Cenerentola al contrario
È il regista di cult movie come “Il braccio violento della legge” e “L’esorcista”. A Venezia, l’anno scorso, ha portato Killer Joe, tratto e sceneggiato dal Pulitzer Tracy Letts. Ora - meglio tardi che mai - arriva nelle sale italiane l’ultimo film di William Friedkin.
Battezzato negli Anni Settanta “il regista del male” dopo aver realizzato capolavori multipremiati come Il braccio violento della legge e L’esorcista, William Friedkin ha oggi 77 anni ed è, a ragion veduta, considerato uno dei maggiori (e più anarchici) innovatori del cinema contemporaneo nei generi horror e poliziesco.
Lo conferma il suo ultimo bellissimo film, Killer Joe, distribuito in Italia a oltre un anno dalla sua presentazione al Festival del Cinema di Venezia del 2011 e plausibilmente considerabile un meccanismo di regia perfetto. Tratto dall’omonima pièce teatrale di Tracy Letts (Premio Pulitzer 2008), qui sceneggiatore come nel precedente film di Friedkin Bug (vincitore del Fipresci a Cannes nel 2006 e mai distribuito nelle sale italiane), Killer Joe descrive con cinismo e ironia l’universo disfunzionale delle relazioni e degli affetti familiari in un mondo dominato dalla sottocultura del consumo, da una labilissima percezione del bene e del male, dove ogni gesto è compiuto in funzione di un possibile “guadagno” facile e della risoluzione definitiva di ogni problema economico.
Classicamente bipartito in una prima parte di presentazione della psicologia (deviata) dei personaggi, delle loro speranze e motivazioni e in una seconda parte di “azione” in cui il conflitto esplode con una violenza inaudita (e terribilmente distaccata), il plot di Killer Joe è sapientemente architettato. Svolge con naturale e incalzante progressione tempi e passaggi mettendo in scena dialoghi efficaci, divertenti e sconcertanti allo stesso tempo. Il film mescola dark comedy, noir e thriller, riscrivendo le coordinate di genere e lasciando allo spettatore esterrefatto solo la possibilità di ridere amaramente dell’orrore umano.
Un cast impeccabile interpreta personaggi caricaturali e grotteschi, socialmente inseriti ed economicamente attivi ma psicologicamente labili. Un poliziotto corrotto che per arrotondare uccide a pagamento (un insolitamente bravo Matthew McConaughey), un giovanissimo spacciatore che deve trovare 6.000 dollari il prima possibile (un perfettamente stupido Emile Hirsch), sua sorella, una lolitesca cenerentola che vive in una sorta di limbo tra veglia e sonno, spettatrice apparentemente passiva dello svolgersi degli eventi (una sensualissima Juno Temple), il padre (un ottimo Thomas Haden Church) oramai reso incapace di intendere e volere dai fumi dell’alcol e da una giovane e arrivista seconda moglie (una Gina Gershon strepitosa).
Ai confini desolanti di un Texas degno dei migliori romanzi di Lansdale, negli squallidi interni di una casa mobile tutto ha inizio e tutto finisce. Con sentito divertimento e cinico distacco, Friedkin mette in atto un vero e proprio carnage familiare, un’esplorazione infernale nelle zone grigie della morale, trasformando con naturale progressione una brutta ma vivibile realtà in un incubo delirante e spietato. Ambientato per gran parte in interni e girato con spartana eleganza e maniacale cura per il dettaglio, Killer Joe è distruzione senza causa, tradimento senza motivo, è un teatro degli orrori con tanto di finale a sorpresa.
Giulia Pezzoli
William Friedkin – Killer Joe
Usa / 2011 / 102’
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