Alle Eolie il festival di musica sulle barche è pieno d’arte
Dalle foto di Giuseppe La Spada alla barca-residenza di Swatch. Da quest’anno l’arte arriva alle Eolie Music Fest ideato da Samuel dei Subsonica grazie alla produzione di una galleria di Milano. Ne abbiamo parlato con il suo fondatore Roberto Ongaro
“Eolie Music Fest (che è nato con Samuel) è un oggetto estremamente artistico, perché gli artisti liberano la mente sulle barche, diventa una sorta di rappresentazione fuori dallo schema, che esce dalla logica del normale ruolo del live e dell’artista ed entra in una dimensione diversa”. A parlare è Roberto Ongaro, fondatore e direttore di 2 Changing Art, la galleria d’arte di Milano che da quest’anno produce Eolie Music Fest, il festival nel mare di Sicilia che dal 5 al 7 luglio 2024 a Salina, Lipari e Panarea (con un’anteprima speciale il 4 luglio a Capo d’Orlando Marina), farà esibire musicisti, artisti visivi e performer sulle barche.
Eolie Music Fest. Il festival sulle barche ideato da Samuel dei Subsonica
“L’arte in tutte le sue forme ha uno sviluppo creativo molto simile”, spiega l’ideatore del festival, il frontman dei Subsonica, Samuel Romano. “In un angolo sperduto della mente di qualsiasi artista avviene una scintilla, un’esplosione che genera un’opera d’arte. Noi pensiamo che il mare possa essere un ottimo innesco per le esplorazioni creative ed è per questo che ormai da 5 anni obblighiamo gli artisti a esibirsi tra le onde”.
Eolie Music Fest 2024: il programma
Così, tra un concerto e l’altro degli stessi Subsonica, Marlene Kuntz, Elisa, tra le acque delle Isole Eolie (l’accesso è gratuito, basta avere una barca e prenotarsi il posto), ci sarà anche un programma di eventi d’arte. L’isola di Salina, nell’iconica Pollara de Il Postino, venerdì 5 luglio ospiterà Replanting Human Beings, progetto artistico-ecologico firmato dall’artista siciliano Giuseppe La Spada che ha collaborato in passato con Ryuichi Sakamoto. E poi Swatch Art Peace Hotel, la residenza internazionale degli artisti di Swatch con sede a Shanghai, che parteciperà con una barca piena di artisti. Di questo e altro ne abbiamo parlato con il curatore artistico del festival, Roberto Ongaro.
Intervista a Roberto Ongaro, fondatore di 2 Changing Art e curatore di Eolie Music Fest
Chi c’è dietro il progetto 2 Changing Art?
Dietro 2 Changing Art c’è un’attività di lavoro intensa, fatta negli ultimi quarant’anni, che cerca di dare all’arte una dimensione pop intesa in senso largo, fruibile da tutti, che induca alla riflessione e al pensiero, e che cerca di spettacolarizzarsi.
Com’è avvenuto il contatto con Samuel?
Si è trattato di affinità elettiva, Samuel è un uomo di cultura della musica, un ricercatore della musica, alla quale dà quel tocco di artisticità che in molte circostanze non c’è. Quindi è stato naturale che ci fosse un avvicinamento tra arte e musica.
Che rapporto c’è tra arte e musica?
L’arte guarda con snobismo la musica. La musica non riesce a entrare nel mondo dell’arte in maniera consistente, nonostante essa sia una delle sue muse ispiratrici e una delle più importanti. È profondamente inutile, solletica emozioni, veicola dei messaggi, anche solo in forma compositiva senza l’utilizzo delle parole. Questa cosa è sfidante e provocatoria. All’interno di un evento la musica diventa un collante.
Qual è la direzione che avete dato al festival?
Per 2 Changing Art la musica è importantissima all’interno della performance, fa parte dell’opera. Abbiamo così creato una connessione tra artisti.
Per esempio?
Giuseppe La Spada, un fotografo, un poeta dell’immagine, ha creato l’opera Replanting Human Beings che sollecita il mondo nel dire, ‘va bene la tutela dell’ambiente, l’attenzione alla plastica e al petrolio, ma è più importante cambiare forma mentis, e come piantiamo le piante lo facciamo anche con le persone’. Pianteremo degli artisti, Samuel stesso e una serie di interlocutori. Questo è un punto di contatto, dove un musicista entra nell’opera visiva di un artista che ha fatto una provocazione molto chiara sul tema della sostenibilità.
C’è anche un progetto di Swatch…
Sì, ha deciso di partecipare all’operazione con una propria barca, coinvolgendo tre artisti che lavorano con tre forme di combine art legate al mondo della sostenibilità: Chiara Luzzana artista del suono, che cattura i rumori dell’ambiente e compone musiche ambientali; Sauromane (Sauro Manetti) e S.O.B. Stefano Ogliari Badessi che lavorano con pezzi di recupero e plastica riciclata per farli diventare opere d’arte. Ecco, avere alle Eolie Music Fest un’azienda come Swatch che decide di darsi visibilità sfruttando lo Swatch Art Peace Hotel di Shanghai, crogiolo e raccolta di grandi artisti internazionali, che poi sono esposti in tutti i contesti più importanti, da Art Basel alla Biennale, ci gratifica molto.
Claudia Giraud
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