per riflettere sui linguaggi e i temi del contemporaneo: la violenza, il potere, l’identità, il cambiamento climatico e la questione ecologista, la cangiante fisionomia delle città. Una vocazione e un intento così sintetizzati dal direttore artistico, Umberto Angelini: “È un tempo in cui prendersi responsabilità di una progettualità che scava nei solchi del presente. Quale ruolo, quale necessità ha il teatro? Quale tempo si vuole abitare. FOG indugia e avanza, apre connessioni e sguardi sulla società contemporanea. Il festival accoglie alcune delle punte più radicali del pensiero artistico internazionale nel tentativo innocente di porre il teatro nella domanda. Come cinquant’anni fa, lo sguardo e il corpo si prendono la scena”.
FOG Triennale. Gli artisti internazionali da non perdere
FOG ospita alcuni dei protagonisti della scena artistica internazionale: registi, coreografi, performer – in una parola “creatori” – capaci di ridefinire confini e contenuti dei generi consolidati dello spettacolo dal vivo, promuovendone la contaminazione e la riformulazione. Paradigmatico, in questo senso, lo spettacolo di apertura del festival, La trilogia di Cadela Força (Capitolo I – La sposa e la cenerentola della buonanotte), con il quale la brasiliana Carolina Bianchi offre l’esito del doloroso percorso compiuto in seguito allo sgomento provato alla notizia dello stupro e dell’assassinio dell’artista italiana Pippa Bacca. L’artista è una delle principali esponenti della nuova scena internazionale, così come il collettivo spagnolo Kor’sia, che reinterpreta i grandi classici della danza; e la performer, coreografa e scrittrice statunitense di origini nigeriane Okwui Okpokwasili. Accanto a questi nomi, artisti e compagnie ormai affermati come il coreografo britannico Wayne McGregor; la compagine spagnola La Veronal guidata da Marcos Morau; la poliedrica artista franco-austriaca Gisèle Vienne al grand-invité della Triennale Romeo Castellucci con il nuovo Bérénice; Marlene Monteiro Freitas, eclettica artista capoverdiana; il compositore e musicista Ben Frost. E, ancora, le due compagnie catalane più note: El Conde de Torrefiel e Agrupación Señor Serrano. A chiudere l’edizione 2024 di FOG sarà una performance site-specific creata dall’esuberante collettivo (LA)HORDE, dal 2019 alla direzione artistica del Ballet National di Marsiglia.
FOG Triennale. Gli artisti italiani in scena
Il cartellone del festival non trascura la creatività nostrana e ospita dunque alcune delle realtà più interessanti del panorama della sperimentazione, nel campo della prosa come in quello della danza. Il talento dei danzatori-coreografi Adriano Bolognino e Stefania Tansini, in programma con le ultime produzioni, rispettivamente Scomodo e L’ombelico dei limbi. Il duo madalena reversa con il suo Salomè, ispirato all’omonima opera di Oscar Wilde; e Muta imago, con una rilettura del classico cechoviano Tre sorelle. Una compagnia giovane e talentuosa come Dewey Dell e una compagine storica della danza contemporanea quale i Kinkaleri; e poi i giovani artisti under 35 Alessandro Marzotto Levy, coreografo vincitore del bando DNAppunti Coreografici 2002, e il regista Marco Corsucci. I nuovi progetti, rispettivamente, della coreografa Ariella Vidach e del visionario regista Fabio Cherstich. La programmazione di FOG comprende infine una sezione Fuori Formato con installazioni, proiezioni, incontri e pubblicazioni per immergersi ancora più in profondità nel mare dell’innovazione performativa.
Laura Bevione
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