Callisto Cosulich e il coraggio della cinefilia
Callisto Cosulich, classe 1922, ha dedicato la sua vita alla carriera di critico cinematografico. Abbandonando gli studi di ingegneria navale a cinque esami dalla laurea e abbracciando un periodo di attività che coincide con più di metà della storia del cinema di cui ha scritto.
Dal 1948, quando Callisto Cosulich ha inaugurato la sua prima collaborazione stabile col Giornale di Trieste, ha incessantemente pubblicato per innumerevoli testate, diventando negli anni un punto di riferimento per pubblico, studiosi e cinefili. Bianco e Nero, Cinema Nuovo, Rivista del Cinematografo, ABC, Italia Domani, Left, Paese Sera sono solo alcune delle prestigiose redazioni per cui ha prestato servizio.
Il volume fresco di uscita Il coraggio della cinefilia. Scrittura e impegno nell’opera di Callisto Cosulich, a cura di Elisa Grando e Massimiliano Spanu, edito da EUT – Edizioni Università di Trieste, parte dall’intenzione di esaminare e sistematizzare la produzione critica di Cosulich, catalogandone gli scritti e analizzandone lo stile, mediante una raccolta di testimonianze, immagini e un significativo numero di saggi firmati da docenti universitari, amici ed esperti del settore.
Dallo studio meticoloso degli scritti di Callisto Cosulich emerge l’uso di uno stile inconfondibile e pulito, colto e attento, sempre indirizzato al pubblico, senza mai perdere di vista quindi l’obiettivo principe della semplice diffusione della cultura cinematografica. Un mestiere, quello del critico, portato avanti con spirito missionario e costantemente pervaso dalla “sensazione di creare qualcosa, l’illusione di migliorare i gusti del pubblico, o di creare il pubblico di domani, e anche di soddisfare un tuo particolare capriccio: quello di renderti possibile la visione di film altrimenti invisibili”.
Oltre a questo “spirito di servizio” che ne denota l’attività, colpisce l’autorevolezza che gli è conferita dalla profonda conoscenza di ogni aspetto del mondo-cinema di cui Cosulich si fa spesso promotore anche a livello socio-politico e socio-economico. In virtù della sua competenza, infatti, non si è mai limitato al ruolo di semplice recensore, ma si è fatto “paladino” di un settore culturale di cui difende sempre, e davanti a tutto, la libertà di espressione.
Questo volume si muove costantemente su un doppio binario di amore cinefilo: c’è da una parte l’omaggio a Cosulich, cui è dedicato un minuzioso e appassionato lavoro analitico dal quale affiora l’ammirazione quasi devota degli autori; dall’altra c’è il riconoscimento dell’alto valore del mestiere e dell’arte della critica in quanto tale, quasi a voler rimarcare le potenzialità di un mestiere in via di estinzione, “oggi che i critici di quotidiani e settimanali, quando trovano spazio, debbono limitarsi a compilare dei boxini e delle minicritiche, oggi che i mensili di cinema non li legge più nessuno”.
La posizione critica e culturale di Cosulich è dunque felicemente riassunta nel titolo scelto per il volume, che rimarca l’importanza fondamentale del coraggio e dell’impegno che non dovrebbero mai mancare a chiunque si trovi a lavorare nel nostro settore, oggi più che mai.
Beatrice Fiorentino
Il coraggio della cinefilia. Scrittura e impegno nell’opera di Callisto Cosulich
a cura di Elisa Grando e Massimiliano Spanu
Edizioni Università di Trieste, Trieste 2012
Pagg. 199, € 16
ISBN 978883033636
www.eut.units.it
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