La storia del festival italiano di performance CORPO si è trasformata in un libro
Nato in un paesino dell’entroterra abruzzese, il festival CORPO si occupa dal 2011 di promuovere la Performance Art in Italia. E il saggio “CORPO.doc. Performance di origine controllata” ne cataloga le più vive tracce, passando in rassegna – attraverso la voce del direttore artistico, Ivan D’Alberto – le azioni performative presentate per oltre un decennio
Nan Goldin, Cesare Pietroiusti, Ketty La Rocca, sono alcuni degli artisti ospitati al festival CORPO nel corso della sua longeva vita; assieme a loro artisti emergenti che hanno reclamato il loro posto nel sistema dell’arte. CORPO non ha avuto solo il merito di promuovere il linguaggio artistico performativo presso un pubblico più ampio – attraverso lo scandaglio di tematiche forti e stridenti – ma ha portato avanti un lavoro di archivio e di ricostruzione storica grazie alle riproposizioni di opere ormai sdoganate e a volte, poco conosciute.
La storia del festival CORPO
La cornice in cui nasce il festival è il Castello medievale di Nocciano (Pescara) appartenuto alla famiglia De Sterlich-Aliprandi, sede del Museo delle Arti, ma presto il festival espatria e invade altri spazi istituzionali, privati e pubblici, rivendicando una libertà di espressione pari a quella dei performer che invita. Il Museo delle Arti di Nocciano rimane la sede principale, ma non esclusiva di un festival che si contraddistingue per il suo ampio respiro promuovendo e curando performance che hanno toccato i nervi scoperti dei temi sociali di oggi.
Il libro CORPO.doc
Nel primo capitolo si ripercorrono sinteticamente le edizioni del festival dal 2015 al 2020, per poi concentrarsi e approfondire le quattro edizioni che seguono (dal 2021 ad oggi). Il 2021 è stato l’anno in cui il festival ha acquisito una veste nuova e dal nome CORPO – Festival delle Arti Performative si è passati a CORPO.doc – performance e arti visive, titolo che racchiude un procedere più sistematico e ponderato del festival. L’acronimo “doc” infatti sta a indicare tre sezioni cardine: document (spazio di approfondimento di performance passate), orizzonti (spazio di promozione di giovani artisti) e community (spazio dedicato alla rete tra istituzioni pubbliche e private).
La performance di Regina José Galindo a CORPO 2021
Il 2021 è stato l’anno che ha accolto la re-performance di Regina José Galindo (Città del Guatemala, 1974) ospitata nell’edizione intitolata Woman’s body. Si tratta di una performance ideata e performata dall’artista all’interno del cimitero di Guatemala City, per commemorare le vittime della pandemia, persone a cui il governo guatemalteco non è riuscito a dare le giuste cure e attenzioni. L’azione è stata rimessa in atto nel piccolo cimitero di Nocciano, nell’intervista presente nel libro, Regina José Galindo definisce il saluto estremo interpretato in El Ùltimo Aplauso come “un applauso alla memoria […] ma anche a noi stessi che siamo ancora impegnati contro questa battaglia”. Il carattere nomade del festival traspare anche nell’opera che ha inteso reinterpretare l’azione in un altro ambiente e contesto, con il contributo attivo della popolazione che ha donato un carattere corale e universale alla performance.
Le performance di Cai Yingfei e Hannes Egger a CORPO 2021 e 2022
Un gesto più intimo, ma che designa la medesima cura, è quello della performer cinese Cai Yingfei (Zhejiang, 1991) che nella stessa edizione ha confezionato un tessuto con fili di cotone intrecciati ai propri capelli grazie a un telaio costruito appositamente per tessere la sua chioma.
Sul filo rosso del re-enactment, ma con un aspetto più giocoso e interattivo, è l’azione PERFORM! ideata e realizzata da Hannes Egger (Bolzano, 1981) per l’edizione Come play with us? del 2022. PERFORM! ha chiamato il pubblico a ri-mettere in scena performance storiche suggerite dall’estrazione di una carta. Gli spettatori che hanno aderito al gioco si sono calati nei panni di performer e, riproducendo l’azione in un nuovo contesto storico-sociale, l’hanno colmata di un nuovo significato derivante dall’hic et nunc del tempo performativo.
Le recenti edizioni del festival CORPO
Il libro chiude il suo excursus con la descrizione delle ultime edizioni del festival: Play, sing and dance | Non è la performance(2023) e Bibbidi-BODY-dy Boo | Fa la performance tutto quel che vuoi tu (2024). Il palinsesto della penultima edizione del festival ha presentato una mostra dedicata al fotografo Fabrizio Garghetti, esponendo una selezione di opere dal suo archivio meneghino. Gli scatti di Garghetti costituiscono un’importante documentazione della scena avanguardistica musicale, teatrale e artistica di Milano, a conferma del fatto che l’arte emergente procede a braccetto con l’arte del passato che non ci si stanca mai di fruire e rileggere. Per questo è di vitale necessità archiviare e reinterpretare, tracciando i solchi di una storia che è accaduta e continua ad accadere.
Martina Lolli
Corpo.doc. Performance di origine controllata, Ivan D’Alberto
Postmedia books, 2024
Pag. 110, € 16,90
ISBN 9788874903931
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