Misfits. Disadattati e fragili come supereroi

Fragili ma aggressivi. Imprigionati ma liberi. Normali ma supereroi. Sono i protagonisti di Misfits, serie tv britannica ormai di culto in tutto il mondo. Il ritratto spietato, buffo e sfrontato di un’intera generazione.

Prima regola: dimenticare Brandon. Nel Community Centre di Thamesmead, sud-est londinese, nessuno dirige giornalini sognando di diventare presidente. Al presidente gli riderebbero in faccia beffardi i protagonisti di Misfits, serie culto della britannica E4 giunta in patria alla conclusione della terza serie e già divorata online dai fan italiani in attesa di una messa in onda ufficiale su Fox o Rai4. Sono cinque ragazzi di quelli che la pagina di cronaca nera del quotidiano definirebbe “di buona famiglia”, condannati ai servizi sociali per reati minori. Nel primo giorno di servizio sono colpiti da un fulmine e quella scarica lascia loro in dote eccentrici poteri sovrannaturali. Il timido Simon diventa invisibile. L’aggressiva Kelly legge il pensiero. L’atleta Curtis, divorato dal rimorso, manda indietro il tempo. La partygirl Alisha provoca violenta eccitazione sessuale al solo contatto. Il giullare Nathan si fa beffe della morte dall’alto della sua invulnerabilità.

misfits nathan Misfits. Disadattati e fragili come supereroi

Misfits

I super-poteri non hanno mai trovato in tv dimora meno edificante. I ragazzi di Misfits sono viziosi, volgari, irriverenti. Altro che veder trionfare la giustizia, loro vogliono solo cancellare le tracce dei delitti commessi per tornare a godere di un’impossibile normalità. Impossibile se la città si popola di nudi uomini-lupo, zombie, visionari videoplayer o una grigia pattuglia di catechisti ipnotizzatori e si mostra come uno spazio algido e deserto alla de Chirico, attraversato dall’horror fantasy di Tarantino e Rodriguez, dall’urbano sofferente di Loach e Iñárritu, dagli zombie di Thriller come da Lost, YouPorn e Grand Theft Auto. Tutto insieme, tutto intrecciato in un delirio fantasmagorico che si ciba del flusso di stimoli ininterrotto tipico della bacheca di un social network ma che a differenza di quelli, in qualche modo, permane.

misfits alisha Misfits. Disadattati e fragili come supereroi

Misfits

Il merito è tutto nella sorpresa di specchiarsi in una fotografia nitida dello stato d’eccezione permanente nel quale viviamo. I protagonisti di Misfits sono liberi, completamente liberi. Non hanno vincoli, remore e inibizioni. Non conoscono autorità verticali, regole morali da rispettare, né limiti biologici. Sono il prodotto ready-made della loro volontà senza filtri o contenitori. La loro personalità dilaga nel presente e riscrive tutto ciò che li circonda. Semplicemente vivendo la loro vita, senza alcuna particolare scelta criminale, hanno infranto leggi che non comprendevano, scritte in un altro mondo, altre vite fa. E si trovano costretti in un centro di recupero a scontare una condanna, intrappolati in orribili tute arancioni, a prestare servizio a una “comunità” a loro sconosciuta.

misfits 2 Misfits. Disadattati e fragili come supereroi

Misfits

00:00
01:21

Sabino Di Chio

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati