Le rassegne di teatro, danza e circo da non perdere nella seconda metà di aprile 2024
Dal Piemonte alla Sicilia, dall’Adriatico al Tirreno, andiamo alla scoperta delle più interessanti festival dedicati alle arti performative della primavera 2024
La stagione dei festival delle arti performative inizia oramai già in primavera, come testimonia il fiorire di rassegne nelle ultime due settimane di aprile. Dallo scorso anno la compagnia Motus ha scelto di rivitalizzare la propria città, Rimini, portandovi il meglio dell’avanguardia artistica italiana; mentre a Palermo il regista e performer Giuseppe Muscarello celebra la danza e i linguaggi contemporanei, gli stessi posti al centro della programmazione di Sciapitò che, sotto un tendone da circo, raccoglie proposte spettacolari eterogenee. Nella toscana Pontremoli, invece, Curae Festival si concentra su “teatro, meditazione e giustizia riparativa” perché le arti performative possono essere anche cura e consolazione, oltre che festa, come testimonia Spring Rolls, il festival di primavera organizzato dalla Lavanderia a Vapore di Collegno (TO).
Supernova a Rimini
Dal 17 al 21 aprile la città di Rimini ospita Supernova, un “progetto per le arti performative” ideato e curato da Motus – Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande – quest’anno insieme a Paola Granato, e realizzato in collaborazione con l’Associazione Santarcangelo dei Teatri e il Comune, e con il sostegno della regione Emilia-Romagna. La direzione artistica definisce la rassegna, giunta alla sua seconda edizione, come “un vero e proprio happening delle arti performative”, di cui saranno protagonisti artisti del panorama nazionale e internazionale, che “attraverso linguaggi eterogenei scavano nelle radici ancestrali della nostra e di altre culture, con riflessioni sulle ecologie, sugli archivi come dispositivi da riattivare, sulle materie liquide e il mare come luogo in cui si condensa tanto del nostro presente socio-politico. La questione mediterranea fa da sfondo per riflettere su un presente doloroso e sponda per cercare di mettere a fuoco punti di vista diversi da quelli dominanti.” Un happening in cui il “globale” convive e dialoga proficuamente con il “locale”, ovvero la città di Rimini, che i Motus – che di lì sono originari e lì risiedono – mirano a far “esplodere”, attraverso un’originale azione cultural-sociale-antropologica. La rassegna, dunque, non si snoderà soltanto nel centralissimo Teatro Galli ma anche in altri luoghi della città, con molte proposte realizzate con e per la comunità di Rimini. L’eterogeneo e ricco cartellone affianca, poi, a significativi artisti della scena italiana, autori e performer internazionali, alcuni dei quali per la prima volta in Italia: i brasiliani Davi Pontes e Wallace Ferreira, le palestinesi Samaa Wakim e Samar Haddad King, e il duo norvegese/statunitense composto da Marit SandSmark e Iver Findlay.
ConFormazioni a Palermo
Vari spazi del centro storico e i Cantieri culturali della Zisa ospiteranno dal 19 al 28 aprile i molteplici appuntamenti in programma per l’ottava edizione di ConFormazioni, il festival della primavera palermitana dedicato alla danza e ai linguaggi contemporanei diretto da Giuseppe Muscarello. I vent’anni di Muxarte, l’associazione culturale fondata dallo stesso Muscarello, ispirano una fetta dell’articolato cartellone della rassegna, che ospiterà numerosi artisti italiani, fra cui Giorgina Pi o Simona Bertozzi, ma anche provenienti da Francia, Giappone e Spagna. Mostre e incontri completano il palinsesto di questa ottava edizione del festival palermitano che, da quest’anno, giunge anche sul continente in virtù del progetto ConFormazioni Esperience: grazie alle collaborazioni sviluppate con il Teatro Sala Molière di Pozzuoli (NA), il T.Off di Cagliari e l’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Torino, le città di Napoli, Cagliari, Torino si uniranno al festival attraverso l’utilizzo di Realtà Virtuale 360°, dando vita a una nuova comunità di spettatori che da remoto potranno viverne appieno l’esperienza.
Sciapitò – il circo del teatro a Roma
Un tendone da circo allestito in uno spazio tanto affascinante quanto negletto della periferia romana: è l’idea alla base di Sciapitò, il festival, giunto alla sua terza edizione, che dal 12 al 21 aprile, abiterà la storica Villa Bonelli. Promosso dal Consorzio Altre Produzioni Indipendenti con il sostegno del Comune di Roma e Zètema Progetto Cultura, il progetto Sciapitò si avvale della direzione artistica dell’attore e autore Dario Aggioli che così presenta l’edizione 2024, sottolineando come essa sia “incentrata nel portare artisti di qualità e un tipo di drammaturgia contemporanea che sia comunque vicina a un pubblico che non frequenta assiduamente la sala teatrale. Dopo le due edizioni precedenti, in cui sono stati presenti nomi di chiara fama e titoli importanti che hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni di produzione teatrale italiana, abbiamo scelto quest’anno alcuni spettacoli più recenti o più ricercati del panorama del teatro contemporaneo”. Ecco, dunque, che sotto lo chapiteau innalzato a Villa Bonelli si susseguiranno, fra i tanti, la compagnia circense Petit Cabaret 1924 ma anche Emiliano Valente, col il suo spettacolo Stacce deppiù, forte di ben 20mila follower su X e costruito sul personaggio di un candidato alle elezioni la cui idea politica consiste nell’arrendersi. Ci saranno, poi, gli irresistibili Tony Clifton Circus e la compagnia Scena Nuda con la propria originale rilettura di Antonio e Cleopatra; Gioia Salvatori con Di ridere di piangere di paura e Daniele Timpano con il suo monologo dedicato ad Aldo Moro.
Curae Festival a Pontremoli
L’antica cittadina di Pontremoli, situata nel cuore della Lunigiana, ospita dal 16 al 20 aprile, in vari spazi, la seconda edizione dell’unico festival italiano incentrato su “teatro, meditazione e giustizia riparativa”, ideato e diretto da Paolo Billi (regista del Teatro del Pratello), Federica Brunelli (mediatrice della cooperativa Dike, Milano) e Lisa Mazoni (Associazione Puntozero, Milano), in collaborazione con varie istituzioni e realtà artistico-sociali di tutto il territorio nazionale. Curae Festival prevede un articolato palinsesto in cui performance di teatro e musica convivono con tavole rotonde, proiezioni e presentazioni di libri; il tutto accomunato dal filo rosso rappresentato dal tema de L’Altro, così esplicitato dalla direzione artistica: “è imprescindibile il riconoscimento dell’altro; è necessario il relazionarsi positivamente con l’altro; diviene essenziale lo smontare le paure verso gli altri; e infine l’alterità è componente fondamentale delle pratiche teatrali”. Il valore non soltanto artistico ma anche di “cura” – tanto per le particolari “comunità” coinvolte quali protagoniste in scena quanto per il pubblico – delle arti performative è evidente nei quattro spettacoli teatrali che saranno messi in scena durante la rassegna e che sono frutto del lavoro compiuto da professionisti del teatro e della musicacon ragazzi presi in carico ai servizi della giustizia minorile, in alcuni casi realizzato anche con il coinvolgimento di studenti delle scuole superiori. Da segnalare, poi, la proiezione di Desiré, opera prima del regista Mario Vezza, ambientata nell’IPM di Nisida ed efficace nel testimoniare come: “un luogo di contenzione per antonomasia – grazie alla sensibilità di chi ci lavora e grazie all’arte teatrale – può diventare ambiente di crescita e rinascita”.
Spring Rolls, tra Collegno e Torino
Una festa all’insegna delle arti performative per celebrare la primavera ma anche la ricorrenza della giornata Unesco della Danza (29 aprile): è Spring Rolls, ideato da Lavanderia a Vapore – Centro di residenza per la danza in Piemonte, e diffuso fra Collegno e Torino dal 26 al 28 aprile. Obiettivo di questo inedito festival di primavera è quello di invitare il pubblico a uscire di casa e riscoprire così: “la dimensione dello ‘stare fuori’: aprire le porte, innanzitutto, ma anche collocarsi fuori dagli schemi e abbracciare identità multiple.” Spettacoli ma anche incontri e workshop per salutare l’arrivo della primavera all’insegna delle molteplici incarnazioni della danza con temporanea e della volontà di stimolare la partecipazione attiva del pubblico, per esempio con la festa di quartiere Village People (da un’idea di Ásrún Magnúsdóttir) o il progetto collettivo Los Faunos, creato con più di cento partecipanti provenienti dalle scuole di danza del territorio guidati dal coreografo catalano Quim Bigas Bassart in collaborazione con alcune compagnie piemontesi. Da segnalare, infine, il format La Boutique, descritto come “dispositivo performativo di travestimento” mirato a spingere artisti e pubblico “aldilà delle etichette e barriere ideologiche che sono spesso naturali cicatrizzazioni di oppressioni sistemiche”. A chiudere il festival, il tradizionale Gala a cura della Fondazione Egri per la Danza.
Laura Bevione
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